vers 1739, 151 X 110, Klagenfurt,
Bischöfliches Ordinariat
Sainte Emma de Sangau
Veuve
à Gürk (✝ 1045)
Hemma ou Gemma
Sa mère était, parait-il, une femme insupportable. Son père ne vint jamais à
bout de cette mégère et il reporta toute son affection sur sa fille qui avait
toutes les vertus. Il lui fit épouser un mari charmant, le comte Ludger, dont
elle eut deux fils. L'un d'entre eux, saint Meinwerk, devint évêque de Paderborn. Veuve, elle
consacra les quarante dernières années de sa vie à secourir les malheureux, à
construire des monastères et des églises dont celle de Saint
Ludger en Westphalie, lui donnant le nom de son inoubliable époux.
Emma, une authentique laïque qui découvrit la sainteté dans la vie conjugale et
familiale.
À Gurk en Carinthie (Autriche), vers 1045, sainte Emma, comtesse,
qui vécut quarante ans dans le veuvage et se montra très généreuse pour les
pauvres et pour l’Église.
Martyrologe
romain
Blessed Hemma of Gurk
Also known as
- Emma
- Gemma
Profile
Born to the
nobility, and a relative of emperor Saint
Henry II; Countess of Zeltschach. Educated at the court of Henry
II where she was a lady-in-waiting to Saint
Cunegundes.
Married
to Blessed
William of Sann in the diocese
of Gurk, Austria; it was arranged marriage,
but a very happy one. Mother of two, Wilhelm and Hartvig, both of whom were murdered by
the miners they were supervising when they planned to execute one of the
workers. The parents turned to prayer
as a way to deal with their grief. Blessed
William died returning from pilgrimage to Rome, Italy.
Widowed and childless, Hemma withdrew from society, spending her life and
fortune in charity and to found Benedictine
houses including the double-monastery of Gurk Abbey in Carinthia, Austria in 1043.
where she retired; may have become a nun,
but records are unclear.
Born
- 29
June 1045 in Gurk, Kärnten, Austria of natural causes
- re-interred in 1174 in the crypt of Gurk Cathedral
- Carinthia, Austria
- diocese
of Gurk-Klagenfurt, Austria
- against eye problems
- from disease
- for a happy birth
June 29
St. Hemma, Widow
SHE was nearly allied to the holy emperor, St. Henry, and having
sanctified the world and her family by her holy example in a married state,
after the death of her husband, she founded the great double Benedictin
monastery of Gurk, in Carinthia, for twenty monks and seventy-two nuns, in
which she took the religious veil, and died the death of the saints in 1045. 1 See Papebroke, Jun. t. 5. p. 499.
Note 1. The Archbishop of Saltzburg, by the authority of Pope
Alexander II. and the concurrence of Henry IV. founded a bishopric at Gurk in
1073, to which the revenues of this abbey were united in 1120, the nunnery
being extinguished, and the monks made regular canons, who still serve that
church, and are of the congregation of Lateran. [back]
Rev. Alban Butler (1711–73). Volume VI: June. The Lives of the Saints. 1866.
Santa Emma di Gurk Contessa
Morta a Gurk, Carinzia (Austria), prima del 1070
Nel
giorno dei santi Pietro e Paolo la Chiesa ricorda anche una benefattrice
austriaca, Emma. Nata a Gurk, in Carinzia, nel 980, perse marito e figlio. Con
il patrimonio di famiglia beneficò i poveri e fondò monasteri benedettini: uno
nella città natale e uno ad Admont, in Stiria. Morì 65enne nel 1045. La sua
causa di canonizzazione durò quasi cinque secoli, dal 1466 al 1938, quando Pio
XI la proclamò santa. (Avvenire)
Martirologio
Romano: A Gurk in Carinzia, santa Emma, che, contessa, visse per quarant’anni
vedova e distribuì generosamente molti averi ai poveri e alla Chiesa.
Santa,
sì, ma piuttosto latitante. Emma di Gurk è un personaggio da inseguire
attraverso la storia come un ricercato, contando sulle poche tracce sicure e
schivando le volonterose invenzioni successive. Dunque: anno di nascita e luogo
sconosciuti. Noi incontriamo Emma quando è già moglie del conte di Sann,
appartenente alla più ricca nobiltà del ducato di Carantania, che comprende le
attuali regioni austriache di Carinzia e Stiria, e la Carnìola (in Slovenia).Di
questo marito, sappiamo che muore nel 1016. Dei figli, ne conosciamo uno solo:
Guglielmo, ucciso nel 1036. Alla sua morte, Emma rimane sola, con l’imponente
patrimonio di una famiglia che non c’è più. Allora se ne serve per il soccorso
ai poveri e per fondare i monasteri di Gurk, femminile, e più tardi quello
maschile di Admont. Lei si ritira a vivere come monaca a Gurk, secondo
un’attestazione che risale al 1200.Ma non sappiamo se ne diventa badessa – come
altre fondatrici – o se rimane semplice religiosa: entra in una sorta di
clandestinità che non possiamo certo perlustrare con la fantasia. Ma c’è chi
invece alla fantasia e ai sentito dire ricorre volentieri, per compilare testi
devoti, ricchi di buone intenzioni ma sprovvisti di prove: così fa ad esempio
un certo canonico Arnoldo (inizio del XIII secolo), secondo il quale Emma
sarebbe morta nel 1045. In realtà si può dire solamente che è morta prima
dell’anno 1070, giacché è ben certo che in quell’anno è stata sepolta nella
chiesa di Gurk, da poco costruita.Oltre cento anni dopo (1174), sempre in questa
chiesa, si trasferisce il corpo in una tomba per esso ricavata nella profondità
della cripta, in mezzo a una selva imponente di colonne romaniche. È noto che
in quest’epoca l’iniziativa dei fedeli anticipa spesso quella del clero nel
promuovere e divulgare la “fama di santità” di persone morte da poco, e
nell’invocare la loro protezione. Così può essere accaduto
per Emma, in modo tale da spingere vescovi e monasteri a prendere iniziative
ufficiali. Infatti
il 12 novembre 1287, a più di due secoli dalla morte, Emma viene ufficialmente
beatificata dalla Chiesa. E la tradizione perdura nel tempo, sicché nel 1464 si
avvia un regolare processo per la canonizzazione di Emma, destinato però a
restare inconcluso per secoli. Intanto a Gurk, la si venera anche con l’arte.
Nel XVIII secolo, lo scultore italiano Antonio Corradini, di Este, che lavora
molto anche a Vienna e a Venezia, adorna la tomba di lei con una grande
decorazione marmorea, che raffigura il momento della sua morte. Infine, nel
1938, al tempo di Pio XI, il processo canonico viene chiuso con l’approvazione
del culto già tributato a Emma, come santa, fin dal tempo ormai remoto della
sua morte, specialmente in Carinzia e in Slovenia.
Autore: Domenico Agasso