samedi 11 mars 2017

Bienheureux CYPRIAN (DEDË) NIKA, prêtre franciscain et martyr


Bienheureux Cyprian (Dedë) Nika

Prêtre o.f.m. et martyr en Albanie 

(*Shkodër, 19 juillet 1900 † 11 mars 1948)

Cyprian (Dedë) Nika, inséré dans le groupe de 38 martyrs tués en Albanie sous le régime communiste, a été béatifiée à Shkodër (Albanie) le 5 novembre 2016 (>>> BBx Vinçens (Kolë) Prennushi et 37 compagnons, martyrs), sur la place St Etienne de la cathédrale.

Le card. Angelo Amato s.d.b., Préfet de la Congrégation pour les Causes des Saints, représentant le Pape François, a présidé la Messe de béatification en présence de dix mille fidèles, beaucoup arrivés de l’étranger. Parmi les participants figuraient le Chef de l’État, Bujar Nichani, le Président du Parlement, plusieurs ministres et représentants d’autres religions.

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SOURCE : http://levangileauquotidien.org/main.php?language=FR&module=saintfeast&localdate=20170311&id=17272&fd=0

Martyrs de l’Église d’Albanie (Les 40)

XXe siècle

40 Martyrs du Christ de l’Église en Albanie

Fête le

+ en Albanie de 1913 à 1974

Groupe : « Vinçenc Prendushi et 37 compagnons avec Luigj Paliq et Gjon Gazulli »

Le procès canonique pour les Martyrs Albanais a été ouvert fin 2002, victimes de la persécution religieuse en Albanie durant les années de dictature communiste (1943-1989). Le procès concerne le père Luigj Paliq, Franciscain, assassiné au Kosovo en 1913, et du P. Gjon Gazulli, pendu sur une place de Shkodrë en 1927, ainsi que 38 autres martyrs de la période de la dictature communiste 1945-1990, dont des Franciscains et des Jésuites. Cela concerne sept évêques, de nombreux prêtres diocésains (Mark Gjani), trois jésuites, treize franciscains, un séminariste. Outre le Frère Gjon Pantalia, les autres martyrs jésuites sont les Pères Giovanni Fausti et Daniel Dajani.

Les 40 témoins de la foi tués en Albanie durant la persécution communiste :

Vinçenc Prendushi, O.F.M., Frano Gjini (1948), Jul Bonati, Dom Alfons Tracki, Dom Anton Muzaj, Dom Anton Zogaj, Dom Dedë Maçaj, Dom Dedë Malaj, Dom Dedë Plani, Dom Ejell Deda, Dom Jak Bushati, Josif Mihali, dom Josef Marksen, Dom Lazër Shantoja, Dom Lekë Sirdani, Dom Luigj Prendushi, Dom Marin Shkurti, Dom Mark Xhani, Dom Mikel Beltoja, Dom Ndoc Suma, Dom Ndre Zadeja (Tirana, Albanie), Dom Pjetër Çuni, Dom Shtjefën Kurti, Bernardin Palaj, O.F.M., Çiprian Nika, O.F.M., Gaspër Suma, O.F.M., Gjon Sllaku (Shllaku), O.F.M., Karl Sarreqi, O.F.M., Mati Prenushi, O.F.M., Serafin Koda, O.F.M., Daniel Dajani, S.J., Giovanni Fausti, S.J., Gjon Pantalia, S.J., Fran Miraku, Mark Çuni, Gjelosh Lulashi, Qerim Sadiku, Maria Tuci, Luigj Paliq (assassiné au Kosovo en 1913), O.F.M. et Dom Gjon Gazulli (Scutari en 1927).

L’Église Catholique de Shkodër

SOURCE : http://www.martyretsaint.com/martyrs-de-leglise-dalbanie-les-40/

Blessed Dedë Nikaj

Also known as

Brother Ciprian

Ciprian Nika

Dedë Nikacj

Memorial

11 March

Profile

Orphaned at age five, he was educated by the FranciscansStudied in Shkodër, Albania, then Lankowitz and Graz in Austria, then in RomeItalyOrdained a priest in Rome on 25 July 1924Taught at a Franciscan seminary from 1929 to 1932. Novice master from 1932 to 1938Franciscan provincial master from 1938 to 1941. Director of the Franciscan seminary from 1941 to 1944Franciscan Guardian of Gjuhadol in 1944. On 15 November 1946 the Communist authorities arrested him on a charge of concealing weapons behind a church altar. He was imprisonedtortured, sentenced to death, and finally executedMartyr.

