Abbaye Sainte-Colombe
de Saint-Denis-lès-Sens (Yonne, France)
Sainte Colombe
Vierge
et martyre à Sens (✝ 274)
Une jeune fille
espagnole venue dans la région de Sens en Bourgogne, qui mourut pour sa foi et
dont la vie est toute résumée par ce don d'elle-même au Christ. Elle fut très
honorée au Moyen Age à Paris.
"Jeune fille originaire d’Espagne qui quitta son pays à cause
des persécutions. Elle s’établit à Sens, où existait une forte et fervente
communauté chrétienne à laquelle elle se joignit. Alors qu’elle était encore
très jeune, elle résista courageusement aux autorités romaines qui voulaient la
faire renoncer à sa foi, et subit le martyre à la sortie de Sens* (lieu dit:
Fontaine d’Azon). Les chrétiens construisirent une église sur son tombeau et un
monastère s’y établit.
Aujourd’hui un pèlerinage a lieu tous les ans au mois de juillet dans
l’église qui se trouve sur son tombeau, à Saint-Denis-les-Sens. C’est là que se
trouve sa statue." (source: diocèse de Sens-Auxerre)
"Née en Espagne de famille royale et de parents païens,
Colombe consacre sa vie à Jésus Christ. Avec quelques fidèles, elle prend le
chemin de la Gaule. Après avoir reçu le baptême à Vienne (en Dauphiné), elle se
rend au pays de Sens où la religion est très florissante. Modèle de pureté et
de courage, elle subit le martyre le 31 décembre 274, pour affirmer sa foi et
conserver sa virginité. Dès le VIIe siècle, un monastère est fondé sur son
tombeau." (source: Saint-Denis-lès-Sens)
* Un internaute nous écrit: Sainte Colombe subit le martyre à
Saint-Clément - 89100. Au lieu de son supplice existent un calvaire et une
source et des processions y sont toujours organisées.
À Sens, sainte Colombe, vierge et martyre.
Martyrologe
romain
Statue
de Sainte Colombe (fin XIXe siècle),
Sainte Colombe (+274)
Jeune chrétienne de 16 ans résidant dans la ville de Sens (Yonne),
certains auteurs lui attribuent des origines espagnoles. Elle est condamnée par
Aurélien à être violée dans l’amphithéâtre de la ville. Lorsque se présente
l’homme chargé d’appliquer la sentence, une ourse surgit soudain dans l’arène
et se jette sur lui pour l’immobiliser. Colombe lui assure qu’il sera laissé
libre à la condition qu’il se convertisse, ce à quoi il consent. La bête
relâche aussitôt son étreinte pour le libérer. Dans une nouvelle tentative,
Colombe et l’ourse sont condamnées à périr dans les flammes, mais à ce moment
se produit une averse qui éteint le brasier. Colombe est finalement conduite à
l’extérieur de la ville afin d’y être décapitée.
SOURCE :
http://www.peintre-icones.fr/PAGES/CALENDRIER/Decembre/31.html
Statue de Sainte
Colombe. Autel de l’Église Saint-Colombe, Hattstatt
Columba of Sens,
VM (RM)
Born in Spain; died in Meaux, France in 273. While the date and circumstances of Columba's martyrdom are undocumented except in a spurious passio, her legend says that she fled her homeland in order to avoid being denounced as a Christian. She and other Spanish believers migrated to France and all were martyred at Meaux under Aurelian. Formerly she was venerated throughout France; the historical monuments of Sens still testify to this devotion (Attwater, Benedictines, Encyclopedia). In art, Saint Columba is portrayed as a crowned maiden in chains. At times she may (1) have a dog or bear on a chain, (2) hold a book and a peacock's feather, (3) be with an angel on a funeral pyre, or (4) be beheaded (Roeder).
Santa Columba, Santa Coloma,
Arceniega, Álava, Espagne
St.
Columba of Sens
Suffered towards the end of
the third century, probably under the Emperor Aurelian. She is said to have been beheaded near a fountain
called d'Azon; and the tradition is that her body
was left by her murderers on the ground, until it was buried by a man called Aubertus, in thanksgiving for his
restoration to sight on his invoking her. A chapel was afterwards built over her relics; and, later on, rose the Abbey
of Sens, which at one time was a
place of pilgrimage in her honour. She is also said to have been patroness of the parish church
of Chevilly in the Diocese of Paris,
but her whole history is somewhat legendary.
Capes, Florence. "St. Columba of Sens." The Catholic Encyclopedia. Vol. 4.
New York: Robert Appleton Company, 1908. 31 Dec. 2016 <http://www.newadvent.org/cathen/04135b.htm>.
Transcription. This article was transcribed for New
Advent by Joseph P. Thomas.
