mardi 13 octobre 2020

Saint ROMOLO (ROMULUS, ROMULE) di GENOVA (GÊNES, GENOA), évêque

 

Saint Romulus of Genoa (patron saint of Sanremo), XVIIIe siècle, 

basilica San Siro (cathédrale de San Remo), Sanremo, Italy


Romule de Gênes (IVe siècle-Ve siècle) est un évêque de Gênes vénéré comme saint par l'Église catholique et l'Église orthodoxe.

On ne connaît pas exactement ses dates de naissance et de décès, on sait seulement qu'il exerce son ministère à Gênes, au ve siècle, succédant à saint Félix (it) et saint Syr. Sa seule biographie date du xe siècle et elle mentionne uniquement que c'est un homme d'une grande bonté, soucieux du bien des pauvres, et porté à apaiser toutes les discordes. Il quitte Gênes pour fuir l'invasion des Sarrasins, et part à Villa Matutiæ, qui devient plus tard San Remo où il meurt.

Selon la tradition locale de San Remo, Romule aurait été élevé à Villa Matutiæ avant de devenir évêque de Gênes. Il y retourne pour fuir les invasions, et se retire dans un ermitage, dans une grotte appelée Bauma devenue ensuite lieu de pèlerinage, où il serait mort. Comme il défend les habitants de Villa Matutiæ pendant l'invasion, il est représenté en tenue d'évêque avec une épée à la main. Chaque fois que les habitants étaient attaqués par des ennemis ou subissaient diverses catastrophes, ils venaient prier saint Romule.

En 876 l'évêque Sabbatino rapporte ses reliques à Gênes. Sa fête est célébrée par le diocèse de Gênes le 6 novembre en même temps que deux autres évêques, saint Valentin de Gênes (it) et saint Félix. Toutefois, la ville de San Remo continue à le fêter le 13 octobre.

Il est le patron de la ville de San Remo. La vénération de saint Romolo est si importante qu'au début du xie siècle, les édiles de Villa Matutiæ veulent changer le nom de leur cité, en lui donnant le nom du saint. Toutefois, le dialecte local déforme le nom qui de San Remolo devient San Remo, donnant dès le xve siècle la forme actuelle de San Remo.

SOURCE : https://fr.wikipedia.org/wiki/Romule_de_G%C3%AAnes#:~:text=Romule%20de%20G%C3%AAnes%20(%20IV%20e,catholique%20et%20l'%C3%89glise%20orthodoxe.

San Romolo di Genova, statua nella chiesa di San Romolo a San Romolo di Sanremo


Saint Romulus of Genoa

Also known as

Remo

Romolo

Rœmu

Memorial

13 October

6 November as one of the founding bishops of Genoa

Profile

Bishop of GenoaItaly. Noted theologian.

Died

c.641 in Matuziano (modern Sanremo), Italy

Canonized

Pre-Congregation

Patronage

SanremoItaly

SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-romulus-of-genoa/

Saint Romulus di Genova; chiesa Santa Maria degli Angeli, Sanremo, Italia


Book of Saints – Romulus

Article

(SaintBishop (October 13) (5th century) A Bishop of Genoa, concerning whom we have now no reliable documents. His name, corrupted to San Remo, has remained to a well-known coast town on the Mediterranean Riviera.

MLA Citation

Monks of Ramsgate. “Romulus”. Book of Saints1921. CatholicSaints.Info. 12 October 2016. Web. 13 October 2020. <https://catholicsaints.info/book-of-saints-romulus-13-october/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/book-of-saints-romulus-13-october/

Facciata della chiesa di San Romolo, Sanremo


San Romolo di Genova Vescovo

13 ottobre

V sec.

Valentino, il primo vescovo noto di Genova, svolse il suo ufficio pastorale con rara prudenza e grande carità a favore degli orfani e delle vedove. Felice fu l'antecessore del vescovo Siro, di cui fu padre e maestro. Romolo successe a Felice e Siro nell'episcopato e si distinse per la bontà, "sembrava più un padre che un signore... era il padre dei poveri", e per il dono di comporre dissidi d'ogni genere.I loro corpi furono sepolti a Genova nella basilica dei dodici Apostoli, detta in seguito di San Siro. Alcune loro insigni reliquie sono custodite anche nella Chiesa cattedrale di Genova.

