samedi 30 décembre 2017

Saint LORENZO da FRAZZANÒ, prêtre et moine bénédictin

Panorama de Frazzanò, Sicilia


Saint Laurent

Moine sicilien (+ v. 1162)

Lorenzo da Frazzanò est né vers 1116, orphelin de bonne heure, il fut confié à une voisine. Il étudia au monastère de Saint Michel archange de Troina où il fut remarqué pour sa vertu et sa spiritualité. Ordonné prêtre à vingt ans, sa renommée s'étend dans la région et il attire de nombreux fidèles. Vers 1155, il rejoint le monastère Saint Philippe de Fragala. Il construisit plusieurs églises.

Voir (en italien) San Lorenzo da Frazzanò 

À Frassanone en Sicile, vers 1162, saint Laurent, moine sous la Règle de saint Benoît.

Martyrologe romain

SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/11313/Saint-Laurent.html

Convento di San Filippo di Fragalà, à l'extérieur du village de Frazzanò,  Val Demone, Sicile.


San Lorenzo da Frazzanò Monaco

30 dicembre

Nacque probabilmente intorno al 1116, nella piccola borgata di Frazzanò. I suoi genitori morirono nel giro di un anno, lasciando orfano il figlio. Lorenzo venne così affidato alla giovane nutrice Lucia, una vicina di casa. A sei anni, dopo i primi approcci con la liturgia e le scritture, Lorenzo chiese a Lucia di potere studiare le lettere umane e divine. Fu così indirizzato al monastero basiliano di San Michele Arcangelo a Troina, dove il giovane stupì tutti per le sue doti umane e religiose. Lo stesso vescovo di Troina lo invitò a vestire l'abito monacale basiliano e a ricevere gli ordini minori e maggiori. A soli 20 anni Lorenzo era già sacerdote e la sua fama andava diffondendosi nella regione. Si recò presso il monastero di Agira e qui i fedeli andavano per sentire la parola del santo. Nel 1155 circa Lorenzo entrò nel monastero di San Filippo di Fragalà. In questo periodo, Lorenzo si adoperò per fare edificare a Frainos (Frazzanò) una chiesetta dedicata a San Filadelfio. Nell'autunno del 1162 si conclusero i lavori della nuova chiesa di Tutti i Santi, da lui desiderata «ad honore della Santissima Trinità». Morì il 30 dicembre dello stesso anno. (Avvenire)

Martirologio Romano: Presso la cittadina di Frazzanò in Sicilia, san Lorenzo, monaco secondo la disciplina dei Padri orientali, insigne per austerità di vita e instancabile nella predicazione. 

E' uno dei maggiori esponenti del monachesimo basiliano in Sicilia, e con San Filippo d'Agira, San Silvestro da Troina e San Cono da Naso forma un quadro esauriente del livello spirituale delle popolazioni tardoellenòfone nebroidee intorno all'anno mille (sec. VIII - XIII). Probabilmente Lorenzo nacque intorno al 1116, certamente nella piccola borgata di Frazzanò, dai greci denominata Acri, facente parte del territorio di Mirto (Oppidum Myrtirum) nella Contea di San Marco (Comitatus Sancti Marci). I suoi genitori, Cosmano e Costanza Ravì (Monaco), cristiani onesti e virtuosi, solo per poco guidarono i passi del piccolo Lorenzo verso la vita e la santità: morirono infatti nel giro di un anno, lasciando orfano il figlioletto. Ma la provvidenza di Dio non consentì che la mancanza del focolare domestico determinasse la fine di quel sapiente rapporto educativo iniziato in tenera età; infatti, alla morte del padre (dopo che la madre era morta da appena un anno) nella vita di Lorenzo entra un personaggio importantissimo, che avrà un'eco incisiva in tutta la formazione cristiana del Santo. E' la giovane nutrice Lucia, una vicina di casa, forse amica della mamma, che prende con sé il piccolo orfano, procurandogli ogni mezzo per progredire nella vita e nella perfezione cristiana. 

A sei anni, dopo i primi approcci con la Sacra Liturgia e le Scritture, chiese a Lucia di potere studiare le lettere umane e divine, e da Lucia fu indirizzato al glorioso Monastero basiliano di San Michele Arcangelo a Troina, dove il giovanetto in breve stupì tutti quanti con l'esempio delle sue virtù umane e religiose, tanto che dallo stesso Vescovo di Troina (Niceforo?) fu invitato a vestire l'abito monacale basiliano e a ricevere, successivamente, gli ordini minori e maggiori. Sicché a soli 20 anni Lorenzo era già Sacerdote, fra l'ammirazione e la stima di tutti i confratelli monaci e la predilezione del Vescovo troinese. Ben presto si diffuse la fama del giovane sacerdote basiliano, soprattutto riguardo al suo eroico e nascosto spirito di penitenza, per cui già dalla più tenera età egli si sentiva particolarmente attratto. 

