Bienheureux Sébastien Maggi
Dominicain
de Gênes en Italie (✝ 1494)
Dominicain de Gênes
en Italie, dont l'exemple de sa vie toute donnée à Dieu confirmait les
prédications.
À Gênes en Ligurie, l’an 1496, le bienheureux Sébastien Maggi,
prêtre de l’Ordre des Prêcheurs, qui prêcha l’Évangile au peuple de la région
et veilla à la discipline régulière dans plusieurs couvents de son Ordre.
Martyrologe romain
Blessed Sebastian Maggi,
OP (AC)
Born in Brescia, Italy, 1414; died in Genoa, 1494; cultus confirmed in 1760.
Sebastian Maggi
lived in a colorful and troubled age, the time of Savonarola; he was, in fact,
a friend of the friar of Ferrara and always staunchly defended him.
Sebastian entered
the Dominican Order as Brescia as soon as he was old enough. His early years
were remarkable only for his devotion to the rule, for the purity of his life,
and the zeal with which he enforced religious observance. He was superior of
several houses of the order, and finally was made vicar of the reformed
congregation of Lombardy, which made him the superior of Jerome Savonarola, the
dynamic reformer around whom such a tragic storm was brewing.
Perhaps, if
Sebastian Maggi had lived, he might have saved Savonarola from the political
entanglements that sent him to his death. Sebastian was his confessor for a
long time, and always testified in his favor when anyone attacked the
reformer's personal life. It is hard to say just where he stood politically in
the long and complex series of events concerning the separation of Lombard province
from the province of Italy. But all that has been written of him conveys the
same impression: he was a kind and just superior, who kept the rule with rigid
care, but was prudent in exacting it of others.
Several times
Sebastian Maggi was sent on missions of reform, and he died on one of these. On
his way to a convent for visitation, he became ill at Genoa and died there in
1496. His body is incorrupt at the present time (1963) (Benedictines, Dorcy).
Blessed Sebastian Maggi, C.O.P.
Memorial Day: December 16th
Profile
Sebastian Maggi lived in a colorful and troubled age,
the time of Savonarola; he was, in fact, a friend of the friar of Ferrara and
always staunchly defended him.
Sebastian entered the Dominican Order as Brescia as soon as he was old
enough. His early years were remarkable only for his devotion to the rule, for
the purity of his life, and the zeal with which he enforced religious
observance. He was superior of several houses of the order, and finally was
made vicar of the reformed congregation of Lombardy, which made him the
superior of Jerome Savonarola, the dynamic reformer around whom such a tragic
storm was brewing.
Perhaps, if Sebastian Maggi had lived, he might have
saved Savonarola from the political entanglements that sent him to his death.
Sebastian was his confessor for a long time, and always testified in his favor
when anyone attacked the reformer's personal life. It is hard to say just where
he stood politically in the long and complex series of events concerning the
separation of Lombard province from the province of Italy. But all that has
been written of him conveys the same impression: he was a kind and just
superior, who kept the rule with rigid care, but was prudent in exacting it of
others.
Several times Sebastian Maggi was sent on missions of
reform, and he died on one of these. On his way to a convent for visitation, he
became ill at Genoa and died there in 1496. His body is incorrupt at the
present time (1963) (Benedictines, Dorcy).
Born: 1414 at Brescia, Italy
Died: 1496 at Genoa, Italy of natural causes; body
was still incorrupt in 1963
Beatified: April 15,1760 by Pope
Clement XIII (cultus confirmed)
Prayers/Commemorations
First Vespers:
Ant. Strengthened by holy intercession, O Sebastian , Confessor of the
Lord, those here present , that we who are burdened the weight of our offenses.
Maybe relieved by the glory of thy blessedness, and may thy guidance attain
eternal rewards.
V. Pray for us, Blessed Sebastian .
R. That we may be made worthy of the promises of Christ
Lauds:
Ant. Well done, good and faithful servant, because thou hast been
faithful in a few things, I will set thee over many, saith the Lord.
V. The just man shall blossom like the lily.
R. And shall flourish forever the Lord.
Second Vespers:
Ant. I will liken him unto a wise man, who built his house upon a rock.
V. Pray for us, Blessed Sebastian
R. That we may be made worthy of the Promises of Christ.
Prayer
Let us Pray: O God, who didst make
Blessed Sebastian Thy Confessor, wonderful for his singular zeal in the
practice of regular discipline and evangelical perfection, mercifully grant
that, mortified in body in imitation of him, and quickened in spirit, we may
attain eternal rewards. Through Christ our Lord. Amen.