Patronato: Sanremo (IM)

Etimologia: Romolo = leggendario fondatore di Roma; forza, dal greco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Sanremo sulla costa ligure, deposizione di san Romolo, vescovo di Genova, che, pieno di ardore apostolico, morì mentre si recava in visita presso le popolazioni rurali.

Non vi sono notizie certe sul tempo in cui visse, ma per deduzione si può pensare che sia stato nel sec. V perché l’ “Archa Tophea” in cui il Santo fu deposto e di cui si parla in un’unica biografia anonima del X sec.
è una forma di sarcofago usato in Liguria appunto nel V secolo.

Succedette sulla cattedra vescovile genovese ai gloriosi s. Felice e s. Siro. Nota caratteristica del suo ministero pastorale fu la bontà “sembrava più un padre che un signore…. era il padre dei poveri….” vero competente per eliminare discordie di ogni genere. Trovandosi a visitare l’estrema parte della Liguria Occidentale che allora faceva parte della Diocesi di Genova, precisamente ‘Matuta’ odierna Sanremo, fu colto dalla morte e venne sepolto nella chiesa di s. Siro, divenendo subito oggetto di grande venerazione per i prodigi operati.

Secondo la tradizione locale sanremese, Romolo aveva ricevuto una educazione nella terra di Matuta, fu quindi eletto vescovo di Genova e in seguito per sfuggire agli invasori longobardi si ritirò in stretta penitenza nell’entroterra di Matuta in una zona chiamata ancor oggi di s. Romolo in una grotta detta ‘bauma’, divenuta poi luogo di pellegrinaggio, dove sarebbe morto.

Durante l’episcopato a Genova di Sabatino (930) a causa delle scorrerie dei saraceni lungo la Riviera di Ponente, le reliquie del santo furono traslate solennemente e sotto scorta via mare a Genova e deposte nella Cattedrale di s. Lorenzo dove nel 1188 fu fatta una ricognizione canonica.

Durante tutto l’Alto Medioevo il Santo fu venerato come patrono speciale di Matuta (Sanremo), si raccontano un gran numero di fatti prodigiosi attribuitagli per la difesa di quella terra dagli invasori stranieri, pertanto fu rappresentato vestito da vescovo e con una spada sguainata in mano.

Dal secolo XI Matuta cambiò il nome con il suo: Sanromolo divenendo poi verso il XV sec. Sanremo probabilmente da una derivazione dialettale. Fu molto venerato a Genova e dopo s. Siro fu il vescovo con il maggior culto tributato. La sua festa si celebrava un tempo il 13 ottobre, per tradizione data della sua morte, ma oggi l'arcidiocesi di Genova lo commemora il 6 novembre, insieme ai santi vescovi Valentino e Felice.

Autore: Antonio Borrelli

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/74100


Chiesa di San Romolo, Sanremo

San Romolo di Genova,Vescovo Patrono di Sanremo

Romolo, venerato come Santo dalla Chiesa cattolica, fu vescovo di Genova, intorno al V secolo, e successore di S. Siro e S. Felice.

Non si hanno notizie certe sulla sua vita in quanto esiste una sua sola biografia anonima risalente al X° secolo; tuttavia ciò che è certo è che sia stato un uomo di notevole bontà e particolarmente portato a dirimere discordie. Morì nella città di Villa Matutiæ(oggi Sanremo), pare durante un viaggio pastorale nella Liguria di ponente; la sua morte è attribuita, per tradizione, al 13 ottobre.