Trascorsi quasi sei anni dal suo arrivo nella grotta etnea, Lorenzo, per divina ispirazione, fece un giorno ritorno al Monastero di Troina e, subito dopo, si reco al Monastero di Agira. Qui, secondo la tradizione, i monaci furono avvertiti dell'arrivo di Lorenzo da un suono festoso di campane che solo tacque quando Lorenzo ebbe abbracciato tutti quanti i confratelli. I frutti delle numerose virtù che Lorenzo aveva meritato nelle incredibili penitenze dell'eremitaggio, ben presto si fecero conoscere in tutta la zona nebroidea i cui fedeli, anche a costo di gravi sacrifici, si recavano ad Agira per sentire la parola illuminata del sacerdote Lorenzo, e per gustare i benefici della sua intercessione presso Dio, che spesso fu così potente da contrastare ogni legge di natura con prodigi e miracoli strepitosi. Nel 1155 circa Lorenzo fece ritorno nella sua terra, ed entro nel Monastero di San Filippo di Fragalà "distante appena mille passi da casa sua". Li dimorò per quasi tre anni. In questo periodo, Lorenzo si adopero per fare edificare a Frainos (altro nome di Frazzanò) una chiesetta dedicata a San Filadelfio, ben presto arricchita di molte reliquie. Qui il Santo si dedico alla predicazione instancabile del Vangelo, e anche qui si ripete l'afflusso di cristiani assetati di soprannaturale, che gia si era verificato ad Agira. Chiamato nei primi del 1158 a predicare in alcune zone della Puglia e della Calabria, non ancora ripresesi perfettamente dopo la temperie saracena, Lorenzo diede prova ad intere popolazioni di quante meraviglie può operare l'Onnipotente nei suoi servi fedeli.Accorso a Reggio, in seguito alle suppliche dei cittadini appestati, in breve riporto la salute del corpo a quelli che lo invocavano, ma soprattutto, come il profeta Giona, ricondusse i peccatori a penitenza, a conversione sincera; il frutto più bello della fortunata missione reggina di Lorenzo fu la ricostruzione di ben tre chiese in cui ruderi erano sparsi per i colli sovrastanti la città. Alla sua partenza da Reggio, presenti il Duca e l'Arcivescovo Metropolita di Messina, Lorenzo fu acclamato da una immensa folla, grata al Santo per il suo potente patrocinio. Ritornato nel suo piccolo borgo natio, Lorenzo ricomincio con maggiore zelo le sue contemplazioni dei divini misteri, spinto a ciò da una celeste visione che gli aveva annunciato come prossima la sua dipartita da questo mondo; un vegliardo, con toni apocalittici, gli aveva riferito i divini voleri, ma anche le meraviglie ancora più grandi che Dio avrebbe operato alla morte di Lorenzo. 

