jeudi 3 janvier 2019

Saint DANIELE di PADOVA, diacre et martyr


Andrea Mantegna  (1431–1506). Retable de Saint Luc, (détail), 1454, Pinacoteca di Brera

Saint Daniel de Padoue

Martyr à Padoue ( v. 304)

La tradition veut qu'il soit un juif converti par l'évêque saint Prosdocime et qu'il mourut cloué sur une table. Cette tradition fut oubliée et ne revint à la mémoire qu'en 1064 à Padoue.

À Padoue en Vénétie, commémoraison de saint Daniel, diacre et martyr, vers 304.
Martyrologe romain


Saint Daniel of Padua



Profile

Jewish convertDeacon to Saint Prosdocimus of Padua, and assisted in his missionary work. Martyed for his efforts during the persecutions of Marcus Aurelius.

SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-daniel-of-padua/


Antonio Zanchi, Martiro di Daniele

Saint Daniel of Padua,

Pray for us !
Saint of the Day : January 3

Died :
• Nailed to a table to die of shock and blood loss in 168 at Padua, Italy • Relics re-discovered c.1000 and found incorrupt • Relics solemnly enshrined on 3 January 1064

Patronage :
• Lost articles, Prisoners • Women whose husbands are at war • Padua, Italy

Saint Daniel was a Deacon, of the Paduan Church. He was martyred during the persecution of Diocletian, at the beginning of the 4th Century. His body was found in 1075. According to the legends, the martyr would have appeared to a blind man of Tuscia inviting him to ask for the grace of sight in the oratory of St. Prosdocimo in Padua, where they found his grave,  ignored. The miracle followed by a research, which led to the discovery of a marble ark. The martyr was laid there as he had been killed: His body was lying on its back on a wooden table and covered with a marble slab, that was pierced by many long nails. An inscription said: " His corpus Danielis martyris et levitae quiescit. " 

The bishop Ulderico, present at that first reconnaissance, he had the ark carried on January 3, 1076 in the new cathedral of Santa Maria, within the walls of the city, and to placate the oppositions of the monks of St. Justina and the inhabitants of the place, he built an oratory dedicated to St. Daniel in the place where now it is the homonymous parish church. The corpse of the martyr, from the main altar of the old cathedral, in 1592 was transferred to the subcore of the new. 

The Counter Reformation in Italy saw an increase in the literal depiction of the martyrdom of saints. Here, the appalling spectacles of Saint Daniel being dragged by a horse and then nailed between a table of wood and one of stone are presented with the full repertory of classical and Renaissance poses and gestures, richly varied. These reliefs formerly ornamented the altar of the saint in the Cathedral of Padua.





Façade de l'église Saint Daniel de Padoue à Padoue.


San Daniele di Padova Martire


Diacono, forse, della Chiesa padovana, fu martirizzato probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano, al principio del sec. IV. Secondo le leggende, diffusesi in quella circostanza o poco dopo, e il cui nucleo essenziale sembra sicuro, il martire sarebbe apparso ad un cieco della Tuscia invitandolo a chiedere la grazia della vista nell'oratorio di san Prosdocimo a Padova, là ov'era la sua tomba, del tutto ignorata. Alla guarigione miracolosa seguirono diligenti ricerche, che portarono alla scoperta di un'arca marmorea. Il martire vi giaceva così com'era stato ucciso: il corpo, disteso supino sopra una tavola di legno e coperto da una lastra di marmo, era trapassato da molti lunghi chiodi. Un'iscrizione diceva: Hic corpus Danielis martyris et levitae quiescit. Il vescovo Ulderico, presente a quella prima ricognizione, fece trasportare il 3 gennaio 1076 l'arca nella nuova cattedrale di santa Maria, entro le mura della città e, per placare le opposizioni dei monaci di santa Giustina e degli abitanti del luogo, fece erigere un oratorio dedicato a san Daniele nel luogo ove ora è l'omonima chiesa parrocchiale. La salma del martire, dall'altare maggiore della vecchia cattedrale, nel 1592 fu traslata nel sottocoro della nuova.(Avvenire)

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Padova, commemorazione di san Daniele, diacono e martire. 