Tale fu la venerazione per il vescovo che non si è certi di quanto si siano mescolati leggenda e realtà. La tradizione sanremese dice che Romolo venne educato a Villa Matutiæ; eletto vescovo, si recò a Genova per la sua missione pastorale. Tuttavia per sfuggire alle invasioni longobarde ritornò nella terra natale ove si rifugiò, in penitenza, in una grotta nell'entroterra sanremese. Ogni volta che vi erano attacchi da nemici, carestie, calamità varie, i matuziani si recavano in pellegrinaggio presso la grotta dove viveva Romolo, pregando e chiedendo la protezione del Signore. Alla sua morte, il suo corpo fu sepolto nella città, ai piedi di un piccolo altare usato per le prime celebrazioni cristiane, e qui venerato per molti anni.

Intorno al 930 il suo corpo fu traslato a Genova, per il timore delle numerose scorribande saracene, e venne sepolto nella Cattedrale di S. Lorenzo. A Villa Matutiæ, nel frattempo, si cominciarono ad attribuire a Romolo numerosi prodigi, soprattutto relativi alla difesa della città dagli attacchi dei Saraceni, tanto che ancora oggi il Santo viene rappresentato vestito da vescovo e con una spada in mano.

L'occasione della traslazione spinse i sanremesi ad edificare, nel luogo di sepoltura originario, una chiesetta (ricostruita nel XII secolo e oggi Insigne Basilica Collegiata Cattedrale). Essa fu consacrata nel 1143 dall'Arcivescovo di Genova il Cardinale Siro de Porcello e dedicata a quel S. Siro che in quello stesso luogo aveva fatto costruire, alcuni secoli prima, il primo altare della città e sotto al quale collocò le spoglie del Beato Ormisda (Sacerdote dell'antica pieve di Villa Matutiæ) evangelizzatore del ponente ligure e suo maestro.

Tanta fu la venerazione per S. Romolo che, all'inizio dell'XI secolo, la cittadinanza decise di cambiare il nome del paese in “civitas Sancti Romuli”. Tuttavia in dialetto locale il nome veniva declinato nel più breve “San Romolo”, pronunciato “San Roemu”, che mutò, poi, intorno al Quattrocento, nella forma attuale “Sanremo”.

La località dove il Santo si era ritirato, ai piedi del Monte Bignone, è ora chiamata “S. Romolo” ed è una frazione della città: la grotta (detta bauma) è stata trasformata in chiesetta, con l'ingresso protetto da una inferriata, e contiene all'interno una statua di S. Romolo morente sopra un altare barocco.

Significato del nome Romolo: dal leggendario fondatore di Roma; “forza” (greco).

©Evangelizo.org

SOURCE : https://parrocchiaditraversetolo.it/it/langolo_del_don/il_santo_del_giorno/2020/10/13/s_romolo_di_genova_vescovo_-_patrono_di_sanremo_-#


Chiesa di San Romolo, Sanremo

SAN ROMOLO

Liturgia del giorno:

Gal 5,1-6; Sal 118 (119); Lc 11,37-41

Unica fonte storica di una certa importanza su Romolo è una breve Vita anonima, la cui composizione viene fatta risalire ai secoli X–XI; ma da essa non è possibile dedurre con precisione il tempo in cui visse: secondo alcuni tra il secolo IV e il V. Questo santo succedette sulla cattedra genovese ai gloriosi san Felice e san Siro. Nota caratteristica del suo ministero pastorale fu la bontà: «Sembrava più un padre che un signore», scrissero di lui, «era il padre dei poveri» e dimostrò una capacità straordinaria di comporre dissidi di ogni genere. Secondo la tradizione locale egli aveva ricevuto la sua formazione religiosa a Matuta (l’odierna Sanremo); fu poi eletto vescovo di Genova e, in seguito, per sfuggire alla persecuzione ariana degli invasori longobardi, si ritirò a vivere in strettissima penitenza nell’entroterra di Matuta, in una zona chiamata ancora oggi di san Romolo, dentro una grotta detta bauma dove sarebbe poi morto. Sepolto nella chiesa di S. Siro, fu subito oggetto di grande venerazione per i prodigi verificatisi davanti alla sua tomba. Durante l’episcopato genovese di Sabatino, poiché la Riviera di Ponente era infestata dalle scorrerie dei Saraceni, le reliquie del santo furono traslate solennemente via mare a Genova. Di esse fu fatta una ricognizione canonica nel 1188 nella cattedrale di S. Lorenzo. Durante tutto l’Alto Medioevo il santo fu venerato come patrono speciale di Sanremo: si tramandano un gran numero di fatti prodigiosi attribuiti alla sua intercessione per la difesa di questa terra dagli invasori stranieri. A partire dal secolo XI, diede pure il suo nome all’antica Matuta, nome che si cambiò verso il secolo XV nell’attuale Sanremo (probabilmente derivato dalla voce dialettale “San Römu”). Romolo fu pure molto venerato anche a Genova: dopo san Siro, fu il vescovo che ricevette maggior culto. La sua festa si celebra oggi 13 ottobre, data tradizionale della sua morte.