SOURCE : http://www.willingshepherds.org/Dominican%20Saints%20November.html#Sebastian
Maggi
Figlio di Falco, della nobile e potente famiglia dei Maggi (Madii), ebbe al Battesimo il nome di Salvatico, che cambiò in Sebastiano quando nel 1429 si fece religioso nel convento patrio di S. Domenico, allora appartenente alla Congregazione osservante di Lombardia. Si dice che abbia studiato a Padova e che si sia distinto come predicatore a Padova, Verona, Brescia, Piacenza, Bologna.
Ma si rese ancora più noto e benemerito nella direzione di molti conventi per i suoi sforzi di tener vivo lo spirito di osservanza che era stato promosso da santa Caterina da Siena e dal beato Raimondo da Capua e che, nel 1391, aveva dato origine, a Venezia, alla Congregazione lombarda.
Durante il priorato del convento di San Domenico di Brescia (1450 54), quando la città fu flagellata dalla peste, ebbe modo di mostrare tutta la sua carità. In seguito fu priore a Mantova, a Milano, a Cremona, a Vicenza e a Bologna (alcuni aggiungono anche a Trino, a Bergamo, a Crema, a Lodi, ecc.). Leandro Alberti, che probabilmente ebbe modo di conoscerlo a Bologna nel 1495, lo ricorda « vir quadam dulci bonitate, lenitate, et comitate ornatus, rectus, iustus, et sanctus... obiit plenus bonis operibus » (cf. bibl.).
Durante il primo priorato di Santa Maria delle Grazie di Milano (1479 80), dato che i frati abitavano alquanto alla periferia della città, iniziò e prosegui la costruzione della chiesa e dell'ospizio di Santa Maria della Rosa, dietro la chiesa di San Sepolcro, dove oggi sorge la Biblioteca Ambrosiana. Di tali costruzioni si ricorda oggi solo il nome nella Piazza della Rosa e in qualche resto architettonico di detta Biblioteca. Negli anni 1489 91 era nuovamente priore delle Grazie di Milano, molto stimato dai duchi Ludovico il Moro e Beatrice d'Este, la quale, per breve tempo, l'ebbe a direttore spirituale.
Mentre era una prima volta vicario generale della Congregazione lombarda (novembre 1480 apr. 1483) venne affidato alla Congregazione il convento di Santa Sabina di Roma, come pure la riforma del convento di Sant' Eustorgio di Milano, che, purtroppo, non ebbe alcun effetto. Nel 1495, da priore di Bologna, fu nuovamente chiamato alla direzione della Congregazione.
In questo periodo, con Breve di Alessandro VI del 9 settembre 1495, gli fu demandata la causa contro Girolamo Savonarola e la riassunzione dei conventi di San Marco di Firenze e di San Domenico di Fiesole nella Congregazione lombarda donde erano usciti. Il Maggi era stato amico e confessore del Savonarola
e quindi la sua testimonianza poté essere favorevole all'imputato. A Genova, ove in qualità di vicario generale era in visita al convento di Santa Maria di Castello, ebbe modo di conoscere santa Caterina Fieschi Adorno, per cui dai genovesi è ricordato come il « confessore » della santa.
Morto tra l'agosto e il novembre 1496 ebbe sepoltura nella chiesa di Santa Maria di Castello. Nel 1797 i suoi resti mortali conservati incorrotti vennero traslati dall'antico a un nuovo altare. La fama di santità e la testimonianza di miracoli portarono all'istruzione del processo, iniziato nel 1753, e coronato dall'approvazione del culto da parte di Clemente XIII, il 15 apr. 1760. La sua festa si celebra il 16 dicembre mentre nella diocesi di Brescia è ricordato il 7 novembre.