Le leggende, inevitabilmente fiorite attorno alla figura del Santo, parlano spesso, infatti, delle aspre penitenze che fin da piccolo Lorenzo si infliggeva di nascosto, addirittura fino allo spargimento di sangue; e tutte riferiscono anche il famoso "prodigio della camicia", cioè il fatto che il sangue abbondantemente versato di notte, al mattino scompariva del tutto, rimanendo candidissima la camicia del Santo. Anche numerose visioni, secondo l'unanime agiografia laurenziana, costellarono l'itinerario di santità del Monaco Lorenzo. Dopo alcuni anni di permanenza a Troina, verso il 1145, all'età di circa 29 anni, Lorenzo decise, d'accordo con l'Abate troinese Galieno e con Erasmo Abate di San Filippo d'Agira, di lasciare il cenobio dell'Arcangelo per andare a vivere un certo tempo in un luogo appartato. Non sappiamo dove di preciso i tre confratelli si siano recati, se non che in quel luogo Lorenzo fece costruire una chiesetta dedicata alla martire siracusana Lucia; è probabile, pertanto, che in questo periodo, durato all'incirca cinque anni, i tre abbiano mantenuto in certo qual modo i contatti con il mondo esterno. Maturata l'idea di donarsi totalmente al Padre nella solitudine e nella penitenza più aspra, intorno al 1150, Lorenzo si congedo fra le lacrime dai Venerandi Abati che con lui avevano condotto quella magnifica esperienza eremitica. E si incamminò in direzione di una grotta alle falde dell'Etna, il cui sito alla storia rimane ignoto, ma la cui gloria risplende in modo chiarissimo. Fu infatti in questa grotta che lo spirito di Lorenzo fu affinato nel crogiuolo di ogni tentazione del maligno, ma anche arricchito di innumerevoli consolazioni dello Spirito Santo che in misura sempre crescente gli comunico i suoi doni ineffabili. Nel corso di questa permanenza in assoluta solitudine Lorenzo fu anche consolato dalla visita di altri pii eremiti che, come lui, dimoravano tra quei boschi e quegli anfratti in cerca di perfezione; fra questi pare si debba annoverare San Nicolo Politi, altro celebre eremita. contemporaneo di San Lorenzo; anche San Luca, Abate di Sant'Elia in Calabria, si recò a visitare il Monaco Lorenzo e con lui scambiò "certamente pensieri di cielo", come riferisce l'antica leggenda greca. 

Così, per Lorenzo, come per il Maestro, si avvicinò la Pasqua, la sua ultima Pasqua. Giunsero a Frazzanò, nella quaresima del 1152, alcuni Padri eremiti provenienti da un cenobio degli Appennini, forse dall'Abruzzo, che lo invitarono a celebrare la Pasqua nel loro Monastero. Lorenzo, nonostante il presagio ricevuto, legge in questo invito un'altra prova d'amore richiestagli da Gesù, e, senza indugi, si incammina con loro verso la lontana meta. Al ritorno, ripassò a salutare per l'ultima volta i suoi fedeli di Santa Domenica, presso Stilo in Calabria. Rientrato definitivamente a Frazzanò, nell'autunno del 1162, Lorenzo ebbe appena il tempo di veder conclusa la fabbrica della nuova chiesa di Tutti i Santi, da lui desiderata "ad honore della Santissima Trinità ". In questa chiesa, recentemente restaurata, si compirono i più grandi miracoli operati dal Signore per glorificare San Lorenzo. Così, in breve tempo, Frazzanò divenne faro di luce per tutte le popolazioni dei Nebrodi e anche di paesi più lontani; esse ricorrevano a lui per avere sì la guarigione del corpo, ma soprattutto per riavere la pace dello spirito. Ma, da vivo, solo per poco Lorenzo riuscì ad accontentare della sua parola e della sua sacerdotale benedizione i fedeli che a lui accorrevano; dopo il Santo Natale del 1162, infatti, dopo il Vespro del 30 dicembre, verso le 18, l'angelo della morte venne a visitarlo nella celletta da cui ormai non usciva da tre giorni, vissuti nell'ansia di essere finalmente riunito al suo Divino Maestro, e nello sforzo di purificare ancora la sua anima con la penitenza, onde renderla più degna di comparire dinanzi al trono dell'Altissimo. Emesso l'ultimo respiro, il corpo di Lorenzo incomincio ad emanare un soave profumo, che tutti, dall'Abate di Fragalà fino all'ultimo bimbo di Frazzanò, non poterono che attribuire all'Onnipotenza divina che così voleva glorificare tangibilmente le virtù eroiche del Sacerdote Lorenzo. Da quel giorno sono passati più di otto secoli, e ininterrottamente da quel giorno, il corpo di Lorenzo e venerato, soprattutto dai suoi concittadini, molti dei quali, per devozione, portano il suo nome. Le reliquie del santo si conservano nella Chiesa che i frazzanesi edificarono al loro Concittadino e Patrono nel sec. XV.

Fonte : www.santolorenzo.altervista.org

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/91774

Festa di San Lorenzo a Frazzano'

07 / 10 agosto - Frazzano (ME)

Festa di San Lorenzo a Frazzanò, in provincia di Messina (da non confondere con il San Lorenzo diacono e martire). Il 10 agosto viene celebrata a Frazzanò la festa (che non è quella liturgica) che forse ogni Frazzanese, vicino o lontano, tiene più a cuore di qualsiasi altra cosa. In questo giorno, viene ricordata la traslazione delle reliquie di Lorenzo, che dalla chiesetta di TuttiSanti furono portati in Frazzanò nella chiesa a Lui dedicata. 