SOURCE : https://www.famigliacristiana.it/liturgia/san-romolo.aspx


Chiesa di San Romolo, Sanremo

San Romolo, la vita e il culto del santo nella tradizione sanremasca

Su Romolo e sulla sua vita non si hanno notizie certe, in quanto esiste una sola biografia, peraltro anonima e risalente al X secolo

Oggi, 13 ottobre, Sanremo festeggia il suo patrono: San Romolo. Conosciuto per la sua bontà e votato a dirimere discordie, il santo porta in dote, in analogia al leggendario fondatore di Roma, il più alto significato della parola “forza”.

Su Romolo e sulla sua vita non si hanno notizie certe, in quanto esiste una sola biografia, peraltro anonima e risalente al X secolo. Inoltre la sua adorazione fu tale che non si è certi di quanto si siano mescolate leggenda e realtà. Tuttavia è certo che fu vescovo di Genova intorno al V secolo e che morì nella città di Villa Matutiae (antico nome di Sanremo) durante un viaggio pastorale nel Ponente Ligure. Le fonti riportano che la sua morte è avvenuta appunto il 13 ottobre.

Secondo quanto tramandato dalla tradizione sanremese, Romolo venne educato a Villa Matutiae. Eletto vescovo poi, si recò a Genova per compiere la missione pastorale. Per sfuggire alle scorrerie dei Longobardi ritornò nella terra natale dove si ritirò in eremitaggio in una grotta nell’entroterra ai piedi di Monte Bignone. Ogni volta che vi erano attacchi da nemici, carestie, calamità naturali, i matuziani si recavano in pellegrinaggio presso la grotta dove viveva il santo, pregando e chiedendo la protezione del Signore.

Tale fu la venerazione del vescovo che alla sua morte i fedeli ne trasportarono il feretro giù per la valle fino alla città, seppellendolo ai piedi di un piccolo altare usato per le prime celebrazioni cristiane. Ma intorno al 930, per il timore delle razzie saracene, le reliquie del vescovo furono trasportate via mare a Genova e custodite nella Cattedrale di San Lorenzo.

Nel frattempo i cittadini di Villa Matutiae iniziarono ad attribuirgli prodigi e azioni miracolose riguardanti la difesa della città dal popolo barbaro di origine araba, al punto che ancora adesso l’iconografia sanremese lo rappresenta con l’abito vescovile e una spada nella mano.

A seguito della traslazione i sanremesi edificarono nel luogo di sepoltura una chiesetta. Questa fu consacrata nel 1143 dall’Arcivescovo di Genova, il Cardinale Siro de Porcello, e dedicata a San Siro che in quello stesso luogo, alcuni secoli precedenti, aveva fatto costruire il primo altare della città.

La devozione per Romolo crebbe a tal punto che, all’inizio dell’XI secolo, la cittadinanza cambiò il nome di Villa Matutiae in Civitas Sancti Romuli. Presto però quest’ultimo venne declinato in dialetto locale nel più breve “San Romolo”, pronunciato “San Roemu”, che nel Quattrocento mutò nella forma attuale “Sanremo”.