Born

19 July 1900 in Shkodër, Albania

Died

shot on 11 March 1948 in Shkodër, Albania

Venerated

26 April 2016 by Pope Francis (decree of martyrdom)

Beatified

5 November 2016 by Pope Francis

beatification celebrated at the Square of the Cathedral of Shën Shtjefnit, Shkodër, Albania, presided by Cardinal Angelo Amato

Additional Information

other sites in english

Hagiography Circle

Ordo Fratrum Minorum

Order of Friars Minor

Wikipedia

fonti in italiano

Santi e Beati

Santi e Beati

faqet e internetit në gjuhën shqipe

Kisha Katolike ne Shqiperi

MLA Citation

“Blessed Dedë Nikaj“. CatholicSaints.Info. 21 February 2023. Web. 4 March 2024. <https://catholicsaints.info/blessed-dede-nikaj/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/blessed-dede-nikaj/

Beato Cipriano (Dedë) Nika Sacerdote francescano, martire

11 marzo

>>> Visualizza la Scheda del Gruppo cui appartiene

Scutari, Albania, 19 luglio 1900 – 11 marzo 1948

Padre Cyprian Nika, al secolo Dedë, francescano albanese, fu padre provinciale della provincia d’Albania e padre guardiano del convento di Scutari. Arrestato dalla polizia segreta comunista col pretesto di aver collaborato all’occultamento di un deposito di armi dietro l’altare di una chiesa, venne a lungo torturato, anche se cercava, sulla base di argomentazioni filosofiche, di condurre i suoi persecutori a credere in Dio. Venne fucilato a Scutari l’11 marzo 1948, insieme al confratello Mati Prennushi e al vescovo Frano Gjini. Compresi tutti e tre nell’elenco dei 38 martiri albanesi, di cui fanno parte altri cinque frati e un vescovo francescani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.

Studi e responsabilità nel francescanesimo albanese

Dedë (corrispondente all’italiano Domenico) Nika nacque a Scutari, in Albania, il 19 luglio 1900. Rimase orfano a cinque anni. Frequentò quindi le elementari e le medie nella scuola tenuta dai Frati Minori nella sua città, poi, come tutti quelli che desideravano andare avanti verso il sacerdozio, venne inviato a studiare Teologia in Austria. 

Fu ordinato a Roma nel 1924. Il suo nome religioso era padre Cyprian (Cipriano). Nel 1937 divenne Provinciale della provincia francescana d’Albania e, nel 1943, assunse l’incarico di guardiano del convento di Scutari.

Una perquisizione sotto le cineprese

Proprio in quel periodo iniziarono le persecuzioni ai danni dei credenti di tutte le fedi, a opera del partito comunista: in particolare, l’accanimento in ambito cattolico era contro i gesuiti e i francescani, per la loro opera educativa e di preservazione delle antiche tradizioni popolari albanesi. 

Un caso eclatante avvenne quando la polizia segreta di regime, la Sigurimi, scoprì un deposito di armi dietro l’altare di sant’Antonio nella chiesa di San Francesco a Gjiudahol, quartiere di Scutari. Il fatto, documentato da un filmato girato in presa diretta dalla televisione di stato jugoslava, alle dipendenze del dittatore Tito, era in realtà una messa in scena pianificata apposta per mettere agli arresti i frati.

Un’occasione per dare testimonianza

Anche padre Cyprian venne incarcerato e più volte sottoposto a torture. Lo racconta uno dei suoi compagni di prigionia, Ilir Bali: «Il soldato aprì la porta della nostra cella con fragore di chiavi e si rivolse urlando al prete che si alzasse. Padre Nika, perso nella sua preghiera, non si preoccupò del soldato; non lo sentiva o non lo vedeva. Allora con una pedata portò brutalmente il prete fuori dai suoi sogni, proseguì con un urlo di ingiuria mentre i due altri soldati che attendevano sulla soglia della porta ridevano istericamente».

Il frate si alzò e, lentamente, si diresse verso la stanza delle torture. Dopo parecchie ore venne letteralmente buttato dentro la cella, dove Ilir Bali cercò di prendersi cura di lui lavando le sue ferite, poi gli chiese come stesse: «Sto bene. Sto molto bene», rispose, con voce fioca, «Ho dato loro una testimonianza».