Ecclesiastical approbation. Nihil
Obstat. Remy Lafort, Censor. Imprimatur. +John M. Farley, Archbishop of New York.
Giovanni Baronzio, Scènes de la vie de Sainte Colombe : Colombe devant
l’Empereur, 1340,
Santa Colomba di Sens Vergine
e martire
† Sens, Gallia, III secolo
Titolare
della Chiesa Cattedrale, santa Colomba proveniva da una famiglia pagana; dopo
essere stata battezzata, si trasferì a Sens in Francia. Fu martirizzata per
ordine dell'Imperatore Aureliano nella seconda metà del III secolo. Il culto di
santa Colomba giunse a Rimini provvidenzialmente: alcuni mercanti di Sens, che
veleggiavano nell'Adriatico, portando con sè una reliquia di santa Colomba,
furono costretti ad approdare a Rimini, dove la reliquia, accolta da Stemnio,
Vescovo di Rimini, fu posta nella Cattedrale.
Martirologio
Romano: A Sens nella Gallia lugdunense, ora in Francia, santa Colomba, vergine
e martire.
Santa
Colomba di Sens, è stata una delle martiri più celebri di tutto il Medioevo e
il suo culto ebbe una larga diffusione. Ciò nonostante, le notizie storiche che
la riguardano, sono circondate dalla leggenda; la stessa 'Passio' è piena di
luoghi comini, tipici della agiografia aurea dei primi martiri.
Colomba è presentata come appartenente a nobile ma pagana famiglia di Spagna e
vissuta nel III secolo; per sottrarsi al culto degli dei, lasciò la famiglia e
si recò in Gallia prima a Vienne dove ricevé il Battesimo, poi a Sens. Sembra
che il suo vero nome fosse Eporita e che sarebbe stata poi chiamata Colomba per
la sua innocenza.
A Sens, fu arrestata come cristiana a causa della persecuzione in atto in tutto
l'Impero Romano; trovandosi in città l'imperatore Aureliano Lucio Domizio
(270-275), fu condotta davanti a lui, che nel tentativo di farla rinunziare
alla verginità cristiana, sarebbe giunto a proporle il matrimonio con suo
figlio.
Ma poi irritato per il suo rifiuto, la condannò ad essere chiusa nell'anfiteatro
in una 'cella meretricia'; ma quando si presentò un giovinastro per abusare di
lei, un'orsa dell'anfiteatro intervenne a proteggerla, mettendo in fuga l'uomo.
Visto che nessuno dei soldati volle più intervenire, Aureliano infuriato,
ordinò che sia la vergine, sia l'orsa fossero bruciate; ma una nube proveniente
dall'Africa, procurò una provvidenziale pioggia, che spense il fuoco già
preparato; mentre l'orsa scappò via nei campi. L'imperatore ostinato, allora
condannò Colomba alla decapitazione, dopo un ultimo tentativo di farle cambiare
fede.
La giovane, appena sedicenne, subì il martirio non lontano da Sens e fu sepolta
da un tale, che invocandola aveva recuperata la vista; ciò avvenne nella
seconda metà del III secolo, negli anni fra il 270 e il 275, facendo
riferimento all'imperatore Aureliano, trovatosi a Sens per le sue guerre in
Gallia.
Veneratissima nella Francia dell'epoca, il re Lotario III nel 620 fondò sul
sepolcro della santa, la celebre abbazia reale di Sainte-Colombe-les-Sens. Nel
623 il vescovo di Sens, s. Lupo († 623) volle essere sepolto ai piedi della
martire; nell'853 il vescovo Wessilone nel consacrare la nuova chiesa, trovò
unite le reliquie dei due santi e le fece avvolgere in un prezioso sudario in
tessuto orientale, i cui pezzi ritrovati nel XIX secolo, sono conservati nel
tesoro della cattedrale.
La chiesa dell'abbazia fu costruita una terza volta e consacrata nel 1164 da
papa Alessandro III, poi distrutta nel 1792 al tempo della Rivoluzione
Francese.
I resti del complesso dell'abbazia e della chiesa, furono acquistati nel 1842,
dalle religiose della Santa Infanzia di Gesù e Maria, che vi edificarono la
loro Casa Madre, salvaguardando i resti dell'antica cripta; le reliquie di s.
Colomba erano comunque già stata trasferite sin dal 1803 nella cattedrale di
Sens.
Numerose sono le chiese dedicate alla santa martire, in Francia, Spagna,
Fiandre, Germania e in Italia, dove il culto si diffuse particolarmente a
Rimini. Secondo i racconti tradizionali locali, alcuni mercanti che navigavano
nell'Adriatico, avevano con sé una reliquia del capo di santa Colomba, ma
furono costretti ad approdare a Rimini, dove la reliquia fu accolta dal vescovo
Stennio e posta nella cattedrale.
