Saint Roger
Saint légendaire,
vénéré à Barletta, dans les Pouilles (✝ v.
1129)
Ruggero di
Canne (en italien)
L'évêque de Cannes (Canosa) était mort quelques années plus tôt, quand les habitants de Barletta, dans les Pouilles italiennes, vinrent piller la cathédrale pour emporter des reliques. C'était chose habituelle à l'époque. Ils rapportèrent de leur expédition un coffre de reliques, le trône épiscopal, des vases sacrés, et le corps de l'évêque Roger. L'année suivante, ils durent restituer les objets du vol, sauf le corps de l'évêque que son successeur ne considérait pas comme si précieux. Alors les habitants de Barletta voulurent le rendre précieux. Ils le canonisèrent et composèrent un office. "Accorde-nous, par ses prières et ses vertus, d'être à jamais préservés de tout mal" dit l'oraison du nouveau saint Roger.
Illustration: fresque dans l'église de Barletta.
Il est le saint patron de la ville de Barletta et de l'archidiocèse de Trani-Barletta-Bisceglie
À Cannes dans les Pouilles, au début du XIIe siècle, saint Roger, évêque.
Martyrologe
romain
Saint Ruggero of Canne
Also
known as
- Roger
Profile
Pious youth. Deacon. Reluctant bishop of Canne, Italy at age 30. Legend says
that when he travelled his diocese, an eagle flew above him to
shelter him from the weather.
Born
- mid-11th
century
- 30 December 1129 of natural causes
- buried in the cathedral in Canne, Italy
- relics transferred to Barletta, Italy in 1276
San Ruggero di Canne Vescovo
Canne, Barletta, seconda metà dell’XI
secolo - Canne, 30 dicembre 1129
Mentre
l'antica città pugliese di Canne, già risorta altre volte dalle rovine, stava
vivendo un'ulteriore disfatta causata dal normanno Roberto il Guiscardo, il
vescovo Ruggero (sec XI) si trovò a reggere le sorti della sua città natale,
restando unico riferimento per la sua gente prostrata dalla miseria e dalla
fame. Il suo episcopio restò sempre aperto, divenendo la casa degli ultimi e
degli indifesi. Un'antica sua fonte biografica riporta: "Andava scalzo con
lo piede nudo per quelle campagne cercanno le limosine per li poveri".
Ruggero fu tenuto in grande stima anche dai pontefici Pasquale II e Gelasio II,
i quali più volte gli affidarono incarichi delicati, quale messaggero di pace.
Morì il 30 dicembre 1129; aveva circa 60 anni.
Patronato: Barletta, Arcidiocesi di
Trani-Barletta-Bisceglie
Etimologia: Ruggero = lancia gloriosa, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale, Aquila
Martirologio Romano: A Canne in Puglia, san Ruggero,
vescovo.
E’ proprio la Canne di Annibale il cartaginese, che il 2 agosto del 216
a.C. distrusse l’esercito romano dei consoli Terenzio Varrone e Lucio Emilio
Paolo. L’antica città non lontana da Barletta, presso la riva destra
dell’Ofanto, aveva sempre una sua importanza nel Medioevo, essendo pure sede
vescovile. Ma nell’XI secolo viene il tempo della sua rovina. Roberto il
Guiscardo ha creato nel Sud d’Italia il suo regno normanno, ancora insidiato
però da ribellioni locali sotto la spinta dell’imperatore d’Oriente. Una di
queste è capeggiata dal conte Ermanno di Canne, che le truppe del Guiscardo
sconfiggono nel 1083, seminando la distruzione nella città.
E qui vediamo comparire Ruggero, il cui nome
fa pensare a un’origine normanna. Ma altro non sappiamo su nascita e gioventù:
l’unica notizia è quella della sua nomina a vescovo di Canne dopo il disastro,
in un tempo senza speranze, col flagello endemico della guerra che scoraggia
anche la volontà di ricostruire. Il suo compito primo, come emerge da una fonte
popolare del XV secolo sulla sua vita, è di contribuire alla sopravvivenza di
questa popolazione prostrata. Il suo episcopio era "un puro ospitio che
sempre stava aperto de nocte et de giorno ad alloggiare le viandanti et le
pellegrini, et le vidue et le pupilli (orfani)". L’ignoto autore ci
presenta il vescovo Ruggero che "andava scalzo con lo pede nudo per quelle
campegne cercanno le limosine per li poveri".
Dunque, un soccorritore instancabile, che si assume anche compiti dell’autorità
civile in quel crollo delle istituzioni. Ma tra le altre poche notizie su di
lui c’è anche quella di due papi consecutivi, Pasquale II e Gelasio II (in
carica dal 1099 al 1119) che ricorrono al suo consiglio e alla sua esperienza
in questioni di diritto, per comporre liti e placare rivalità tra ecclesiastici
e comunità, in una Chiesa che sta cercando di riformarsi tra difficoltà enormi
al suo interno.
Per lungo tempo il nome di Ruggero fu collegato a leggende che facevano di lui
un vescovo del V secolo. La sua vicenda storica è stata poi delineata a fine
’800 dagli studi di don Nicola Monterisi, futuro arcivescovo di Salerno. A
Ruggero si attribuiscono già miracoli in vita, e dopo la morte (collocata al 30
dicembre 1129) è la voce popolare a proclamare subito la sua santità. Dapprima
egli viene sepolto nella cattedrale di Canne. Ma ormai la gente si stacca
dall’antica città, che non è più in grado di risorgere. I cittadini, e anche i
vescovi successori di Ruggero, si trasferiscono via via a Barletta, dove nel
XIII secolo vengono portati anche i resti del santo: dapprima in Santa Maria
Maggiore e più tardi presso il monastero benedettino di Santo Stefano, che poi
si chiamerà di San Ruggero, venerato insieme come vescovo di Canne e come
protettore di Barletta.
L'emblema di San Ruggero, oltre al bastone pastorale, è anche l'aquila, perchè
la tradizione vuole che un volatile abbia fatto ombra al santo con le sue ali
durante un viaggio.
Autore: Domenico Agasso