Saint Venant
Évêque en Italie (VIe siècle)
À Luni en Ligurie, au VIe siècle, saint Venant,
évêque, qui eut principalement soin du clergé et des moines et que le pape
saint Grégoire
le Grand tint en estime et en amitié.
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/12279/Saint-Venant.html
Saint Venanzio of Luni
Memorial
14 October
Profile
Bishop of Luni, Italy from 594 to
c.604.
Friend of Saint Gregory
the Great who wrote about Venanzio’s personal piety and his apostolic
zeal.
Born
6th
century Piacenza, Italy
Died
early 7th
century
Canonized
Pre-Congregation
SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-venanzio-of-luni/
San Venanzio di Luni Vescovo
14 ottobre
† Albacina (Fabriano), Ancona, 603 c.
Nacque da nobile famiglia verso la metà del secolo VI.
Vescovo di Luni dal 594 al 603 è noto per le sue lettere a Papa san Gregorio
Magno dal quale sembra essere stato ordinato vescovo a Roma e del quale godeva
la stima. Come Gregorio, costituì nella casa paterna un monastero femminile,
per il quale ottenne dallo stesso Pontefice l’invio di una abbadessa. Fu
contemporaneo del santo eremita Venerio e resse la sua diocesi in tempi
difficili per la Chiesa. Caduto l’impero di occidente, dopo le invasioni e le
guerre greco-gotiche, nella latitanza dei poteri civili si trovò ad essere
l’autorità di più alto riferimento nelle terre di confine tra i popoli italici
dominati dai Longobardi e quelli dominati dai Bizantini. Probabilmente fu lui a
organizzare l'evangelizzazione della Lunigiana. Per incarico di Papa Gregorio
svolse delicate missioni, come nella Chiesa di Fiesole e nella controversia tra
il vescovo di Milano, Diodato, e il vescovo Teodoro. Probabilmente morì ad
Albacina presso Fabriano dove il suo corpo si conserva nella chiesa a lui
dedicata.
Emblema: Mitria, Pastorale
Martirologio Romano: A Luni in Liguria,
commemorazione di san Venanzio, vescovo, che ebbe particolare cura del clero e
dei monaci e fu amico stimato del papa san Gregorio Magno.
Vescovi Santi in Diocesi di Luni
L’antica Diocesi di Luni venerava quale primo vescovo San Basilio, annoverato
dalla Bibliotheca Sanctorum, tanto che nel VII era nota come Ecclesia
Basiliana, come si evince da alcune monete. Altri pastori santi ancora oggi
venerati sono Venanzio, Terenzio e Ceccardo.
Origini e ministero episcopale
Nato da nobile famiglia verso la metà del secolo VI, secondo molte autori a
Piacenza, San Venanzio dall’epistolario sembrerebbe essere stato consacrato
vescovo a Roma. Il suo episcopato si colloca tra il 594, quando succedette al
vescovo martire San Terenzio, ed il 603. In tale anno si interrompe il suo
epistolario. Resse la sua diocesi in tempi difficili per la Chiesa. Caduto
l’impero di occidente, dopo le invasioni e le guerre greco-gotiche, nella
latitanza dei poteri civili si trovò ad essere l’autorità di più alto
riferimento nelle terre di confine tra i popoli italici dominati dai Longobardi
e quelli dominati dai Bizantini. Probabilmente fu lui a organizzare
l'evangelizzazione della Lunigiana. Come Gregorio, costituì nella casa paterna
un monastero femminile, per il quale ottenne dallo stesso pontefice l’invio di
una abbadessa. Per incarico di Papa Gregorio svolse delicate missioni, come
nella Chiesa di Fiesole e nella controversia tra il vescovo di Milano, Diodato,
e il vescovo Teodoro.
Le fonti circa Venanzio
Esistono parecchi documenti biografici inerenti San Venanzio, risalenti al
periodo del suo episcopato. La sua santità e la sua attività apostolica sono
infatti egregiamente documentate nella corrispondenza e ne “I Dialoghi” di San
Gregorio Magno, pontefice suo contemporaneo e confidente, dove è presentato
come viro venerabili Venantio, Lunensi Episcopo. Gregorio apprese proprio
da Venanzio episodi e miracoli compiuti da alcuni pii personaggi d’Italia, tra
i quali il prodigio operato dal vescovo lucchese San Frediano che deviò
miracolosamente il fiume Serchio. Ben poco invece ci è pervenuto sui primi e
sugli ultimi anni della sua vita.
Le lettere di San Gregorio Magno
• maggio 594: Il papa raccomanda a Venanzio che i cristiani
non siano schiavi degli Ebrei.
• maggio 594: Il papa scrive a Costanzo, vescovo di Milano
allora esule a Genova, di aiutare Venanzio circa la restaurazione della
disciplina nel clero.
• settembre 594: Il papa, saputo che il prete Saturnino aveva
celebrato messa nonostante il divieto vescovile, ordina a Venanzio di
sospendere il ribelle fino alla morte, o fino a quando non si sarà
sufficientemente pentito.
