Josep Segrelles. Martyre de saint Eulogius et de sainte Leocricia
de Cordoba,
Historia de España, ca.
1910
Sainte Lucrèce, martyre
Léocrite ou Lucrèce, née à
Cordoue dans une famille musulmane, se convertit au christianisme. Chassée de
chez elle par ses parents, elle se réfugie dans la maison de saint Euloge. Elle
y est arrêtée en même temps que lui, sera flagellée puis décapitée quelques
jours après le martyre du saint évêque, en 859.
Sainte Lucrèce
martyre à
Cordoue (✝ 859)
Née à Cordoue dans une
famille musulmane, elle se convertit au christianisme. Chassée de chez elle par
ses parents, elle se réfugie dans la maison de saint
Euloge. Elle y est arrêtée en même temps que lui, sera flagellée
puis décapitée quelques jours après le martyre du saint évêque.
À Cordoue en Andalousie, l’an 859, sainte Léocritie, vierge et martyre. Née
dans une famille maure, elle se convertit toute jeune en cachette à la foi du
Christ et, arrêtée avec saint Euloge, qu’on accusa de l’avoir séduite et
enlevée, elle fut décapitée quatre jours après lui.
Martyrologe romain
St. Leocrita
Virgin
martyr
of Spain, also listed as Lucretia. She lived in Cordoba, Spain, with her Muslim
Moorish parents
until her conversion. St. Eulogius sheltered her. They were both scourged and
beheaded.
Leocritia of Córdova VM (RM)
(also known as Lucretia)
Born in Córdova, Spain; died there in 859; feast day
formerly March 11. Saint Leocritia's parents were wealthy Moorish followers of
Islam. At a time when conversion to Christianity was a capital offense in
Spain, Leocritia secretly followed her heart into the faith of the Church. When
her parents learned of her conversion, they drove her from their home and she
found shelter with Saint Eulogius; for this breech of the civil law he was
scourged and beheaded, as was Leocritia, by the Moors (Benedictines, Delaney,
Encyclopedia).
Santa Leocrizia (Lucrezia) di
Cordova Vergine e martire
† Cordova, Spagna, 859
Discendente
da una nobile famiglia musulmana di Cordova, in Spagna, morì decapitata per
essersi rifiutata di rinnegare la Fede.
Martirologio
Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Leocrizia, vergine e martire,
che, nata da famiglia mora, progredì di nascosto nella fede di Cristo e,
arrestata in casa insieme a sant’Eulogio, fu decapitata quattro giorni dopo il
martirio di lui, passando così alla gloria eterna.
Nata da
ricca famiglia musulmana, fu istruita nella dottrina cristiana e fatta
battezzare segretamente da una sua parente monaca, chiamata Liliosa. Leocrezia
mantenne segreta per qualche tempo la sua conversione, ma fini per rivelarla
ai genitori, che cercarono di farla ritornare alla fede musulmana prima con la
persuasione e poi con le maniere forti.
Dopo qualche tempo simulò di accondiscendere alla loro volontà, ma si mise in
relazione con s. Eulogio e sua sorella Anilona e un giorno in cui doveva presenziare
alle nozze di un parente, fuggì rifugiandosi presso di loro. Essi subito le
procurarono un sicuro nascondiglio nella casa di amici fidati. I genitori dopo
averla cercata dappertutto, ne denunziarono la scomparsa alle autorità, che
imprigionarono parecchi cristiani, sospettati di favoreggiamento.
Leocrezia frattanto passava da un rifugio all'altro e dedicava tutto il suo
tempo alla preghiera, al digiuno e alla penitenza. Un giorno, infìne, si decise
a far visita a s. Eulogio e a sua sorella; accolta con grande affetto, passò da
loro una notte, pensando di tornare al suo nascondiglio prima che si facesse
giorno. Ma a causa del ritardo della persona che la doveva accompagnare,
dovette aspettare ancora qualche ora. Frattanto un tale, rimasto sconosciuto,
denunciò al giudice la presenza di Leocrezia in casa di Eulogio; l'abitazione
fu subito accerchiata dai soldati, che condussero tutti e due davanti al
giudice. Eulogio fu rapidamente condannato e giustiziato; quanto a Leocrezia,
il giudice cercò di convincerla ad apostatare usando tutti i mezzi, finché,
vinto dalla sua incrollabile fede, la condannò alla decapitazione che fu
eseguita quattro giorni dopo la morte del santo, il 15 marzo 859.
Le spoglie di Leocrezia furono gettate nel Guadalquivir, ma rimasero
miracolosamente a galla e i cristiani poterono raccoglierle e seppellirle nella
basilica di S. Genesio, nella stessa città di Cordova. Vi rimasero finché
nell'883 un sacerdote toletano, Dulcidio, legato del re Alfonso III il Grande,
riusci ad averle insieme a quelle di s. Eulogio allo scopo di trasferirle a
Oviedo, dove furono solennemente ricevute dal re e dal vescovo Ermenegildo col
suo clero. Messe in una cassa di cipresso, vennero collocate sotto l'altare
della cappella di S. Leocadia, il 9 genn. 884, data in cui si celebrò poi nella
Chiesa di Oviedo questa traslazione.
Nel 1300, infine, in seguito ad un miracolo attribuito ai due santi, le loro
reliquie furono di nuovo trasferite nella « camera santa » e messe in una ricca
urna d'argento. Alcune reliquie insigni di Eulogio e di Leocrezia tornarono a
Cordova e vennero collocate nella chiesa di S. Raffaele, patrono della città,
l'11 apr. 1737.
La festa è celebrata il 15 marzo.
Autore: Justo
Fernandez Alonso