Nel 1581 mons. Castelli vescovo di Rimini, essendo nunzio apostolico in
Francia, ottenne dai monaci dell'abbazia di Sens, le reliquie di una costola e
due denti della martire, che dal secolo XVIII sono conservate in un busto
reliquiario ora posto nel Tempio Malatestiano, la nuova cattedrale, che
sostituì l'altra demolita nel 1815 dedicata alla SS. Trinità e a S. Colomba.
Si è parlato di una traslazione del corpo di Colomba a Bari nel sec. XVII, ma
senza alcun serio fondamento.
A partire dal Martirologio Geronimiano, fino a quello Romano, la festa di s.
Colomba è riportata al 31 dicembre. La popolarità del culto in Francia, andò
poi lentamente scemando e fallì nel secolo XIV il tentativo di riportarlo in
larga diffusione. A Sens, a causa di una festa locale, concomitante con
l'ultimo dell'anno, la celebrazione fu spostata al 27 luglio più altre
ricorrenze, come la traslazione delle reliquie e la dedicazione della sua
chiesa.
Santa Colomba è invocata per ottenere la pioggia e i suoi attributi
iconografici sono un'orsa incatenata ed una penna di pavone al posto della
palma dei martiri.
Autore: Antonio
Borrelli
Vitrail,
église Sainte-Colombe (Chevilly-Larue)
Studio su Santa Colomba a cura di
Joseph-Gabriel Rivolin
Lo storico valdostano ci
ha fatto dono di questo suo approfondito lavoro
Se oggi il nome di santa Colomba dice poco,
nell'alto Medioevo il suo culto, promosso dai re merovingi, fu molto diffuso in
tutto l'Occidente cristiano ed ebbe come centro l'abbazia reale di Sainte-Colombe-lès-Sens, fondata da Clotario II nel 620 circa
attorno alla tomba della santa. Colomba rientra dunque a pieno titolo nel
novero dei santi il cui culto, come notavano già monsignor Duc e l'abbé Henry,
provenne dalla Gallia all'epoca in cui la Valle
d'Aosta era parte integrante del regno dei Franchi.
Che si possa collocare la fondazione della
chiesa di Charvensod in epoca merovingia e in
connessione con una grande proprietà di origine gallo-romana, appare tanto più
probabile, quanto più si conosca il progressivo radicamento della religione
cristiana nel corso della tarda Antichità e dell’alto Medio Evo. Michel Aubrun,
nel ricostruire le prime fasi della storia dell’istituto parrocchiale, descrive
come si fosse passati dalle poche chiese battesimali extraurbane di epoca
paleocristiana al fiorire di oratori privati, collocati appunto nell’ambito di
grandi domaines appartenenti a proprietari laici, sin dalla fine del V secolo.
Autorizzato formalmente dal concilio di Agde del 506, il culto in cappelle
private, collegato alle esigenze religiose della famiglia del dominus
e dai suoi servi, coloni e sottoposti, subì una naturale evoluzione verso la
formazione di autonome parrocchie, la cui ufficializzazione avvenne
progressivamente, adducendo ragioni di comodità, di sicurezza, di lontananza
degli oratori dalle pievi originarie. Tale processo avvenne per l’appunto a
partire dalla fine del V secolo e si protrasse sino all’epoca carolingia, in
cui la parrocchia, diffusasi capillarmente mediante la disgregazione delle
antiche e vaste plebanie di origine paleocristiana, divenne un vero e proprio instrumentum regni per l’inquadramento della popolazione, non
soltanto sotto l’aspetto religioso.
Perché, quindi, propendere per una
datazione del titulus di Santa Colomba di Charvensod all’epoca
merovingia piuttosto che a quella carolingia? È presto detto: Colomba, il cui
culto fu particolarmente in auge all’epoca di Clotario II
(re dal 584 al 629), come si è ricordato, era una martire e si ricollegava
quindi a una tradizione più antica, rispetto ai culti per i santi confessori e
particolarmente per i santi locali: culti che si diffusero appunto in epoca
carolingia, ma cui la Chiesa stentava ancora, all’epoca di Carlo Magno, a
riconoscere piena legittimità, come dimostrano i canoni del concilio di
Francoforte del 794, ostili all’introduzione di "nuovi" santi che non
avessero subito la prova del martirio. Per reazione, il periodo successivo vide
la moltiplicazione di chiese dedicate a santi locali, in genere confessori. Pur
non costituendo un argomento decisivo, la qualità di martire della
patrona della chiesa di Charvensod è dunque un elemento che rende più probabile
l’ipotesi di un’intitolazione di essa in un’epoca successiva alla costruzione
dell’abbazia di Sens, ma precedente la fine dell’ottavo secolo.