L’argomentazione di padre Cyprian

Bevve un sorso d’acqua, poi spiegò: «Gli ufficiali della Sigurimi mi hanno detto che volevano discutere scientificamente con me dell’esistenza di Dio. Erano in quattro. Non mi sono mai sentito più felice di allora: “Cyprian”, ho detto a me stesso, “ecco un’occasione di guadagnare l’amore e la misericordia dell’Altissimo”».

Basando la sua argomentazione sulla teologia di san Tommaso d’Aquino, professò anche la sua fede: «Come essere umano pensante, credo che esiste un “Qualcosa” dopo questa breve vita sulla terra, dove il bene e il male troveranno ricompensa e castigo. Un “Qualcosa” che superi i limiti della natura umana; un “Qualcosa” di sovrumano, soprannaturale in cui il male e l’ingiustizia non hanno posto…». 

Ma la sua esposizione fu interrotta dalle torture: i soldati avevano perso la pazienza. Mentre il frate pregava: «Che sia fatta la Tua volontà», sentiva che uno dei persecutori diceva: «Il mio Dio è Enver Hoxha», il presidente e dittatore albanese.

L’altro prigioniero rispose che quella richiesta dei soldati era un’evidente presa in giro e che avrebbe dovuto cercare di sfuggire a un male simile. La replica di padre Cyprian fu: «Figlio mio, è vero, ma io ho anche una missione, più di altre in questo ambiente: devo tenere la lampada accesa ogni volta e in qualsiasi luogo sia spenta. Certamente, non è facile soffrire, ma la sofferenza, figlio mio, rende la vittoria più nobile».

Il martirio e la beatificazione

Padre Cyprian venne fucilato l’11 marzo 1948 a Scutari, in un fosso vicino a una vigna: con lui, il confratello Mati Prennushi e il vescovo-abate di Sant’Alessandro a Orosh monsignor Frano Gjini. Le sue ultime parole, riportate nel verbale processuale, furono: «Viva Cristo Re! Perdoniamo i nostri nemici. L'Albania non muore con noi!».

L’Ordine dei Frati Minori ha dato altri martiri alla Chiesa in Albania: molti di essi sono compresi nell’elenco dei 38 beatificati a Scutari il 5 novembre 2016. Oltre a padre Cyprian, si tratta del vescovo di Durazzo monsignor Vinçenc Prennushi e dei padri Gjon Shllaku, Serafin Koda, Bernardin Palaj, Gaspër Suma e Karl Serreqi.

Autore: Emilia Flocchini

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/95816

Martyrs of Albania. Stained glass depiction at the Catholic Cathedral in Prishtinë


Beati Martiri Albanesi (Vincenzo Prennushi e 37 compagni)

5 novembre

† Albania, 1945/1974

Tra i numerosissimi cattolici di nazionalità albanese, che durante il regime comunista (1944-1991) hanno subito prigionia, torture e falsi processi, nel tentativo di sradicare il Vangelo e la cultura di un intero popolo, sono stati selezionati i nomi di 38 candidati agli altari, capeggiati dall’arcivescovo di Durazzo, monsignor Vincenzo Prennushi. La lista comprende due vescovi, 21 sacerdoti diocesani, 7 sacerdoti francescani, 3 gesuiti (due sacerdoti e un fratello coadiutore), un seminarista e quattro laici (compresa un’aspirante religiosa). Sono stati beatificati il 5 novembre 2016, nella piazza davanti alla cattedrale di Santo Stefano a Scutari.

Secondo alcune stime, in Albania, sotto il regime comunista negli anni 1944-1991, sono stati uccisi cinque vescovi, sessanta sacerdoti, trenta religiosi francescani e tredici gesuiti, dieci seminaristi e otto suore, senza contare i laici.

Le accuse con le quali venivano arrestati, torturati e a volte sottoposti a processi dall’esito già scritto erano principalmente due: quella di essere spie della Santa Sede e, specie nel caso di quanti avevano avuto contatti con l’Europa, di essere collaborazionisti del nazismo o del fascismo. C’era anche un ulteriore motivo: dato che molti sacerdoti erano anche letterati, eliminandoli fisicamente s’intendeva dare anche un duro colpo all’identità nazionale.

