samedi 20 avril 2019

Bienheureux ROBERT WATKINSON, prêtre et martyr



Robert Watkinson

1579-1602

Né en 1579 à Hemingborough (Yorkshire), Robert reçut sa formation sacerdotale à Douai et Rome, avant d’être ordonné prêtre à Arras.

Aussitôt ordonné prêtre, en 1602, il traversa la Manche pour l’Angleterre. Peu de jours après son arrivée, il tomba malade et se soumit aux soins d’un pharmacien de Londres.

Tandis qu’il marchait dans la rue, il rencontra un inconnu, sous les traits d’un homme vénérable et âgé, qui le salua en ces termes : Que Jésus vous bénisse, Monsieur, vous me semblez malade et atteint de bien des infirmités ; mais ayez courage, car dans quatre jours, vous en serez guéri.

C’est ce qui arriva. En effet, un prêtre apostat le dénonça traîtreusement, et le samedi suivant, 17 avril, Robert fut arrêté, jugé, et condamné à mort pour le délit d’être prêtre.

Au matin du jour de l’exécution, il eut ce qu’il fallait pour célébrer la sainte Messe. Ceux qui purent assister, parmi lesquels Henry Owen, remarquèrent une lumineuse auréole sur sa tête, depuis la consécration jusqu’à la communion.

Robert n’avait que vingt-trois ans, et à peine un mois de sacerdoce.

Il fut exécuté à Tyburn le mardi 20 avril, avec Francis Page et Thomas Tichborne.

Robert et Francis furent béatifiés en 1929, Thomas en 1987.

Bienheureux Martyrs Anglais

Prêtres catholiques martyrs à Tyburn ( 1602)

Saint Francis, saint Thomas, saint Robert, tous prêtres catholiques qui furent mis à mort sur l'échafaud de la place Tyburn, à Londres, pour avoir défendu l'Église romaine au temps de la reine Élisabeth.

À Londres, en 1602, les bienheureux prêtres et martyrs François Page, de la Compagnie de Jésus, et Robert Watkinson, qui furent ensemble condamnés à mort, sous la reine Élisabeth Ière, à cause de leur sacerdoce, que le second avait reçu un mois seulement auparavant, et tous deux durent monter sur l'échafaud à Tyburn.
Martyrologe romain

Bienheureux martyrs anglais
On commémore ce jour d’autres victimes de la persécution anglaise : les bienheureux Richard Sargeant et Guillaume Thomson, prêtres décapités en 1584, Maurice MacKenraghty, prêtre pendu en 1585 après deux ans de prison, Antoine Page exécuté en 1593. Avec eux encore les bienheureux François (Francis) Page et Robert Watkinson, et le vénérable Thomas Tichborne, qui furent conduits à la potence de Tyburn, à Londres, le 20 avril 1602, le lendemain de la pendaison de Jacques Duckett.
Francis Page est issu d’une famille de Harrow (proche de Londres) émigrée à Anvers pour vivre sa foi catholique. Il suivit ses études à Douai où il fut ordonné prêtre en 1600, après quoi il fut envoyé en mission en Angleterre. Il fut arrêté alors qu’il célébrait la messe de la Présentation du Seigneur dans la maison d’Anne Line. S’étant évadé, il fut vendu un an plus tard par une femme qui, après s’être déclarée catholique, était revenue à l’anglicanisme pour s’adonner à la dénonciation lucrative des prêtres. C’est pendant son emprisonnement qu’il fut reçu parmi les Jésuites. Parce qu’il était prêtre, il fut donc pendu et écartelé au gibet de Tyburn.

Robert Watkinson fut aussi ordonné prêtre en France et, malgré un état de santé fragile, gagna l’Angleterre immédiatement après son ordination. Le lendemain de son arrivée, un inconnu s’adressa à lui avant de disparaître : « Jésus vous bénisse, vous semblez malade et souffrant, mais soyez dans la joie car d’ici quatre jours, vous serez délivré de toutes vos infirmités ! » Et il en fut ainsi : arrêté, il fut pendu moins d’un mois après avoir été ordonné prêtre.

Thomas Tichborne était né à Hartley Mauditt dans le Hampshire. Il était parent du vénérable Nicolas Tichborne qui souffrit le martyre le 24 août 1601. Prêtre et enflammé d’amour pour Dieu il consuma dans la joie le sacrifice qu’il avait fait de lui-même, ce 20 avril 1602.



Beato Roberto Watkinson Sacerdote, martire



Hemingborough,(York), 25 dicembre 1579 - Londra, 20 aprile 1602

Martirologio Romano: A Londra sempre in Inghilterra, beati Francesco Page, della Compagnia di Gesù, e Roberto Watkinson, sacerdoti e martiri, che per il loro sacerdozio, per uno dei quali iniziato da appena un mese, furono costretti, sotto la regina Elisabetta I, a salire insieme sul patibolo di Tyburn. 

