dimanche 15 mars 2015

Sainte LUCRÈCE (LEOCRITA) de CORDOUE, vierge et martyre


Josep Segrelles. Martyre de saint Eulogius et de sainte Leocricia de Cordoba
Historia de España, ca. 1910

Sainte Lucrèce, martyre

Léocrite ou Lucrèce, née à Cordoue dans une famille musulmane, se convertit au christianisme. Chassée de chez elle par ses parents, elle se réfugie dans la maison de saint Euloge. Elle y est arrêtée en même temps que lui, sera flagellée puis décapitée quelques jours après le martyre du saint évêque, en 859.

Sainte Lucrèce

martyre à Cordoue ( 859)

Née à Cordoue dans une famille musulmane, elle se convertit au christianisme. Chassée de chez elle par ses parents, elle se réfugie dans la maison de saint Euloge. Elle y est arrêtée en même temps que lui, sera flagellée puis décapitée quelques jours après le martyre du saint évêque.


À Cordoue en Andalousie, l’an 859, sainte Léocritie, vierge et martyre. Née dans une famille maure, elle se convertit toute jeune en cachette à la foi du Christ et, arrêtée avec saint Euloge, qu’on accusa de l’avoir séduite et enlevée, elle fut décapitée quatre jours après lui.


Martyrologe romain


St. Leocrita

Virgin martyr of Spain, also listed as Lucretia. She lived in Cordoba, Spain, with her Muslim Moorish parents until her conversion. St. Eulogius sheltered her. They were both scourged and beheaded.


Leocritia of Córdova VM (RM)
 (also known as Lucretia)

Born in Córdova, Spain; died there in 859; feast day formerly March 11. Saint Leocritia's parents were wealthy Moorish followers of Islam. At a time when conversion to Christianity was a capital offense in Spain, Leocritia secretly followed her heart into the faith of the Church. When her parents learned of her conversion, they drove her from their home and she found shelter with Saint Eulogius; for this breech of the civil law he was scourged and beheaded, as was Leocritia, by the Moors (Benedictines, Delaney, Encyclopedia).

SOURCE :http://www.saintpatrickdc.org/ss/0315.shtml

Santa Leocrizia (Lucrezia) di Cordova Vergine e martire


† Cordova, Spagna, 859

Discendente da una nobile famiglia musulmana di Cordova, in Spagna, morì decapitata per essersi rifiutata di rinnegare la Fede.

Martirologio Romano: A Córdova nell’Andalusia in Spagna, santa Leocrizia, vergine e martire, che, nata da famiglia mora, progredì di nascosto nella fede di Cristo e, arrestata in casa insieme a sant’Eulogio, fu decapitata quattro giorni dopo il martirio di lui, passando così alla gloria eterna.

Nata da ricca famiglia musulmana, fu istruita nella dot­trina cristiana e fatta battezzare segretamente da una sua parente monaca, chiamata Liliosa. Leocrezia man­tenne segreta per qualche tempo la sua conversione, ma fini per rivelarla ai genitori, che cercarono di farla ritornare alla fede musulmana prima con la persuasione e poi con le maniere forti.

Dopo qualche tempo simulò di accondiscendere alla loro volontà, ma si mise in relazione con s. Eulogio e sua sorella Anilona e un giorno in cui doveva presenziare alle nozze di un parente, fuggì rifugiandosi presso di loro. Essi subito le procurarono un sicuro nascondiglio nella casa di amici fidati. I genitori dopo averla cercata dapper­tutto, ne denunziarono la scomparsa alle autorità, che imprigionarono parecchi cristiani, sospettati di favoreggiamento.

Leocrezia frattanto passava da un rifugio all'altro e dedicava tutto il suo tempo alla preghiera, al digiuno e alla penitenza. Un giorno, infìne, si decise a far visita a s. Eulogio e a sua sorella; accolta con grande affetto, passò da loro una notte, pensando di tornare al suo nascondiglio prima che si facesse giorno. Ma a causa del ritardo della persona che la doveva accompagnare, dovette aspet­tare ancora qualche ora. Frattanto un tale, rimasto sconosciuto, denunciò al giudice la presenza di Leocrezia in casa di Eulogio; l'abitazione fu subito accerchiata dai soldati, che condussero tutti e due davanti al giudice. Eulogio fu rapidamente condannato e giu­stiziato; quanto a Leocrezia, il giudice cercò di convincerla ad apostatare usando tutti i mezzi, finché, vinto dalla sua incrollabile fede, la condannò alla deca­pitazione che fu eseguita quattro giorni dopo la morte del santo, il 15 marzo 859.

Le spoglie di Leocrezia furono gettate nel Guadal­quivir, ma rimasero miracolosamente a galla e i cristiani poterono raccoglierle e seppellirle nella basilica di S. Genesio, nella stessa città di Cordova. Vi rimasero finché nell'883 un sacerdote toletano, Dulcidio, legato del re Alfonso III il Grande, riusci ad averle insieme a quelle di s. Eulogio allo scopo di trasferirle a Oviedo, dove furono solennemente ricevute dal re e dal vescovo Erme­negildo col suo clero. Messe in una cassa di cipresso, vennero collocate sotto l'altare della cappella di S. Leocadia, il 9 genn. 884, data in cui si celebrò poi nella Chiesa di Oviedo questa traslazione.

Nel 1300, infine, in seguito ad un miracolo attribuito ai due santi, le loro reliquie furono di nuovo trasferite nella « camera santa » e messe in una ricca urna d'argento. Alcune reliquie insigni di Eulogio e di Leocrezia tornarono a Cordova e vennero collocate nella chiesa di S. Raffaele, patrono della città, l'11 apr. 1737.

La festa è celebrata il 15 marzo.


Autore: Justo Fernandez Alonso