Il giorno 9 agosto: il pellegrinaggio della "Serra"

Come si legge nei documenti, i frazzanesi solevano festeggiare San Lorenzo il 10 agosto nella ricorrenza della traslazione del suo sacro corpo che, dalla chiesa di Tuttisanti, dopo la riesumazione, era stato portato a Frazzanò, perché avesse una collocazione più degna, ad eccezione del cranio, dotato di diversi denti, che fu custodito nella chiesa di San Filippo di Fragalà. Il corpo di San Lorenzo venne posto nella chiesa di San Lorenzo, dapprima in una cassa di cristallo e successivamente in un'urna di argento. 

Il 9 agosto di ogni anno, durante una solenne cerimonia, il sacro corpo di Lorenzo si ricongiungeva: il clero ed il popolo frazzanese si portavano in processione, infatti, al monastero di Fragalà, dove ricevevano dai monaci il Capo di San Lorenzo, che era posto in un reliquiario a forma di busto, che aveva il capo e collo d'argento ed il tronco di rame dorato, eseguito nel 1695 per ordine e devozione dell'abate Antonino Magrì. Questa cerimonia durò fino al 1866, allorché i monaci dovettero lasciare il monastero, che fu incamerato tra i Beni dello Stato. I giorni tradizionalmente stabiliti per la restituzione del cranio erano il giorno di San Michele Arcangelo o quello di S. Eustachio, antico Patrono di Frazzanò. Lasciato il Monastero di Fragalà i fedeli si incamminavano per la contrada Tenda; poi, seguendo il crinale dei monti, giungevano alla contrada Tavoli e proseguivano per la contrada San Teodoro. Infine rientravano al paese dal lato mare, dove oggi sorge il "Canapè", e da lì attraversavano parte del paese, fino a concludere il pellegrinaggio nella chiesa Matrice, dove le reliquie rimanevano illuminate a giorno, erano celebrati i Vespri solenni ed era impartita la benedizione con il Santissimo Sacramento. La "musicata" e lo sparo dei mortaretti concludevano la giornata.

Oggi,come una volta, la processione inizia verso le ore 17.00 e vede grande concorso di fedeli. La "vara" che viene portata in processione è piccola ed è sostenuta, fino all'uscita del paese, dai sacerdoti Frazzanesi e, per il resto della strada, da donne del paese ex voto. E' tradizione che questo pellegrinaggio per i monti abbia delle "tappe" o "fermate", durante le quali si recita il rosario o la coroncina di San Lorenzo: esse sono 9: contrada Malonomo, Fragalà, dove si recita la santa Messa; contrada Tenda; Rocca di Varvulu; Serra Dora; Serra di Tavoli; Portella S. Teodoro; Acquicedda; Canapè. Qui i fedeli che hanno partecipato alla processione, ormai avviatasi alla conclusione, ascoltano le riflessioni e le meditazioni di un predicatore, fatto tradizionalmente venire da un'altra città. Verso le ore 21.30 la vara rientra nella chiesa di San Lorenzo, dove si cantano i Vespri solenni.

Il giorno 10 veniva celebrata la messa con duplice rito, greco e latino; subito dopo avveniva la processione per le vie del paese, con la statua del Santo posto nella Vara, che anticamente era ornata di seta. Verso mezzanotte la statua di San Lorenzo ripercorreva il cammino fino alla chiesetta di Tuttisanti, fondata dal santo e nella quale Egli morì, dove l'attendevano i basiliani ed ancora una volta il clero abbassava la propria croce mentre i basiliani inalberavano la loro, salmodiando in greco. Era tradizione che la statua entrasse ed uscisse con il viso rivolto verso la chiesa. In epoca più antica, questa processione alla Chiesa di Tuttisanti avveniva il giorno 11 agosto e la popolazione frazzanese si accostava in quel giorno ai Sacramenti dopo essersi sottoposta a penitenza e digiuni. Il 10 agosto era anche il giorno in cui avveniva un'importante fiera del bestiame che, fino al 1952, si svolgeva in località "Canale". Nel "Largo delle Logge", vicino alla chiesa di San Lorenzo, contemporaneamente, aveva luogo il mercato della seta, che attirava mercanti e acquirenti dei paesi vicini.

La festa moderna è simile a quella antica. Una novità presente dall'ultimo secolo (1909) è la "Scinnuta" di San Lorenzo. Finita la messa, con panegirico, la statua di San Lorenzo "Scende" attraverso dei binari dall'altare per "ricongiursi" con i suoi concittadini.

