Panorama
de Frazzanò,
Sicilia
Saint Laurent
Moine sicilien (+ v.
1162)
Lorenzo da Frazzanò est né vers 1116, orphelin de bonne heure, il fut confié à une voisine. Il étudia au monastère de Saint Michel archange de Troina où il fut remarqué pour sa vertu et sa spiritualité. Ordonné prêtre à vingt ans, sa renommée s'étend dans la région et il attire de nombreux fidèles. Vers 1155, il rejoint le monastère Saint Philippe de Fragala. Il construisit plusieurs églises.
Voir (en italien) San Lorenzo da Frazzanò
À Frassanone en Sicile, vers 1162, saint Laurent, moine sous la Règle de saint
Benoît.
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/11313/Saint-Laurent.html
Convento
di San Filippo di Fragalà, à l'extérieur du village de Frazzanò,
Val
Demone, Sicile.
San Lorenzo da Frazzanò Monaco
Nacque probabilmente
intorno al 1116, nella piccola borgata di Frazzanò. I suoi genitori morirono
nel giro di un anno, lasciando orfano il figlio. Lorenzo venne così affidato
alla giovane nutrice Lucia, una vicina di casa. A sei anni, dopo i primi
approcci con la liturgia e le scritture, Lorenzo chiese a Lucia di potere
studiare le lettere umane e divine. Fu così indirizzato al monastero basiliano di
San Michele Arcangelo a Troina, dove il giovane stupì tutti per le sue doti
umane e religiose. Lo stesso vescovo di Troina lo invitò a vestire l'abito
monacale basiliano e a ricevere gli ordini minori e maggiori. A soli 20 anni
Lorenzo era già sacerdote e la sua fama andava diffondendosi nella regione. Si
recò presso il monastero di Agira e qui i fedeli andavano per sentire la parola
del santo. Nel 1155 circa Lorenzo entrò nel monastero di San Filippo di
Fragalà. In questo periodo, Lorenzo si adoperò per fare edificare a Frainos
(Frazzanò) una chiesetta dedicata a San Filadelfio. Nell'autunno del 1162
si conclusero i lavori della nuova chiesa di Tutti i Santi, da lui desiderata
«ad honore della Santissima Trinità». Morì il 30 dicembre dello stesso anno. (Avvenire)
Martirologio
Romano: Presso la cittadina di Frazzanò in Sicilia, san Lorenzo, monaco
secondo la disciplina dei Padri orientali, insigne per austerità di vita e
instancabile nella predicazione.
E' uno dei maggiori
esponenti del monachesimo basiliano in Sicilia, e con San Filippo d'Agira, San
Silvestro da Troina e San Cono da Naso forma un quadro esauriente del livello
spirituale delle popolazioni tardoellenòfone nebroidee intorno all'anno mille
(sec. VIII - XIII). Probabilmente Lorenzo nacque intorno al 1116, certamente
nella piccola borgata di Frazzanò, dai greci denominata Acri, facente parte del
territorio di Mirto (Oppidum Myrtirum) nella Contea di San Marco (Comitatus
Sancti Marci). I suoi genitori, Cosmano e Costanza Ravì (Monaco), cristiani
onesti e virtuosi, solo per poco guidarono i passi del piccolo Lorenzo verso la
vita e la santità: morirono infatti nel giro di un anno, lasciando orfano il
figlioletto. Ma la provvidenza di Dio non consentì che la mancanza del focolare
domestico determinasse la fine di quel sapiente rapporto educativo iniziato in
tenera età; infatti, alla morte del padre (dopo che la madre era morta da
appena un anno) nella vita di Lorenzo entra un personaggio importantissimo, che
avrà un'eco incisiva in tutta la formazione cristiana del Santo. E' la giovane
nutrice Lucia, una vicina di casa, forse amica della mamma, che prende con sé
il piccolo orfano, procurandogli ogni mezzo per progredire nella vita e nella
perfezione cristiana.
A sei anni, dopo i primi
approcci con la Sacra Liturgia e le Scritture, chiese a Lucia di potere
studiare le lettere umane e divine, e da Lucia fu indirizzato al glorioso
Monastero basiliano di San Michele Arcangelo a Troina, dove il giovanetto in
breve stupì tutti quanti con l'esempio delle sue virtù umane e religiose, tanto
che dallo stesso Vescovo di Troina (Niceforo?) fu invitato a vestire l'abito
monacale basiliano e a ricevere, successivamente, gli ordini minori e maggiori.