Autore: Luigi Abele Redigonda
Beato Sebastiano Maggi
Sacerdote
Brescia 1414 - Genova 1496
Nato nel
1414 a Brescia col nome di Selvatico, appena 15enne entrò come Sebastiano nel
convento domenicano della città, del quale poi divenne priore. La dedizione allo studio gli valse il titolo di maestro in sacra
teologia. Fu chiamato a reggere vari conventi - Santa Maria delle Grazie a
Milano, poi Brescia, Mantova, Verona, Piacenza e Bologna - per le sue capacità
di governo nella linea della riforma dell'Osservanza promossa da santa Caterina
da Siena e dal beato Raimondo da Capua. Per due volte fu vicario generale in
Lombardia. Come superiore del convento di Firenze dovette proibire la
predicazione a Girolamo Savonarola per ordine di Papa Alessandro VI. È sepolto
nel convento di Santa Maria di Castello a Genova, dove morì nel 1496. Clemente
XIII ha confermato il suo culto nel 1760. (Avvenire)
Etimologia: Sebastiano = venerabile, dal greco
Martirologio Romano: A Genova, commemorazione del beato Sebastiano
(Salvatico) Maggi, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che predicò il Vangelo
al popolo ligure e si occupò dell’osservanza della disciplina nei conventi.
Predicatore, riformatore e vicario generale della Congregazione
domenicana di Lombardia, nacque a Brescia nel 1414 e mori a Genova dopo
l'agosto 1496.
Figlio di Falco, della nobile e potente famiglia dei Maggi (Madii), ebbe al Battesimo il nome di Salvatico, che cambiò in Sebastiano quando nel 1429 si fece religioso nel convento patrio di S. Domenico, allora appartenente alla Congregazione osservante di Lombardia. Si dice che abbia studiato a Padova e che si sia distinto come predicatore a Padova, Verona, Brescia, Piacenza, Bologna.
Ma si rese ancora più noto e benemerito nella direzione di molti conventi per i suoi sforzi di tener vivo lo spirito di osservanza che era stato promosso da santa Caterina da Siena e dal beato Raimondo da Capua e che, nel 1391, aveva dato origine, a Venezia, alla Congregazione lombarda.
Durante il priorato del convento di San Domenico di Brescia (1450 54), quando la città fu flagellata dalla peste, ebbe modo di mostrare tutta la sua carità. In seguito fu priore a Mantova, a Milano, a Cremona, a Vicenza e a Bologna (alcuni aggiungono anche a Trino, a Bergamo, a Crema, a Lodi, ecc.). Leandro Alberti, che probabilmente ebbe modo di conoscerlo a Bologna nel 1495, lo ricorda « vir quadam dulci bonitate, lenitate, et comitate ornatus, rectus, iustus, et sanctus... obiit plenus bonis operibus » (cf. bibl.).
Durante il primo priorato di Santa Maria delle Grazie di Milano (1479 80), dato che i frati abitavano alquanto alla periferia della città, iniziò e prosegui la costruzione della chiesa e dell'ospizio di Santa Maria della Rosa, dietro la chiesa di San Sepolcro, dove oggi sorge la Biblioteca Ambrosiana. Di tali costruzioni si ricorda oggi solo il nome nella Piazza della Rosa e in qualche resto architettonico di detta Biblioteca. Negli anni 1489 91 era nuovamente priore delle Grazie di Milano, molto stimato dai duchi Ludovico il Moro e Beatrice d'Este, la quale, per breve tempo, l'ebbe a direttore spirituale.
Mentre era una prima volta vicario generale della Congregazione lombarda (novembre 1480 apr. 1483) venne affidato alla Congregazione il convento di Santa Sabina di Roma, come pure la riforma del convento di Sant' Eustorgio di Milano, che, purtroppo, non ebbe alcun effetto. Nel 1495, da priore di Bologna, fu nuovamente chiamato alla direzione della Congregazione.
In questo periodo, con Breve di Alessandro VI del 9 settembre 1495, gli fu demandata la causa contro Girolamo Savonarola e la riassunzione dei conventi di San Marco di Firenze e di San Domenico di Fiesole nella Congregazione lombarda donde erano usciti. Il Maggi era stato amico e confessore del Savonarola
e quindi la sua testimonianza poté essere favorevole all'imputato. A Genova, ove in qualità di vicario generale era in visita al convento di Santa Maria di Castello, ebbe modo di conoscere santa Caterina Fieschi Adorno, per cui dai genovesi è ricordato come il « confessore » della santa.
Morto tra l'agosto e il novembre 1496 ebbe sepoltura nella chiesa di Santa Maria di Castello. Nel 1797 i suoi resti mortali conservati incorrotti vennero traslati dall'antico a un nuovo altare. La fama di santità e la testimonianza di miracoli portarono all'istruzione del processo, iniziato nel 1753, e coronato dall'approvazione del culto da parte di Clemente XIII, il 15 apr. 1760. La sua festa si celebra il 16 dicembre mentre nella diocesi di Brescia è ricordato il 7 novembre.
Autore: Luigi Abele Redigonda