• novembre 594: Il papa risponde al vescovo, che gli chiedeva
che misure prendere contro l'abate di Portovenere e i suddiaconi che avevano
violato le regole comunitarie: il primo non sia privato degli ordini sacri, ma
gli altri siano deposti dai loro offici e dimessi dallo stato clericale.
Inoltre il presbitero Saturnino sia confinato a Gorgona o Capraia dove potrà
sollicitudinem de monasteris gerere er in eo quo est statu sine cuiusquam
adversitate manere.
• ottobre 597: il papa concede a Venanzio di fondare un
monastero femminile in una casa di sua proprietà.
• gennaio 599: il papa chiede a Venanzio di difendere i
diritti di una monaca nella controversia con la madre.
• gennaio 599: il papa chiede a Venanzio di ordinare nuovi
sacerdoti, come vuole il magister militum per convertire i pagani che ancora
dimoravano nei pagi della Diocesi.
• febbraio 599: il Papa promette a Venanzio di mandare una
badessa esperta per il monastero che ha fondato.
• maggio 599: il papa sollecita Venanzio nel far restaurare
la facciate della chiesa di Fiesole, come richiesto dal sacerdote Agrippino e
dal diacono Servando.
• maggio 603: il papa scrive a Deudedit vescovo di Milano per
informarlo di avere nominato Venanzio mediatore nella causa con il vescovo
Teodoro.
Il monachesimo in Lunigiana
Nel VI secolo fiorì il monachesimo in Lunigiana ed il nome più illustre fu
senza dubbio quello di San Venerio, eremita all’isola del Tino. Secondo alcuni
storici sarebbero esistiti due santi di nome Venanzio in Lunigiana, uno vescovo
di Luni e l’altro abate nel vicino monastero di Ceparana, pressoché
contemporanei. Ad oggi si propende per ritenere che il medesimo San Venanzio,
vescovo di Luni, fosse stato monaco in precedenza in qualche monastero vicino,
come del resto anche Gregorio Magno aveva un passato di vita claustrale.
L’affermarsi fortemente del monachesimo in Lunigiana in quel periodo di tempo,
lo zelo dimostrato da San Venanzio per la restaurazione della disciplina nei
monasteri della sua diocesi e la fondazione su sua iniziativa di un monastero
femminile nella stessa città di Luni, costituirebbero una conferma di questa
tesi.
Morte e culto
La morte lo colse probabilmente in missione ad Albacina presso Fabriano nelle Marche,
dove il suo corpo si conserva nella chiesa a lui dedicata. La Diocesi di Massa
Carrara - Pontremoli fa memoria di San Venanzio il 14 ottobre, data in cui il
santo vescovo è commemorato anche dal Martirologio Romano. I Bollandisti
ricordano al 25 novembre San Venanzio nel Supplementum agli Acta Sanctorum. Ad
Albacina e Fabriano il santo è festeggiato il 7 giugno. Infine il 14 luglio
ricorre l’anniversario della scoperta delle sue reliquie.
Autore: Don Fabio Arduino
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/74165
SAN VENANZIO DI LUNI
Vescovo
Su San Venanzio, vescovo di Luni dal 594 al 603
esistono numerosi documenti biografici propri del periodo episcopale, la sua
santità e la sua attività apostolica infatti, sono documentate nella
corrispondenza e ne “I Dialoghi” del grande Papa, San Gregorio I, suo
contemporaneo e confidente. Quasi nulla invece si conosce dei primi e gli
ultimi anni della vita del santo. Il VI secolo fu quello in cui fiorì
maggiormente il monachesimo in Lunigiana e il nome più illustre fu quello di
San Venerio, il romito della Palmaria e del Tino. Molto probabilmente anche San
Venanzio fu un monaco, prima di essere nominato vescovo, come del resto era
stato monaco il Papa San Gregorio. Secondo alcuni autori, sarebbero esistiti,
pressoché contemporanei, due santi di nome Venanzio in Lunigiana: uno vescovo
di Luni e l’altro abate nel vicino monastero dì Ceparana. Gli storici più
recenti però, respingono questa ipotesi e preferiscono sposare la tesi che il
medesimo San Venanzio, vescovo di Luni, era stato monaco in qualche monastero
vicino, prima di essere elevato alla dignità episcopale. La diffusione del
monachesimo in Lunigiana in quel periodo di tempo, lo zelo dimostrato da San
Venanzio per la restaurazione della disciplina nei monasteri della sua diocesi
e la fondazione da lui voluta di un monastero femminile nella stessa città di Luni,
sarebbero una conferma di questa tesi. Sull’origine di San Venanzio, la maggior
parte degli autori si accordano nel ritenere che non fosse nativo della
Lunigiana, ma provenisse da Piacenza, sua città natale e anche se nessuno porta
motivazioni o fonti specifiche a supporto, la cosa appare verosimile se si
pensa alla sua amicizia con Costanzo, vescovo di Milano. Inoltre vi è il
racconto del miracolo di San Sabino, vescovo di Piacenza, fatto appunto da San
Venanzio al Papa Gregorio Magno.
SOURCE : http://www.enrosadira.it/santi/v/venanziodiluni.htm