Sicché a soli 20 anni Lorenzo era già Sacerdote, fra l'ammirazione e la stima
di tutti i confratelli monaci e la predilezione del Vescovo troinese. Ben
presto si diffuse la fama del giovane sacerdote basiliano, soprattutto riguardo
al suo eroico e nascosto spirito di penitenza, per cui già dalla più tenera età
egli si sentiva particolarmente attratto.
Trascorsi quasi sei anni
dal suo arrivo nella grotta etnea, Lorenzo, per divina ispirazione, fece un
giorno ritorno al Monastero di Troina e, subito dopo, si reco al Monastero di
Agira. Qui, secondo la tradizione, i monaci furono avvertiti dell'arrivo di
Lorenzo da un suono festoso di campane che solo tacque quando Lorenzo ebbe
abbracciato tutti quanti i confratelli. I frutti delle numerose virtù che
Lorenzo aveva meritato nelle incredibili penitenze dell'eremitaggio, ben presto
si fecero conoscere in tutta la zona nebroidea i cui fedeli, anche a costo di
gravi sacrifici, si recavano ad Agira per sentire la parola illuminata del
sacerdote Lorenzo, e per gustare i benefici della sua intercessione presso Dio,
che spesso fu così potente da contrastare ogni legge di natura con prodigi e
miracoli strepitosi. Nel 1155 circa Lorenzo fece ritorno nella sua terra, ed
entro nel Monastero di San Filippo di Fragalà "distante appena mille passi
da casa sua". Li dimorò per quasi tre anni. In questo periodo,
Lorenzo si adopero per fare edificare a Frainos (altro nome di Frazzanò) una
chiesetta dedicata a San Filadelfio, ben presto arricchita di molte
reliquie. Qui il Santo si dedico alla predicazione instancabile del
Vangelo, e anche qui si ripete l'afflusso di cristiani assetati di
soprannaturale, che gia si era verificato ad Agira. Chiamato nei primi del 1158
a predicare in alcune zone della Puglia e della Calabria, non ancora ripresesi
perfettamente dopo la temperie saracena, Lorenzo diede prova ad intere
popolazioni di quante meraviglie può operare l'Onnipotente nei suoi servi
fedeli.Accorso a Reggio, in seguito alle suppliche dei cittadini appestati, in
breve riporto la salute del corpo a quelli che lo invocavano, ma soprattutto,
come il profeta Giona, ricondusse i peccatori a penitenza, a conversione
sincera; il frutto più bello della fortunata missione reggina di Lorenzo fu la
ricostruzione di ben tre chiese in cui ruderi erano sparsi per i colli
sovrastanti la città. Alla sua partenza da Reggio, presenti il Duca e
l'Arcivescovo Metropolita di Messina, Lorenzo fu acclamato da una immensa
folla, grata al Santo per il suo potente patrocinio. Ritornato nel suo piccolo
borgo natio, Lorenzo ricomincio con maggiore zelo le sue contemplazioni dei
divini misteri, spinto a ciò da una celeste visione che gli aveva annunciato
come prossima la sua dipartita da questo mondo; un vegliardo, con toni
apocalittici, gli aveva riferito i divini voleri, ma anche le meraviglie ancora
più grandi che Dio avrebbe operato alla morte di Lorenzo.
Le leggende,
inevitabilmente fiorite attorno alla figura del Santo, parlano spesso, infatti,
delle aspre penitenze che fin da piccolo Lorenzo si infliggeva di nascosto,
addirittura fino allo spargimento di sangue; e tutte riferiscono anche il
famoso "prodigio della camicia", cioè il fatto che il sangue
abbondantemente versato di notte, al mattino scompariva del tutto, rimanendo
candidissima la camicia del Santo. Anche numerose visioni, secondo l'unanime
agiografia laurenziana, costellarono l'itinerario di santità del Monaco
Lorenzo. Dopo alcuni anni di permanenza a Troina, verso il 1145, all'età di
circa 29 anni, Lorenzo decise, d'accordo con l'Abate troinese Galieno e con
Erasmo Abate di San Filippo d'Agira, di lasciare il cenobio dell'Arcangelo per
andare a vivere un certo tempo in un luogo appartato. Non sappiamo dove di
preciso i tre confratelli si siano recati, se non che in quel luogo Lorenzo
fece costruire una chiesetta dedicata alla martire siracusana Lucia; è probabile,
pertanto, che in questo periodo, durato all'incirca cinque anni, i tre abbiano
mantenuto in certo qual modo i contatti con il mondo esterno. Maturata l'idea
di donarsi totalmente al Padre nella solitudine e nella penitenza più aspra,
intorno al 1150, Lorenzo si congedo fra le lacrime dai Venerandi Abati che con
lui avevano condotto quella magnifica esperienza eremitica. E si incamminò in
direzione di una grotta alle falde dell'Etna, il cui sito alla storia rimane
ignoto, ma la cui gloria risplende in modo chiarissimo. Fu infatti in questa
grotta che lo spirito di Lorenzo fu affinato nel crogiuolo di ogni tentazione
del maligno, ma anche arricchito di innumerevoli consolazioni dello Spirito
Santo che in misura sempre crescente gli comunico i suoi doni ineffabili. Nel
corso di questa permanenza in assoluta solitudine Lorenzo fu anche consolato
dalla visita di altri pii eremiti che, come lui, dimoravano tra quei boschi e
quegli anfratti in cerca di perfezione; fra questi pare si debba annoverare San
Nicolo Politi, altro celebre eremita. contemporaneo di San Lorenzo; anche San
Luca, Abate di Sant'Elia in Calabria, si recò a visitare il Monaco Lorenzo e
con lui scambiò "certamente pensieri di cielo", come riferisce
l'antica leggenda greca.