Venne invece chiamata “San Romolo” la località dove il Santo si era ritirato e la grotta (detta “bauma”) è stata trasformata in una chiesetta che, protetta da una inferriata, custodisce al suo interno una statua di San Romolo morente sopra un altare barocco.

SOURCE : https://www.riviera24.it/2019/10/san-romolo-la-vita-e-il-culto-del-santo-nella-tradizione-sanremasca-2-605585/


Chiesa di San Romolo, Sanremo

13 ottobre la chiesa celebra san Romolo di Genova

a cura di don Riccardo Pecchia

Oggi 13 ottobre la chiesa celebra san Romolo di Genova, era originario di Villa Matutiæ (antico nome romano della città di Sanremo) nacque agli inizi del V secolo. Fu eletto 5° vescovo di Genova nel 400 d.C. Per sfuggire alle invasioni longobarde di Genova ritornò nella terra natale. Poiché anche il Ponente ligure era vittima di incursioni e saccheggiamenti, da parte dei saraceni, Romolo fu attivo nell’organizzare la difesa armata della città di Villa Matutiæ (per questo motivo è rappresentato con la mitra e la spada) e nel ritirare la popolazione sulle alture alle spalle di Villa Matutiæ, per scampare agli attacchi saraceni. Non trascurò assolutamente la vita spirituale dei suoi concittadini (di cui era anche vescovo, in quanto all’epoca tutta Liguria era sotto la diocesi di Genova) e considerò la sua presenza in quelle terre come una utile visita pastorale per rinvigorire e promuovere la fede cattolica, e animare la vita cristiana della popolazione. Anziano, si ritirò in penitenza in una grotta nell’entroterra, ai piedi del Monte Bignone, (sul monte che prende il suo nome). In occasioni di difficoltà, attacchi da nemici, carestie, calamità varie, i matuziani (sanremesi) si recavano in pellegrinaggio presso la grotta dove viveva il santo, pregando e chiedendo la protezione del Signore. Alla sua morte, avvenuta il 13 ottobre 440, il suo corpo fu sepolto nella città di Villa Matutiæ, ai piedi di un piccolo altare usato per le prime celebrazioni cristiane (che sorgeva nello stesso posto ove ora, in Sanremo, è la Basilica di San Siro) e qui è stato venerato per molti anni. Intorno al 930 il suo corpo fu traslato a Genova, per il timore delle numerose scorribande saracene, e venne sepolto nella Cattedrale di San Lorenzo. L’occasione della traslazione spinse i sanremesi ad edificare, nel luogo di sepoltura originario, una chiesetta (ricostruita nel XII secolo e oggi insigne Basilica Collegiata Cattedrale). Essa fu consacrata nel 1143 dall’Arcivescovo di Genova il cardinale Siro de Porcello e dedicata a quel San Siro che in quello stesso luogo aveva fatto costruire, alcuni secoli prima, il primo altare della città e sotto al quale collocò le spoglie del Beato Ormisda (sacerdote dell’antica pieve di Villa Matutiæ) evangelizzatore del ponente ligure e suo maestro. I matuziani in onore del loro vescovo e difensore, che li aiutò, difese e protesse in terra, decisero di acclamarlo proprio patrono e nel 1188 cambiarono il nome pagano della città da Villa Matutiæ in “Civitas Sancti Romuli” (Città di San Romolo), che, per abbreviare divenne “Sancti Romuli”, e per derivazioni di pronuncia dialettale si tramutò in “San Rœmu”, che mutò, poi, intorno al Quattrocento, nella forma attuale “Sanremo”.

SOURCE : https://www.bassairpinia.it/uncategorized/santoggi-domenica-13-ottobre-la-chiesa-celebra-san-romolo-di-genova-santa-chelidonia-e-beata-alexandrina-da-costa-di-balasar/

Voir aussi : https://www.santodelgiorno.it/san-romolo-di-genova/

https://www.sanremostoria.it/it/la-citta/le-frazioni/356-san-romolo.html

https://www.ecclesiadei.it/san-romolo-di-genova/