vendredi 7 avril 2017

Saint GEORGES de MYTILÈNE, évêque et confesseur

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Saint Georges de Mytilène

Évêque de Mytilène ( 821)

Confesseur. 

Entré jeune dans un monastère de la région de la côte occidentale de l'Asie Mineure, il se retira sur l'île de Mytilène et fut élu bientôt évêque. Venu auprès du patriarche saint Nicéphore, il connut la tempête de la persécution iconoclaste, fut soumis aux verges et exilé. Il mourut ainsi dans une île de Propontide.

À Mytilène dans l’ïle de Lesbos, en 816, saint Georges, évêque, qui, sous l’empereur Léon l’Arménien, pour la cause des saintes images, fut exilé en Crimée, où il mourut.


Martyrologe romain


George the Younger B (AC)

Died c. 816. Bishop George of Mitylene, Lesbos Island, is called 'the Younger' because two of his predecessors in that see and century, also named George, are venerated as saints (Benedictines).


St. George the Confessor the Bishop of Mytilene

Saint George, Metropolitan of Mytilene, from his youth he led a monastic life, and was especially accomplished in the virtue of humility. In the reign of Leo the Isaurian (716-741) the saint underwent persecution from the iconoclasts and became a Confessor.


During the reign of the emperor Constantine Porphyrogenitos (780-797) Saint George was elevated to the archbishopal cathedra of the city of Mytilene on the island of Lesbos. His life was radiant with prudence and purity and resembled the life of angels. He possessed a gift of wonderworking, cast out unclean spirits and healed incurable diseases. The saint distinguished himself by his compassion, and he helped all the needy. In 815, during the reign of the iconoclast Leo the Armenian (813-820), the holy archpastor was banished and sent to Cherson, where he died after the year 820.

At the hour of his death a bright star shone in the heavens over the city of Mytilene.


San Giorgio di Militene Vescovo


Asia, 776 circa – 7 aprile 820/821

Martirologio Romano: A Mitilene sull’isola di Lesbo, san Giorgio, vescovo, che patì molto sotto l’imperatore Leone l’Armeno per il culto delle sacre immagini.

Giorgio nacque in Asia verso il 776 da una famiglia ricca e religiosa. All’età di diciassette anni distribuì tutti i suoi beni ai poveri ed entrò in un monastero per dedicare tutta la sua vita a Dio. Due anni dopo fuggì a Mitilene, sull’isole di Lesbo nel Mar Egeo, ove per sei anni si diede all’austera vita anacoretica, sino a quando nell’804 il clero di Mitilene all’unanimità non lo elesse vescovo all’età di soli ventisette anni. Per nove anni fu pastore di questa Chiesa locale, sempre perseverando nella sua vita di penitenza e di carità.

Verso l’813 le vessazioni del governatore lo costrinsero a recarsi a Costantinopoli, capitale imperiale, per difendere i diritti della Chiesa di Mitilene. Trattenuto dal patriarca Niceforo, assistette all’ascesa al trono di Leone V l’Armeno, sotto il cui regno si scatenò nuovamente la persecuzione iconoclasta. Giorgio insieme al patriarca si schierò in difesa del culto delle sacre immagini, ma ciò gli valse la fustigazione e l’esilio in un’isola nell’815. Non potendo più occuparsi della cura pastorale dei suoi fedeli, tornò alla via di anacoreta, ma rimase indebolito dalle pratiche ascetiche e dopo sei anni a seguito di una lunga malattia morì il 7 aprile 820 o 821.

Le sue spoglie furono sepolte provvisoriamente e solo con il ritorno alla pace in ambito religioso poterono essere traslate a Mitilene, al tempo del patriarca San Metodio. Sulla sua tomba si verificarono parecchi miracoli, come attesta la sua Vita. Talune fonti hanno dato adito all’ipotesi che siani esistiti due santi omonimi, entrambi vescovi della stessa città, in primis secondo i sinassari bizantini che oltre alla festa del 7 aprile ne prevedono un’altra al 16 maggio. In mancanza di fonti più certe si ritiene però che solamente uno sia stato il il vescovo di Mitilene di nome Giorgio ad essere venerato come santo, cioè quello oggetto della presente scheda agiografica.


Autore: Fabio Arduino