Così, per Lorenzo, come
per il Maestro, si avvicinò la Pasqua, la sua ultima Pasqua. Giunsero a
Frazzanò, nella quaresima del 1152, alcuni Padri eremiti provenienti da un
cenobio degli Appennini, forse dall'Abruzzo, che lo invitarono a celebrare la
Pasqua nel loro Monastero. Lorenzo, nonostante il presagio ricevuto, legge in
questo invito un'altra prova d'amore richiestagli da Gesù, e, senza indugi, si
incammina con loro verso la lontana meta. Al ritorno, ripassò a salutare
per l'ultima volta i suoi fedeli di Santa Domenica, presso Stilo in
Calabria. Rientrato definitivamente a Frazzanò, nell'autunno del 1162,
Lorenzo ebbe appena il tempo di veder conclusa la fabbrica della nuova chiesa
di Tutti i Santi, da lui desiderata "ad honore della Santissima Trinità ".
In questa chiesa, recentemente restaurata, si compirono i più grandi miracoli
operati dal Signore per glorificare San Lorenzo. Così, in breve tempo, Frazzanò
divenne faro di luce per tutte le popolazioni dei Nebrodi e anche di paesi più
lontani; esse ricorrevano a lui per avere sì la guarigione del corpo, ma
soprattutto per riavere la pace dello spirito. Ma, da vivo, solo per poco
Lorenzo riuscì ad accontentare della sua parola e della sua sacerdotale
benedizione i fedeli che a lui accorrevano; dopo il Santo Natale del 1162,
infatti, dopo il Vespro del 30 dicembre, verso le 18, l'angelo della morte
venne a visitarlo nella celletta da cui ormai non usciva da tre giorni, vissuti
nell'ansia di essere finalmente riunito al suo Divino Maestro, e nello sforzo di
purificare ancora la sua anima con la penitenza, onde renderla più degna di
comparire dinanzi al trono dell'Altissimo. Emesso l'ultimo respiro, il corpo di
Lorenzo incomincio ad emanare un soave profumo, che tutti, dall'Abate di
Fragalà fino all'ultimo bimbo di Frazzanò, non poterono che attribuire
all'Onnipotenza divina che così voleva glorificare tangibilmente le virtù
eroiche del Sacerdote Lorenzo. Da quel giorno sono passati più di otto secoli,
e ininterrottamente da quel giorno, il corpo di Lorenzo e venerato, soprattutto
dai suoi concittadini, molti dei quali, per devozione, portano il suo nome. Le
reliquie del santo si conservano nella Chiesa che i frazzanesi edificarono al
loro Concittadino e Patrono nel sec. XV.
Fonte : www.santolorenzo.altervista.org
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/91774
Festa di San Lorenzo a
Frazzano'
07 / 10 agosto - Frazzano (ME)
Festa di San Lorenzo a
Frazzanò, in provincia di Messina (da non confondere con il San Lorenzo diacono
e martire). Il 10 agosto viene celebrata a Frazzanò la
festa (che non è quella liturgica) che forse ogni Frazzanese, vicino o lontano,
tiene più a cuore di qualsiasi altra cosa. In questo giorno, viene
ricordata la traslazione delle reliquie di Lorenzo, che dalla chiesetta di
TuttiSanti furono portati in Frazzanò nella chiesa a Lui dedicata.