Diacono, forse, della Chiesa padovana, fu martirizzato probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano, al principio del sec. IV. Se ne conobbe però l'esistenza solo dopo l'invenzione del suo corpo, avvenuta nel 1075. Secondo le leggende, diffusesi in quella circostanza o poco dopo, e il cui nucleo essenziale sembra sicuro, il martire sarebbe apparso ad un cieco della Tuscia invitandolo a chiedere la grazia della vista nell'oratorio di S. Prosdocimo a Padova, là ov'era la sua tomba, del tutto ignorata. Alla guarigione miracolosa seguirono diligenti ricerche, che portarono alla scoperta di un'arca marmorea. Il martire vi giaceva così com'era stato ucciso: il corpo, disteso supino sopra una tavola di legno e coperto da una lastra di marmo, era trapassato da molti lunghi chiodi. Un'iscrizione diceva: "Hic corpus Danielis martyris et levitae quiescit". Il vescovo Ulderico, presente a quella prima ricognizione, fece trasportare il 3 gennaio 1076 l'arca nella nuova cattedrale di S. Maria, entro le mura della città e, per placare le opposizioni dei monaci di S. Giustina e degli abitanti del luogo, fece erigere un oratorio dedicato a S. Daniele nel luogo ove ora è l'omonima chiesa parrocchiale.

La salma del martire, dall'altare maggiore della vecchia cattedrale, nel 1592 fu traslata nel sottocoro della nuova. Quando nel 1953 questo fu sistemato ad oratorio invernale, l'arca di Daniele fu liberata dai marmi e dai bronzi che l'occultavano: è la stessa in cui era stato ritrovato il martire, un'antica arca romana di marmo di Carrara, cui era stata tolta, probabilmente all'epoca del ritrovamento, l'antica decorazione pagana ed aggiunta un'enigmatica iscrizione. I competenti (Gloria, Gasparotto, Pagnin, Egger, Silvagni e altri) vi decifrarono con qualche variante l'iscrizione delle leggende. È festeggiato nella diocesi di Padova, come patrono secondario, il 3 gennaio, data della prima traslazione.

Autore: Ireneo Daniele


SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/90275


Sebastiano Santi , Il Martirio di San Daniele
affresco, chiesa di San Daniele Martire, Padova


La leggenda di san Daniele - Blog

Non tutti ricordano che i santi patroni di Padova sono quattro: accanto ai più noti Antonio, Giustina, e Prosdocimo, c’è anche san Daniele. Le notizie della sua vita terrena si perdono nella notte dei tempi: fu forse diacono, e morì molto probabilmente sotto le persecuzioni di Diocleziano, nel IV secolo. Le su spoglie giacevano insieme a molte altre nel sottosuolo della Basilica di Santa Giustina, ma, come le altre, furono nascoste durante le incursioni barbariche e poi dimenticate. 

LA LEGGENDA. Siccome nessuno sembrava ricordarsi delle sue ossa che giacevano sotto terra ignorate, pensò di manifestarsi ad un cieco della Tucsia (cioè l’Etruria) dicendogli di andare a pregare nell’oratorio padovano di San Prosdocimo, dove si trovavano le sue spoglie, e lui gli avrebbe ridato la vista. Il miracolo avvenne e allora iniziarono, frenetiche, le ricerche, che portarono ben presto alla luce l’arca dove il Santo giaceva così com’era stato ucciso: il corpo, disteso supino sopra una tavola di legno e coperto da una lastra di marmo, era trapassato da molti lunghi chiodi.

Sebastiano Santi , La scoperta delle reliquie di San Daniele, 
affresco, chiesa di San Daniele Martire, Padova

UNA CHIESA PER SAN DANIELE. Ma non è finita qui. I padovani infatti, non si volevano proprio decidere a erigere una chiesa in suo onore: il 30 gennaio del 1076 il vescovo Ulderico decise di far portare le reliquie alla cattedrale, già dedicata all’Assunta. San Daniele andò proprio su tutte le furie, all’altezza dell’attuale via Umberto I fece scurire il cielo che diventò cupo e minaccioso e fece sì che l’arca che conteneva le sue spoglie divenisse talmente pesante che non fosse possibile trasportarla. A quel punto Ulderico capì l’antifona e fondò la chiesa di San Daniele. Il patrono non è però sepolto nella sua chiesa, le sue reliquie si trovano al Duomo. 

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