SOURCE : http://www.comune.charvensod.ao.it/charvensod/index.cfm/studio-su-santa-colomba-a-cura-di-joseph-gabriel-rivolin_1-27-111-0.html
Santa
Colomba: dalla Francia a Bari
Santa
Colomba: dalla Francia a Bari
Nella cripta
della Cattedrale di Bari sul lato sinistro in una teca climatizzata, sono
conservate le reliquie di Santa Colomba di Sens che si festeggia il 31 dicembre
l’ultimo giorno dell’anno . Dopo San Nicola la Santa è molto venerata dai
fedeli ortodossi, dai turisti (soprattutto francesi e spagnoli) e dai
visitatori che quotidianamente visitano la cripta. Tutti sono
incuriositi della sua presenza e interessati a conoscere la storia
di questa misteriosa santa.
Ma chi era
Santa Colomba e come si trovano a Bari le sue reliquie?
La vita e il culto
Colomba nacque in Spagna nel 257 e morì a Sens (Francia)
nel lontano 273. Era una patrizia che si converti al cristianesimo e morì
decapitata. Di famiglia nobile pagana si convertì al cristianesimo a 16 anni.
Dopo aver ricevuto il battesimo scappò dalla Spagna insieme ad altri cristiani
per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore Aureliano e si trasferì a
Sens. Fu rintracciata e rinchiusa in carcere. La leggenda narra che, mentre
Colomba si trovava in carcere, una guardia cercò di violentarla e un orso,
usato per gli spettacoli in un vicino anfiteatro arrivò in suo soccorso
attaccando la guardia e liberando Colomba dal suo aggressore e dalla sua
cella. È narrato che Colomba dopo essere stata salvata dall’orso, sia stata
destinata a perire sul rogo; tuttavia anche in questo caso fu salvata da un
provvidenziale acquazzone che spense le fiamme Da ciò ha origine l’invocazione
alla santa da parte dei fedeli per la tutela dal pericolo degli incendi. Fu
martirizzata più tardi mediante decapitazione per volontà di Aureliano intorno
al 273. Il martirio avvenne nella città di Sens vicino ad una fontana detta di
Azon. La tradizione dice che un cieco di nome Aubertus riacquistò la vista dopo
aver invocato Santa Colomba. In ringraziamento Aubertus avrebbe preso il corpo
dal luogo, dove era stata giustiziata e le avrebbe dato una sepoltura
dignitosa. Nel luogo della tomba fu costruita una cappella e, in seguito nel
620 circa Clotario II fondò una abbazia di Sainte Colombe lès Sens. In quel
periodo la forte devozione verso questa martire è testimoniata anche dal fatto
che altre chiese francesi le sono state dedicate. Il culto di Santa Colomba
giunse in Italia a Rimini in maniera provvidenziale: si racconta che alcuni
mercanti di Sens, che viaggiavano nell’Adriatico portando con sé una reliquia
di santa Colomba, furono costretti ad approdare a Rimini. La reliquie fu
accolta da Stemnio vescovo della città dal 313 circa, e fu posta nella
cattedrale di Rimini dedicata poi alla stessa santa. Nell’alto medioevo il
culto arrivò anche in Valle d’Aosta. Evidenze si trovano nel comune di
Charvensod, dove la chiesa parrocchiale è titolata alla Santa. Anche ad
Atri sono conservate alcune reliquie della Santa nel Museo
Capitolare.
L’arrivo a Bari
Le reliquie a Bari di santa Colomba
sarebbero arrivate intorno al XVIII secolo, portate da alcuni vincenziani
francesi in fuga dagli Ugonotti. Le reliquie furono in un primo momento
conservato nel palazzo della Missione dei Vincenziani (ex tribunale militare
ubicato in Via San Francesco d’Assisi) dove ancora oggi esiste una cappella
dedicata alla Santa e, successivamente traslate in Cattedrale l’8 maggio
del 1939 per volontà dell’Arcivescovo di Bari Mons. Marcello Mimmi.
Quello che si vede nella teca , non è il corpo incorrotto della Santa come può
apparire, ma si tratta di ossa ricomposte in un involucro di stoffa e
coperte con un sontuoso abito da seta forse donato da Gioacchino Murat
generale francese e Re di Napoli. La presenza di Santa
Colomba a Bari ha fatto sì che la santa diventasse protettrice dei colombi,
uccelli dei quali porta il nome: una leggenda vorrebbe che il suo corpo sia
giunto in città portato in volo da molti di questi volatili. La Santa è
invocata anche per ottenere la pioggia e, in questo momento
in Puglia c’è tanto bisogno di acqua.
Michele Cassano
SOURCE : http://obiettivamente-bari.blogautore.repubblica.it/2017/12/30/santa-colomba-dalla-francia-a-bari/