mardi 14 février 2017

Saint ANTONIN (ANTONINO) de SORRENTE (SORRENTO), abbé bénédictin


Saint Antonin

Abbé ( v. 830)

abbé, qui se retira dans la solitude, près de Sorrente, en Campanie, quand son monastère fut détruit par les Lombards.

Martyrologe romain


Saint Antonin de Sorrente

Abbé de Saint-Agrippin (Sorrente)

Fête le 14 février

Picenum [anc. rég. d’Italie centrale, sur l’Adriatique] (?) – † 830

Né à Picenum, dans le sud de l’Italie, moine bénédictin dans une des filiales du Mont-Cassin, il fut obligé par les guerres de quitter son monastère, et devint ermite. Ce solitaire devint abbé bénédictin de Saint-Agrippin, à Sorrente, en Campanie, alors qu’il vivait comme un ermite sur le Mont-Angelo avec saint Catellus, ancien évêque de Castellamare. Il devait après sa mort être choisi comme saint patron de cette cité, dont son intercession fut la principale protection contre les Sarrasins.

SOURCE : http://www.martyretsaint.com/antonin-de-sorrente/

Antoninus of Sorrento, OSB Abbot (RM)

Died 830. Antonius was a Benedictine monk in one of the daughter houses of Monte Cassino. When he was forced to leave his monastery because of the wars raging in the country around him, he became a hermit until he was invited by the people of Sorrento to live among them. He did so as an abbot of Saint Agrippinus. He is now venerated as the patron of Sorrento (Benedictines). In art, Saint Antonius is a Benedictine holding a standard and the city wall (Roeder). 

Saint Antoninus of Sorrento

Also known as
  • Antoninus of Campagna
  • Antoninus Cacciottolo
  • Antoninus the Abbot
  • Antonino….
Profile

Benedictine monk. Forced by war to leave his monastery, he was first a hermit, then abbot at Saint Agrippinus and teacher of the people of Sorrento, Italy.

Born
  • 830 of natural causes
St. Antoninus of Sorrento

Feast day: February 14

Birth: 555

Death: 625

Antonius was a Benedictine monk in one of the daughter houses of Monte Cassino. When he was forced to leave his monastery because of the wars raging in the country around him, he became a
hermit until he was invited by the people of Sorrento to live among them. He did so as an abbot of Saint Agrippinus.

Benedictine abbot and patron of Sorrento, Italy. While serving as a monk, Antoninus had to leave his monastery when local wars threatened. He became a hermit recognized by the local people as a man of holiness. The people of Sorrento invited him to become the abbot of St. Agrippinus Monastery. While on Monte Angelo as a hermit, he lived with St. Catellus, former bishop of Castellamare. St. Michael the Archangel visited him on the mountain. He repelled an attack by the Saracens on Sorrento by a miracle after his death.

Feast of Sant'Antonino di Sorrento

February 14th is the Feast Day of Sant'Antonino Abate (Saint Antoninus of Sorrento), protector of Campagna (SA) and Sorrento (NA). 

Born circa 550 AD in Campagna, a small town in the Province of Salerno, Sant'Antonino entered a local Benedictine monastery (some sources say it was the Abbey of Monte Cassino). Forced to flee due to pillaging Lombards, he withdrew to Castellammare di Stabia where he lived as a hermit on Monte Aureo (now Monte Faito), the highest peak of the Lattari Mountains. Following a vision, he erected a sanctuary on the mountain top in honor of Saint Michael the Archangel with the help of his friend Saint Catellus (San Catello Vescovo). Popular among the people of Sorrento, Sant'Antonino eventually succeededSaint Catellus as abbot of the Monastery of San Agrippino.

Sant'Antonino is reputed to have performed many miracles, including saving Sorrento from Saracen attacks in 1354 and 1358. It is said that, according to his dying wishes, he was buried within the city's ancient walls, thus making them impregnable. During a Lombard attack, the section containing the saint's remains withstood the assault. Legend tells us that Prince Sicard of Benevento was haunted (and beaten!) in his dreams by Sant'Antonino's cudgel wielding apparition until he lifted the siege. 

The Saint, however, is best remembered for rescuing a young child from a giant cetacean. According to the legend, several children were playing along the seashore when a sea creature sprung up and swallowed the boy whole. The child's distraught mother immediately sought help from Antonino. A crowed followed the holy man to the coast, where he called on them to pray for the child's safety. Miraculously, the monster returned and immediately released the frightened, but unharmed, child from his gaping maw.

To commemorate the occasion I'm posting a Prayer to Sant'Antonino Abate. The accompanying photos were taken during my 2007 visit to Sorrento.