La dolorosa situazione dei cattolici albanesi ebbe fine quando, il 4 novembre 1990, la celebrazione di una Messa al cimitero cattolico di Scutari segnò la ripresa della pubblica professione di fede. Da allora, la memoria di quanti avevano dato la vita per la fede si è intensificata e ha portato alla richiesta d’introdurre la causa di beatificazione per alcuni di essi.

Quindi il 10 novembre 2002, nella cattedrale di Scutari, alla presenza del cardinal Crescenzio Sepe, all’epoca Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, è stata introdotta la fase diocesana del processo per accertare l’effettivo martirio di 38 candidati, capeggiati da Vincenzo Prennushi (al secolo Kolë), religioso dei Frati Minori e arcivescovo di Durazzo. La lista comprende due vescovi, 21 sacerdoti diocesani, 7 sacerdoti francescani, 3 gesuiti (due sacerdoti e un fratello coadiutore), un seminarista e quattro laici.

Contemporaneamente, ma in maniera distinta, sono cominciate le cause del francescano padre Luigi Paliq, morto nel 1913, e del sacerdote diocesano don Gjon Gazulli, ucciso nel 1927; le loro sono state considerate “cause storiche”.

Le tre inchieste sono state concluse l’8 dicembre 2010, sempre nella cattedrale di Scutari, alla presenza del cardinale Claudio Hummes, Prefetto Emerito della Congregazione per il Clero, e convalidate con decreto del 9 marzo 2012.

Papa Francesco si è così espresso il 21 settembre 2014, nel corso del suo viaggio apostolico in Albania, precisamente durante la celebrazione dei Vespri nella cattedrale di Scutari: «In questi due mesi, mi sono preparato per questa visita, leggendo la storia della persecuzione in Albania. E per me è stata una sorpresa: io non sapevo che il vostro popolo avesse sofferto tanto! Poi, oggi, nella strada dall’aeroporto fino alla piazza, tutte queste fotografie dei martiri: si vede che questo popolo ancora ha memoria dei suoi martiri, di quelli che hanno sofferto tanto! Un popolo di martiri…».

Non molto tempo dopo, ossia nel mese di luglio 2015, sono stati presentati alla Congregazione vaticane delle Cause dei Santi i due volumi della “positio super martyrio” di monsignor Prennushi e dei suoi 38 compagni. Il 17 novembre dello stesso anno i consultori teologi si sono pronunciati favorevolmente circa l’effettiva morte in odio alla fede dei potenziali martiri. Il 26 aprile 2016, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che ufficializzava il loro martirio.

La loro beatificazione è stata fissata al 5 novembre 2016, sulla piazza della cattedrale di Santo Stefano a Scutari; a presiederla, in qualità di delegato del Santo Padre, il cardinal Amato.

Nel presentare l’elenco che segue, ordinato in base alle date di morte dei singoli Beati, precisiamo che, nel caso dei religiosi, il nome al secolo è riportato tra parentesi tonde, mentre quello religioso è italianizzato. Nelle singole schede, invece, è italianizzato anche il nome proprio di quelli che non sono religiosi. Quando possibile, verrà inserito il numero della scheda relativa al singolo personaggio.


97000 - Lazër Shantoja, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 5 marzo 1945 a Tirana

97003 - Ndre Zadeja, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 25 marzo 1945 a Scutari

92209 - Giovanni Fausti, sacerdote gesuita

95819 - Giovanni (Kolë) Shllaku, sacerdote francescano

92220 - Daniel Dajani, sacerdote gesuita

Qerim Sadiku, laico dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult

96993 - Mark Çuni, seminarista dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult

Gjelosh Lulashi, laico dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
 † 4 marzo 1946 a Scutari

97010 - Alfons Tracki, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 18 luglio 1946 a Scutari

Fran Mirakaj, laico coniugato dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† settembre 1946 a Tirana

97015 - Josef Marxen, sacerdote dell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo
† 16 novembre 1946 a Tirana

95815 - Bernardino (Zef) Palaj, sacerdote francescano
† 2 dicembre 1946 a Scutari

97017 - Luigj Prendushi, sacerdote della Diocesi di Sapë
† 24 gennaio 1947 a Shelqet, Scutari

97018 - Dedë Maçaj, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 28 marzo 1947 a Përmet

97019 - Mark Gjani, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 1947 a Shën Pal, Mirditë

