Église Notre-Dame de Chamalières
Saint Pons
Abbé (+ 1087)
Il fut abbé du monastère de Saint-Andon, près de Villeneuve lès Avignon. C'est là qu'il mourut et que se trouvent ses reliques qui continuent d'être honorées par les fidèles.
Saint Pons fut abbé du monastère de Mont Andon, près de Villeneuve lès Avignon,
où il mourut en 1087. Homme de grande sainteté, il se fit l'apôtre du Comtat
Venaissin, où les miracles appuyaient sa parole. Il fut enseveli dans l'église
du monastère. En 1887, ses reliques y furent retrouvées. Confiées à l'église
paroissiale de Villeneuve, elles continuent d'y recevoir le culte dont elles
furent entourées dès la mort du saint. (source: Les Saints du diocèse de Nîmes au 5 mars)
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/6049/Saint-Pons.html
Ponce de Polignac, évêque
de Clermont
XIIe s. (1189 mort)
abbé de Clairvaux, évêque
de Clermont
Ponce de Polignac (mort
en 1189), abbé de Clairvaux de 1165 à 1170, élu évêque de Clermont à la fin de
l'année 1170.
SOURCE : https://initiale.irht.cnrs.fr/en/intervenant/1060
Ponce de Polignac
(11..-1189?)
Autres graphies :
Ponce de Polignac
Ponce de Polignac, évêque
de Clermont
Naissance :1101 (pas
avant)
Mort :1189 (Information
incertaine)
Notes :
Dictionnaire des auteurs
cisterciens, (dir.) E. Brouette, A. Dimier et E. Manning 1975-1977, t.
II/2 (Source : Biblissima)
abbé de Clairvaux (Source
: Initiale)
évêque de Clermont (Source
: Initiale)
évêque de
Clermont-Ferrand (Source : Initiale)
Ponce de Polignac (mort
en 1189), abbé de Clairvaux de 1165 à 1170, élu évêque de Clermont à la fin de
l'année 1170. (Source : Initiale)
Date : 12e s. (1189
mort) (Source : Initiale)
SOURCE : https://portail.biblissima.fr/ark:/43093/pdataf35fd358ea9df4d471c2b4cc28b89f27da30745b
Beato Ponzio di Polignac Vescovo
di Clermont
m. 1187/9
Nato da un'illustre
famiglia feudale dell'Alvernia e divenuto religioso cistercense a Grandselve
nella diocesi di Tolosa, Ponzio ne fu eletto abate nel 1158 ed il suo nome
compare con frequenza nel Cartulario di quella abbazia. Quando Alessandro III,
fuggito dall'Italia durante la lotta con Federico Barbarossa, giunse in Francia
alla fine dell'inverno 1162, e tenne ben presto il concilio di Montpellier,
Ponzio si recò presso il papa che lo mandò in missione dal re di Francia Luigi
VII. Iniziava cosI una carriera diplomatica che sarebbe durata, non senza
intervalli, per una quindicina d'anni.
Divenuto nel 1165 abate
di Clairvaux, carica che doveva occupare per cinque anni, partecipò nel 1169
con Alessandro di Colonia, abate di Citeaux, a un tentativo di conciliazione
tra il papa e l'imperatore. Invitati dal Barbarossa, essi si recarono presso di
lui, che probabilmente li incaricò di trasmettere al papa proposte ufficiose,
e, in ogni caso, di sondare le eventuali disposizioni di Alessandro III.
L'impresa non ebbe esito felice, come si sa, malgrado l'intervento di Eberardo,
vescovo di Bamberga, che si era unito ad essi.
Divenuto vescovo di
Clermont nel 1170, Ponzio dovette ancora una volta fare da mediatore nella
riconciliazione tra il papato e l'impero, unitamente a Ugo, abate di Bonnevaux,
altro cistercense. Questa volta ancora egli ebbe ruolo di ambasciatore
dell'imperatore, contribuendo all'avvento della pace, che fu conclusa a Venezia
nel 1177.
Possediamo sul suo
episcopato un certo numero di interessanti testimonianze sulle chiese e i
monasteri della sua diocesi, oltre che su alcuni dettagli della sua vita: fondò
in particolare, nel 1182, la collegiata di Cournon. Era legato da amicizia con
Maurizio di Sully, vescovo di Parigi e con l'abate di S. Genoveffa, Stefano di
Tournay; il monaco cistercense Tommaso gli dedicò la sua Expositio in Cantica
Salomonis e Alano de l'Arriyour, vescovo di Auxerre, la Vita di s. Bernardo che
stava scrivendo. Il Grande Esordio di Citeaux (dist. II, cap. 25) traccia di
lui, come al solito, un ritratto magniloquente, il che prova, per lo meno, che
la memoria di Ponzio era venerata a Clairvaux quando vi risiedeva Corrado
d'Heisterbach, autore dell'opera.
Ponzio morì il 3 maggio
1187, secondo altri il 2 aprile 1189. Il suo epitafio è stato ritrovato nella
chiesa di Chamalières, prossima a Clermont, dove probabilmente fu inumato: non
abbiamo tuttavia la possibilità di verificarlo. Il suo nome è iscritto nel
Menologio cistercense al 6 marzo, data conservata dal du Saussay nel suo
Martirologio Gallicano.
Autore: Jean
Marilier