Il giorno 9 agosto: il
pellegrinaggio della "Serra"
Come si legge nei
documenti, i frazzanesi solevano festeggiare San Lorenzo il 10 agosto nella
ricorrenza della traslazione del suo sacro corpo che, dalla chiesa di
Tuttisanti, dopo la riesumazione, era stato portato a Frazzanò, perché avesse
una collocazione più degna, ad eccezione del cranio, dotato di diversi denti,
che fu custodito nella chiesa di San Filippo di Fragalà. Il corpo di San
Lorenzo venne posto nella chiesa di San Lorenzo, dapprima in una cassa di
cristallo e successivamente in un'urna di argento.
Il 9 agosto di ogni anno, durante una solenne cerimonia, il sacro corpo di Lorenzo si ricongiungeva: il clero ed il popolo frazzanese si portavano in processione, infatti, al monastero di Fragalà, dove ricevevano dai monaci il Capo di San Lorenzo, che era posto in un reliquiario a forma di busto, che aveva il capo e collo d'argento ed il tronco di rame dorato, eseguito nel 1695 per ordine e devozione dell'abate Antonino Magrì. Questa cerimonia durò fino al 1866, allorché i monaci dovettero lasciare il monastero, che fu incamerato tra i Beni dello Stato. I giorni tradizionalmente stabiliti per la restituzione del cranio erano il giorno di San Michele Arcangelo o quello di S. Eustachio, antico Patrono di Frazzanò. Lasciato il Monastero di Fragalà i fedeli si incamminavano per la contrada Tenda; poi, seguendo il crinale dei monti, giungevano alla contrada Tavoli e proseguivano per la contrada San Teodoro. Infine rientravano al paese dal lato mare, dove oggi sorge il "Canapè", e da lì attraversavano parte del paese, fino a concludere il pellegrinaggio nella chiesa Matrice, dove le reliquie rimanevano illuminate a giorno, erano celebrati i Vespri solenni ed era impartita la benedizione con il Santissimo Sacramento. La "musicata" e lo sparo dei mortaretti concludevano la giornata.
Oggi,come una volta, la processione inizia verso le ore 17.00 e vede
grande concorso di fedeli. La "vara" che viene portata in
processione è piccola ed è sostenuta, fino all'uscita del paese, dai sacerdoti
Frazzanesi e, per il resto della strada, da donne del paese ex voto. E'
tradizione che questo pellegrinaggio per i monti abbia delle "tappe" o
"fermate", durante le quali si recita il rosario o la
coroncina di San Lorenzo: esse sono 9: contrada Malonomo, Fragalà, dove si
recita la santa Messa; contrada Tenda; Rocca di Varvulu; Serra Dora; Serra di
Tavoli; Portella S. Teodoro; Acquicedda; Canapè. Qui i fedeli che hanno
partecipato alla processione, ormai avviatasi alla conclusione, ascoltano le
riflessioni e le meditazioni di un predicatore, fatto tradizionalmente venire
da un'altra città. Verso le ore 21.30 la vara rientra nella chiesa di San
Lorenzo, dove si cantano i Vespri solenni.
Il giorno 10 veniva celebrata la messa con duplice rito, greco e latino; subito dopo avveniva la processione per le vie del paese, con la statua del Santo posto nella Vara, che anticamente era ornata di seta. Verso mezzanotte la statua di San Lorenzo ripercorreva il cammino fino alla chiesetta di Tuttisanti, fondata dal santo e nella quale Egli morì, dove l'attendevano i basiliani ed ancora una volta il clero abbassava la propria croce mentre i basiliani inalberavano la loro, salmodiando in greco. Era tradizione che la statua entrasse ed uscisse con il viso rivolto verso la chiesa. In epoca più antica, questa processione alla Chiesa di Tuttisanti avveniva il giorno 11 agosto e la popolazione frazzanese si accostava in quel giorno ai Sacramenti dopo essersi sottoposta a penitenza e digiuni. Il 10 agosto era anche il giorno in cui avveniva un'importante fiera del bestiame che, fino al 1952, si svolgeva in località "Canale". Nel "Largo delle Logge", vicino alla chiesa di San Lorenzo, contemporaneamente, aveva luogo il mercato della seta, che attirava mercanti e acquirenti dei paesi vicini.
La festa moderna è simile a quella antica. Una novità presente
dall'ultimo secolo (1909) è la "Scinnuta" di San Lorenzo. Finita
la messa, con panegirico, la statua di San Lorenzo "Scende"
attraverso dei binari dall'altare per "ricongiursi" con i suoi
concittadini.