95822 - Serafino (Gjon) Koda, sacerdote francescano
† 11 maggio 1947 a Lezhë

92221 - Gjon Pantalia, fratello gesuita
† 31 ottobre 1947 a Scutari

97021 - Anton Zogaj, sacerdote dell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo
† 9 marzo 1948 a Durazzo

97001 - Frano Gjini, vescovo e abate nullius di Sant’Alessandro a Orosh (attualmente in Diocesi di Rrëshen)
95821 - Mattia (Pal) Prennushi, sacerdote francescano
95816 - Cipriano (Dedë) Nika, sacerdote francescano
† 11 marzo 1948 a Scutari

95817 - Dedë Plani, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 30 aprile 1948 a Scutari

97020 - Ejëll Deda, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 12 maggio 1948 a Scutari

97023 - Anton Muzaj, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† primavera 1948 a Scutari

Pjetër Çuni, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 31 luglio 1948 (data probabile) a Koplik, Scutari

97024 - Josif Papamihali, sacerdote dell’Amministrazione apostolica dell’Albania del Sud (Rito greco-cattolico albanese)
† 26 ottobre 1948 a Maliq, Coriza

92980 - Aleksander Sirdani, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 26 dicembre 1948 a Koplik, Scutari

95823 - Vincenzo (Kolë) Prennushi, sacerdote francescano, arcivescovo di Durazzo
† 20 marzo 1949 a Durazzo

97025 - Jak Bushati, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 4 aprile 1949 a Lezhë

95818 - Gaspare (Mikel) Suma, sacerdote francescano
† 16 aprile 1950 a Scutari

94615 - Maria Tuci, giovane laica, aspirante delle Suore Stimmatine
† 24 ottobre 1950 a Scutari

97032 - Jul Bonati, sacerdote dell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo
† 5 novembre 1951 a Scutari

95820 - Carlo (Ndue) Serreqi, sacerdote francescano
† 4 aprile 1954 a Burrel, Scutari

97033 - Ndoc Suma, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 22 aprile 1958 a Scutari

97037 - Dedë Malaj, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 12 maggio 1959 a Scutari

97035 - Marin Shkurti, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† aprile 1969 a Scutari

97034 - Shtjefën Kurti, sacerdote dell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo
† 20 ottobre 1971 a Fushe, Krujë

97036 - Mikel Beltoja, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult
† 10 febbraio 1974 a Scutari

Autore: Emilia Flocchini

SOURCE : https://www.santiebeati.it/dettaglio/96474

Atë Çiprijan Nikaj O.F.M.

Martiret e Komunizmit  October 19, 2015

Lindi në Shkodër më 19.07.1900. Studioi në Seminarin e Fretërve Minorë të Shkodrës, pastaj në Lankowitz dhe Grac (Austri) dhe Teologjinë në Romë dhe Peshia (Itali). U shugurua meshtar në Romë më 25.07.1924. Dha mësim në Seminarin e Fretërve Minorë. Mësues i xhakojve (1929-1932), Mësues i novicëve (1932-1938), Ministër Provincial (1938-1941), Drejtor i Seminarit Françeskan (1941-1944), Guardian i Gjuhadolit prej vitit 1944 derisa vdiq. U arrestua në Shkodër dhe u burgos më 15.11.1946. U dënua me vdekje më 28.12.1947 dhe u pushkatua më 11.03.1948.

It.

Nacque a Scutari il 19.07.1900. Ha studiato nel Seminario dei Frati Minori a Scutari, poi a Lankowitz e a Graz in Austria e la Teologia a Roma e a Pescia. Fu ordinato sacerdote a Roma il 25.07.1924. Insegnante nel Seminario dei Frati Minori. Maestro dei chierici (1929-1932), Maestro dei novizi (1932-1938), Ministro Provinciale (1938-1941), Direttore del Seminario Francescano (1941-1944), Guardiano di Gjuhadol dal 1944 fino alla morte. Fu arrestato a Scutari e lì imprigionato il 15.11.1946. Fu condannato a morte il 28.12.1947. Fu fucilato l’11.03.1948.

SOURCE : http://www.kishakatolikeshkoder.com/at%c3%ab-%c3%a7iprijan-nikaj-ofm/

Voir aussi : https://www.iskk.gov.al/wp-content/uploads/2017/03/fjalori-enciklopedik-i-ri-D-G-1.pdf