La
Sainte Vierge Marie et l’Enfant Jésus avec le prophète Balaam, IIe siècle, Catacombe de
Priscille, Via Salaria, quartier de Trieste.
Profile
Married to
Manius Acilius Glabrio. Mother of
Senator Pudens. Supported Saint Peter
the Apostle in his work in Rome, Italy,
her villa near the Roman
catacombs serving as Peter‘s
headquarters.
Cappella Greca. Catacomba di Priscilla (Roma)
Priscilla, Matron (RM)
(also known as Prisca)
1st century (c. 98). Saint Priscilla, was the widow of Mancius Aeilius Glabrio, who was executed by Domitian most likely because he was a Christian. She was probably the mother of Saint Pudens, the senator. Tradition has it that she was the Roman hostess to Saint Peter, who used her home on Via Salaria as his headquarters in Rome. The catacomb of Priscilla under her home was named after her (Benedictines, Delaney).
Galleria con loculi. Catacomba di Priscilla (Roma)
Santa Priscilla di Roma
Matrona
I sec. ?
Il nome
di questa santa presenta un complesso problema agiografico – archeologico; essa
fu inserita come matrona romana, nel ‘Martirologio Romano’ nel secolo XVI; è
diventata controversa la sua identificazione. Potrebbe essere la moglie del
martire Aquila che porta il suo stesso nome Priscilla e che a sua volta è detta
anche Prisca, ricordata negli Atti degli Apostoli e nella lettera di s. Paolo.
Oppure può essere identificata con l’omonima fondatrice del cimitero sulla
nuova via Salaria (Catacombe di Priscilla). In ogni modo non vi sono notizie di
un culto, prima dell’inserimento nel ‘Martirologio Romano’ al 16 gennaio, da
parte del grande Cesare Baronio.
Etimologia:
Priscilla = (come Prisco) primitivo, di un'altra età, dal latino
La
tradizione agiografica accolta nel Martirologio Romano ricorda al 16 gennaio
una santa Priscilla che sarebbe stata moglie di Manlio Acilio Glabrione e madre
del senatore Pudente, e che avrebbe ospitato san Pietro nella propria villa a
Roma situata nei pressi del cimitero di Priscilla sulla via Salaria: il nome e
la data compaiono in manoscritti tardi del Martirologio Geronimiano, sulla base
dei quali sono confluiti nel Romano. L'identificazione resta delle più
problematiche, fondandosi sulla evidente contaminazione di diverse leggende
romane e di dati di natura archeologica ed epigrafica: il celebre cimitero
sulla via Salaria, luogo della deposizione di martiri e di papi del IV sec.
(Marcellino, Marcello, Silvestro, Liberio, secondo la Depositio episcoporum e
il Liber pontificalis), è verosimilmente all'origine dello statuto di santità
attribuito all'eponima fondatrice, forse membro della gens Acylia (una
Priscilla di rango senatorio, sorella di Manius Acilius Vero, è ricordata in
un'epigrafe nell'ipogeo degli Acilii Glabrioni situato nelI’area), oppure -
come ritenuto da qualche studioso - una liberta.
Secondo lo stesso meccanismo, com'è noto, divennero spesso oggetto di culto e
di elaborazione agiografica gli eponimi di tituli basilicali romani, considerati
come santi locali oppure identificati con martiri forestieri. Si pensi al caso
di sant’Anastasia, oppure a quello - assai significativo in rapporto al
problema dell'identificazione di santa Priscilla - di una martire Prisca
venerata a Roma nel VII sec., commemorata il 18 gennaio e sepolta - secondo gli
itinerari coevi - nello stesso cimitero: è però da ritenere che si trattasse
della fondatrice di un titulus sull'Aventino, menzionato in un'epigrafe del V
secolo e negli atti del sinodo del 499; più tardi, al sinodo del 595, la chiesa
viene ormai chiamata titulus sanctee Priscae, e nel sec. VIII la fondatrice
viene identificata con la Prisca (o Priscilla) moglie di Aquila, di cui parlano
san Paolo (Rm 16,3; 1Cor 16,19) e gli Atti degli Apostoli (18,2 e 18), si che
il titulus - denominato Aquile et Prisce nel Liber pontificalis, II, 20, 24 e
42-43 - viene messo in relazione con le memorie apostoliche e con la stessa
attività di Pietro e di Paolo a Roma.
La vicinanza delle date di commemorazione (16 e 18 gennaio), la somiglianza dei
nomi e la costante rappresentata dal cimitero sulla Salaria deporrebbero a
favore dell'ipotesi di una confusione o di una sovrapposizione tra le due
sante: ad entrambe tradizioni tarde tendono infatti ad attribuire l’identità prestigiosa
- accreditata dalla fonte neotestamentaria - dell'ospite di san Paolo a
Corinto, attiva con il marito Aquila nella prima catechesi cristiana. Aquila e
Prisca (o Priscilla) vi erano giunti da Roma in seguito all'espulsione dei
Giudei locali decretata nel 49 dall'imperatore Claudio; nella capitale d'Acaia
offrirono ospitalità a Paolo, e più tardi si misero in viaggio con lui,
stabilendosi a Efeso; al tempo dell'Epistola ai Romani (58) si trovavano a
Roma, come prova l'affettuoso e grato saluto loro rivolto dall'Apostolo
(16,3-5); una notizia più tarda, nella Seconda Lettera a Timoteo (4,19), ne
riferisce il ritorno a Efeso: I’attribuzione ai due coniugi della qualità di
"apostoli e martiri", presente nel Sinassario Costantinopolitano alla
data del 13 febbraio, non ha fondamento, e sembra un'amplificazione
dell'allusione di san Paolo ai rischi che costoro avrebbero corso per la sua
salvezza (Rm 16,3).
L'origine romana della coppia, la grafia greca del nome Aquila (Acylas), che
rimanderebbe alla gens Acylia collegata con il cimitero sulla Salaria, e la
presenza epigraficamente attestata nello stesso luogo di una Priscilla (nonché
quella di una martire Prisca ricordata negli Itinerari del VII sec.), hanno
certamente contribuito ad accreditare l'identificazione e a provocare la
confusione di personaggi e di tempi. Va aggiunto inoltre che a comporre la
leggenda che metteva in relazione Priscilla (o Prisca) con l’attività di Pietro
a Roma concorse la contaminazione con il ciclo agiografico relativo alle sante Pudenziana
e Prassede, figlie del senatore Pudente (secondo la tradizione <>) e
nipoti di una Priscilla, tutti sepolti nel cimitero sulla via Salaria.
Una Priscilla matrona romana compare inoltre nella Vita di s. Marcello di
Anastasio Bibliotecario (sec. IX), come colei alla quale il papa si sarebbe
rivolto per la costruzione del cimitero poi ricordato sotto il suo nome: la
notizia e la conseguente identificazione con la fondatrice sono evidentemente
frutto della fantasia dell'agiografo. È in ogni caso interessante notare che il
16 gennaio, ricorrenza di santa Priscilla, è anche la data tradizionale della
depositio nel cimitero sulla Salaria di papa Marcello (Lib. pont., I, 164):
segno ancora una volta dell'originario legame tra il cimitero di Priscilla e il
moltiplicarsi delle leggende agiografiche sulla fondatrice, incrementate dalla
fame dei personaggi ivi deposti.
Autore: M. Forlin
Patrucco