Maggiori informazioni
Sito Comune di Frazzanò
Ultima modifica: 2023-07-04 13:19
Fonte / Autore: Marco Imbrosci
SOURCE : https://www.siciliainfesta.com/feste/festa_di_san_lorenzo_a_frazzano.htm
San Lorenzo de
Frazzanò, monje
fecha de inscripción en el santoral: 30 de diciembre
n.: c. 1116 - †: c. 1162 - país: Italia
canonización: culto local
Elogio: Cerca de la
población de Frazzanò, en la isla de Sicilia, san Lorenzo, monje según la
disciplina de los Padres Orientales, insigne por la austeridad de vida y por su
constante predicación.
Nuestro Redentor y
Salvador Jesucristo, deseando dar medicina y remedio a la generación humana,
nos dio al glorioso san Lorenzo, confesor, el cual, habiendo nacido en una
villa llamada Frainos (Frazzanò), en el condado de San Marcos, y antiguamente
llamada ciudad de Acre, un cierto cristiano de buena y santa vida, inspirado
por el Autor de todo, tuvo una admirable visión, en la que tan pronto le
parecía estar en vigilia como en sueño; en esta venerable noche vio claro y
manifiesto el templo o iglesia decorada de santos, y oyó tocar las campanas con
tan admirable estrépito, que parecía que las cuatro partes del mundo resonaran
por gran espacio de tiempo. Y al fin de tal estrépito fue escuchada esta voz: «
En esta gloriosa noche ha nacido un hombre que será para mí vaso de elección, y
la fama de cuyos milagros resonará por todo el mundo, corroborando la fe
cristiana...»
Así comienza el
«Notamento» o «Anotación del nacimiento del beato Lorenzo de Frazzanò y su
vida, traducida del griego al italiano por orden de Monseñor retana, Arzobispo
de Messina». Los datos que poseemos sobre él son, desde luego, muy escasos, a
pesar de la longitud del "Notamento", cargado de milagros y hechos
prodigiosos.
Nació probablemente en
torno al 1116, en el pequeño pueblo de Frazzanò. Sus padres murieron en el
término de un año, dejando al niño huérfano al cuidado de la joven madre de
leche Lucía, una vecina. A los seis años, después de los primeros acercamientos
a la liturgia y la Escritura, Lorenzo pidió a Lucía poder estudiar las letras
divinas y humanas. Así, fue dirigido al monasterio basiliano de San Miguel
Arcángel en Troina, donde el joven sorprendía a todos por sus dotes humanas y
religiosas. El propio obispo de Troina lo invitó a vestir el hábito de monje
basiliano y recibir las órdenes menores y mayores. Con sólo 20 años Lorenzo era
ya sacerdote y su fama se extendía por la región. Fue al monasterio de Agira, y
los fieles lo seguían para escuchar las palabras del santo. En 1155
aproximadamente Lorenzo entró en el monasterio de San Felipe de Fragala.
Durante este tiempo, Lorenzo hizo lo posible por hacer para hacer construir en
Frainos (es decir, Frazzanò) una iglesia dedicada a San Filadelfo. En el otoño
de 1162 se puso fin a la labor de la nueva iglesia de Todos los Santos, que
deseaba «en honor a la Santísima Trinidad». Murió el 30 de diciembre de ese
año. Su fama de santo obrador de prodigios sigue vigente en la región.
Puede leerse el
"Notamento" (en italiano) en la página dedicada al
santo en el pueblo de Frazzanò, donde también hay abundantes imágenes,
documentación, y otros apuntes relacionados con el santo. Los datos biográficos
fueron tomados de la breve noticia de Santi e Beati.
ingreso o última
modificación relevante: ant 2012
Estas biografías de santo
son propiedad de El Testigo Fiel. Incluso cuando figura una fuente, esta ha
sido tratada sólo como fuente, es decir que el sitio no copia completa y
servilmente nada, sino que siempre se corrige y adapta. Por favor, al citar
esta hagiografía, referirla con el nombre del sitio (El Testigo Fiel) y el
enlace de la página
SOURCE : https://www.eltestigofiel.org/index.php?idu=sn_4658
Voir aussi : https://www.santodelgiorno.it/san-lorenzo-da-frazzano/
https://sicilyenjoy.com/fr/listing/festa-di-san-lorenzo-a-frazzano/
https://sicilyenjoy.com/en/listing/Feast-of-San-Lorenzo-in-Frazzano/