La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu come è noto il re Enrico VIII, che provocò lo scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.

Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la ‘regina vergine’ († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart.

Morirono in 150 anni di persecuzioni, migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.

Primi a morire come gloriosi martiri, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, l’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681.

L’odio dei vari nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, portò ad inventare efferati sistemi di tortura e sofferenze per i cattolici arrestati.

In particolare per tutti quei sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, arrivavano clandestinamente come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici, per lo più essi erano considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il rientro.

Tranne rarissime eccezioni come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture raffinate come “l’eculeo”, la “figlia della Scavinger”, i “guanti di ferro” e dove alla fine li attendeva una morte orribile; infatti essi venivano tutti impiccati, ma qualche attimo prima del soffocamento venivano liberati dal cappio e ancora semicoscienti venivano sventrati.

Dopo di ciò con una bestialità che superava ogni limite umano, i loro corpi venivano squartati ed i poveri tronconi cosparsi di pece, erano appesi alle porte e nelle zone principali della città.

Solo nel 1850 con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si poté affrontare la possibilità di una beatificazione dei martiri, perlomeno di quelli il cui martirio era comprovato, nonostante i due-tre secoli trascorsi.

Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno di loro.

A partire dal 1886 i martiri a gruppi più o meno numerosi, furono beatificati dai Sommi Pontefici, una quarantina sono stati anche canonizzati nel 1970.

Roberto Watkinson nacque il 25 dicembre 1579 da genitori cattolici a Hemingborough nella contea di York; studiò a Castleford e poi a Londra e Richmond.

A seguito della persecuzione contro i cattolici, scatenata dalla sanguinaria regina Elisabetta I, lasciò l’Inghilterra nel 1598 e si recò a Douai in Francia, nel Collegio Inglese, dove si preparavano al sacerdozio i futuri sacerdoti inglesi.

Venne ammesso l’11 ottobre 1598 e da lì il 12 settembre 1599 fu inviato al Collegio Inglese di Roma, ma per recuperare il suo cagionevole stato di salute, ritornò a Douai il 15 ottobre 1601.

Venne ordinato sacerdote ad Arras il 25 marzo 1602 e il 3 aprile seguente inviato in Inghilterra come missionario; purtroppo non ebbe la possibilità di esercitare il suo ministero, perché il 15 dello stesso mese di aprile fu arrestato a seguito della vile denunzia di un ex studente di Douai, che aveva conosciuto in Francia.

Quale sacerdote ordinato all’estero e rientrato clandestinamente in Inghilterra, padre Roberto Watkinson fu immediatamente processato e condannato a morte, pena che fu eseguita mediante impiccagione nel famigerato Tyburn di Londra il 20 aprile 1602, insieme al gesuita Francesco Page.

Il ventiduenne sacerdote concluse con il martirio la sua giovane vita, che già da alcuni anni aveva conosciuto le sofferenze delle malattie nel suo corpo; si narra che il giorno precedente il suo arresto, mentre camminava per le strade di Londra con un amico cattolico, gli si avvicinò un vecchio, che dopo averlo salutato nel nome del Signore, gli disse: “Sembrate afflitto da molte infermità, ma fatevi coraggio, perché tra quattro giorni tutto sarà passato”. 

Fu beatificato insieme ad altri 106 martiri di quel periodo, il 15 dicembre 1929 da papa Pio XI.

Autore: Antonio Borrelli


BEATO ROBERTO WATKINSON

20 de abril

1602 d.C.

   Roberto Watkinson (1579 - 1602). Nació en Hemingborough en Yorkshire, en el seno de una familia católica. Estudió en Richmond, y aquí se decidió por la vida sacerdotal. En 1599 marchó a Douai, de donde le enviaron a Roma, pero no le fue bien el clima de Roma y regresó a Douai donde fue ordenado sacerdote en 1602, con 23 años.

   No llevaba más que unos días en Inglaterra cuando, mientras el médico lo visitaba, fue arrestado debido a la delación de un tránsfuga de Douai que lo había reconocido. En seguida fue procesado y condenado a muerte, fue ahorcado y descuartizado en Tyburn, Londres, junto a Francisco Page. 

   Se cuenta que nada más llegar a Londres se le acercó en la calle un personaje de venerable aspecto que le dijo que en unos días acabaría su enfermedad. E igualmente se cuenta que estando en la cárcel celebrando misa en la mañana de su martirio lo rodeó una luz celestial desde la consagración a la comunión. Fueron beatificados el 15 de diciembre de 1929 por Pío XI.