Prayer to Sant'Antonino Abate

Glorious San Antonino, beloved patron of Sorrento, you served God in humility and confidence on earth. In common supplication we turn to you, holy Father Antonino, our gentle patron, asking you to protect this city by the aid of your intercession. May its people be ever devoted to Christ and to you, by serving God and by loving and honoring you. Amen
Sant' Antonino di Sorrento Abate


Vissuto nel IX secolo, nato forse a Campagna d'Eboli, Antonino si fece benedettino a Cassino. Quando il monastero fu devastato dai Longobardi, vagò per la Campania, finché non si fermò a Stabia, l'odierna Castellammare, dove fu amico del vescovo san Catello. Questi gli lasciò la guida della diocesi, ma presto anche Antonino si ritirò con lui, eremita sui monti. Ai due apparve l'arcangelo Michele, chiedendo la costruzione di una chiesa sul Monte Faito (in una località che oggi si chiama Monte Sant'Angelo o Punta San Michele). Essa divenne meta di pellegrini, soprattutto pastori e contadini. Antonino si stabilì poi a Sorrento e divenne abate del monastero di Sant'Agrippino. È patrono di Sorrento e della sua penisola. Tra i miracoli a lui attribuiti figura il salvataggio di un bambino inghiottito da un mostro marino. (Avvenire)

Patronato: Sorrento

Martirologio Romano: Presso Sorrento in Campania, sant’Antonino, abate, che si ritirò in solitudine dopo che il suo monastero fu distrutto dai Longobardi.

Sant'Antonino nacque probabilmente a Campagna d'Eboli. Lasciò ben presto il suo paese per recarsi a Cassino dove divenne monaco benedettino. In quel tempo l'Italia era devastata dalle invasioni barbariche ed anche il monastero di Montecassino fu saccheggiato dai longobardi, i monaci dovettero fuggire e si recarono a Roma presso il papa Pelagio II. Sant'Antonino, invece, vagò per la Campania finché non arrivò a Stabia l'attuale Castellammare. Qui conobbe san Catello che ne era vescovo diventandone amico. San Catello desiderava dedicarsi alla vita contemplativa e, quando decise di ritirarsi sul Monte Aureo, affidò a Sant'Antonino la diocesi di Stabia.

Durante il periodo di reggenza della diocesi il richiamo alla vita monastica fu così forte che Antonino chiese a Catello di ritornare in sede. Antonino a sua volta si ritirò sul Monte Aureo; visse in una grotta naturale in solitudine cibandosi di erbe. Fu infine raggiunto da san Catello che decise nuovamente di ritirarsi sul monte e di dedicarsi alle cure della diocesi sporadicamente. 

Un giorno ai due apparve l'arcangelo Michele che chiese che fosse costruita una chiesa in quel posto da dove si dominava il golfo e si ammirava il Vesuvio. Così i due santi cominciarono a costruire una chiesa in pietra e legno nel punto del Faito che ora si chiama Monte S. Angelo o Punta S. Michele. Dapprima vi salirono pastori, poi agricoltori finché san Catello fu accusato di stregoneria da un cattivo prete di Stabia, tale Tibeio, e fu richiamato dal papa a Roma e tenuto prigioniero finché ad un nuovo papa apparve in sogno Sant'Antonino che gli intimò di liberare l'amico. San Catello ritornò a Stabia e si dedicò ad ampliare la chiesa sul monte che divenne meta di pellegrini. Fra tanti che si recavano sul monte vi erano moltissimi sorrentini che invitarono Antonino che già aveva fama di santo a stabilirsi a Sorrento.
Fu accolto dall'abate Bonifacio nel monastero benedettino di S. Agrippino che si trovava dove sorge ora la basilica. Alla morte di Bonifacio, Antonino divenne suo successore. 

Si racconta che un giorno un fanciullo che giocava sulla spiaggia di Sorrento fu inghiottito da una balena. La mamma disperata chiese aiuto a Sant'Antonino che si recò sulla spiaggia ed intimò ai pescatori di cercare il mostro marino e di condurlo in sua presenza. Quando ciò avvenne fu aperto il ventre del mostro e ne uscì sano e salvo il fanciullo. Quest'episodio costituisce uno dei miracoli più importanti compiuti in vita dal santo che diventò un riferimento per tutta la città. 

Dopo la sua morte avvenuta 13 secoli fa i sorrentini eressero la cripta e la basilica sul luogo della sua sepoltura, sul bastione della cinta muraria perché per suo volere fu sepolto né dentro, né fuori la città ma nelle mura della stessa. Ammirando i dipinti della basilica si intuisce l'amore di Sorrento per il santo ed i miracoli compiuti: la vittoria navale contro i saraceni, nell'assedio del terribile generale Grillo, la preservazione dalla peste, la liberazione dal colera, la liberazione degli indemoniati. Si racconta che quando Sorrento fu saccheggiata dai turchi e la statua trafugata, non avendo denaro a sufficienza per farne un'altra i sorrentini vi avevano rinunciato, ma ecco che avvenne il miracolo: sant'Antonino si presentò in carne ed ossa allo scultore al quale pagò direttamente la statua.

Autore:
Carmelo Randello


SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/90528

Voir aussi : http://www.les-oratoires.asso.fr/la-vie-de-san-antonino-di-sorrento