Maggiori informazioni

Sito Comune di Frazzanò

Ultima modifica: 2023-07-04 13:19

Fonte / Autore: Marco Imbrosci

SOURCE : https://www.siciliainfesta.com/feste/festa_di_san_lorenzo_a_frazzano.htm

San Lorenzo de Frazzanò, monje

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fecha de inscripción en el santoral: 30 de diciembre

n.: c. 1116 - †: c. 1162 - país: Italia

canonización: culto local

Elogio: Cerca de la población de Frazzanò, en la isla de Sicilia, san Lorenzo, monje según la disciplina de los Padres Orientales, insigne por la austeridad de vida y por su constante predicación.

Nuestro Redentor y Salvador Jesucristo, deseando dar medicina y remedio a la generación humana, nos dio al glorioso san Lorenzo, confesor, el cual, habiendo nacido en una villa llamada Frainos (Frazzanò), en el condado de San Marcos, y antiguamente llamada ciudad de Acre, un cierto cristiano de buena y santa vida, inspirado por el Autor de todo, tuvo una admirable visión, en la que tan pronto le parecía estar en vigilia como en sueño; en esta venerable noche vio claro y manifiesto el templo o iglesia decorada de santos, y oyó tocar las campanas con tan admirable estrépito, que parecía que las cuatro partes del mundo resonaran por gran espacio de tiempo. Y al fin de tal estrépito fue escuchada esta voz: « En esta gloriosa noche ha nacido un hombre que será para mí vaso de elección, y la fama de cuyos milagros resonará por todo el mundo, corroborando la fe cristiana...»

Así comienza el «Notamento» o «Anotación del nacimiento del beato Lorenzo de Frazzanò y su vida, traducida del griego al italiano por orden de Monseñor retana, Arzobispo de Messina». Los datos que poseemos sobre él son, desde luego, muy escasos, a pesar de la longitud del "Notamento", cargado de milagros y hechos prodigiosos.

Nació probablemente en torno al 1116, en el pequeño pueblo de Frazzanò. Sus padres murieron en el término de un año, dejando al niño huérfano al cuidado de la joven madre de leche Lucía, una vecina. A los seis años, después de los primeros acercamientos a la liturgia y la Escritura, Lorenzo pidió a Lucía poder estudiar las letras divinas y humanas. Así, fue dirigido al monasterio basiliano de San Miguel Arcángel en Troina, donde el joven sorprendía a todos por sus dotes humanas y religiosas. El propio obispo de Troina lo invitó a vestir el hábito de monje basiliano y recibir las órdenes menores y mayores. Con sólo 20 años Lorenzo era ya sacerdote y su fama se extendía por la región. Fue al monasterio de Agira, y los fieles lo seguían para escuchar las palabras del santo. En 1155 aproximadamente Lorenzo entró en el monasterio de San Felipe de Fragala. Durante este tiempo, Lorenzo hizo lo posible por hacer para hacer construir en Frainos (es decir, Frazzanò) una iglesia dedicada a San Filadelfo. En el otoño de 1162 se puso fin a la labor de la nueva iglesia de Todos los Santos, que deseaba «en honor a la Santísima Trinidad». Murió el 30 de diciembre de ese año. Su fama de santo obrador de prodigios sigue vigente en la región.

Puede leerse el "Notamento" (en italiano) en la página dedicada al santo en el pueblo de Frazzanò, donde también hay abundantes imágenes, documentación, y otros apuntes relacionados con el santo. Los datos biográficos fueron tomados de la breve noticia de Santi e Beati.

ingreso o última modificación relevante: ant 2012

Estas biografías de santo son propiedad de El Testigo Fiel. Incluso cuando figura una fuente, esta ha sido tratada sólo como fuente, es decir que el sitio no copia completa y servilmente nada, sino que siempre se corrige y adapta. Por favor, al citar esta hagiografía, referirla con el nombre del sitio (El Testigo Fiel) y el enlace de la página

SOURCE : https://www.eltestigofiel.org/index.php?idu=sn_4658

Voir aussihttps://www.santodelgiorno.it/san-lorenzo-da-frazzano/

https://sicilyenjoy.com/fr/listing/festa-di-san-lorenzo-a-frazzano/

https://sicilyenjoy.com/en/listing/Feast-of-San-Lorenzo-in-Frazzano/

https://www.youtube.com/watch?v=gViCiW_0CHs