Saint Daniel de Padoue
Martyr à Padoue (✝ v. 304)
La tradition veut qu'il soit un juif
converti par l'évêque saint Prosdocime et
qu'il mourut cloué sur une table. Cette tradition fut oubliée et ne revint à la
mémoire qu'en 1064 à Padoue.
À Padoue en Vénétie, commémoraison de saint Daniel, diacre et martyr, vers 304.
Martyrologe romain
Saint Daniel of Padua
Profile
Jewish convert. Deacon to Saint Prosdocimus of Padua, and assisted in
his missionary work. Martyed for his efforts
during the persecutions of Marcus Aurelius.
- nailed to a table to die of shock and blood loss in 168 at Padua, Italy
- relics re-discovered c.1000 and found incorrupt
- relics solemnly enshrined on 3 January 1064
SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-daniel-of-padua/
Saint Daniel of Padua,
Antonio Zanchi, Martiro di Daniele,
Basilica
di Santa Giustina a Padova
Saint Daniel of Padua,
Pray for us !
Saint of the Day : January 3
Died :
• Nailed to a table to die of shock
and blood loss in 168 at Padua, Italy • Relics re-discovered c.1000
and found incorrupt • Relics solemnly enshrined on 3 January 1064
Patronage :
• Lost
articles, Prisoners • Women whose husbands are at
war • Padua, Italy
Saint Daniel was a
Deacon, of the Paduan Church. He was martyred during the persecution of
Diocletian, at the beginning of the 4th Century. His body was found in 1075.
According to the legends, the martyr would have appeared to a blind man of
Tuscia inviting him to ask for the grace of sight in the oratory of St.
Prosdocimo in Padua, where they found his grave, ignored. The miracle
followed by a research, which led to the discovery of a marble ark. The martyr
was laid there as he had been killed: His body was lying on its back on a
wooden table and covered with a marble slab, that was pierced by many long
nails. An inscription said: " His corpus Danielis martyris et levitae
quiescit. "
The bishop Ulderico, present at that first
reconnaissance, he had the ark carried on January 3, 1076 in the new cathedral
of Santa Maria, within the walls of the city, and to placate the oppositions of
the monks of St. Justina and the inhabitants of the place, he built an oratory
dedicated to St. Daniel in the place where now it is the homonymous parish
church. The corpse of the martyr, from the main altar of the old cathedral, in
1592 was transferred to the subcore of the new.
The Counter
Reformation in Italy saw an increase in the literal depiction of the martyrdom
of saints. Here, the appalling spectacles of Saint Daniel being dragged by a
horse and then nailed between a table of wood and one of stone are presented
with the full repertory of classical and Renaissance poses and gestures, richly
varied. These reliefs formerly ornamented the altar of the saint in the
Cathedral of Padua.
San Daniele di Padova Martire
Diacono, forse, della Chiesa padovana, fu martirizzato probabilmente durante
la persecuzione di Diocleziano, al principio del sec. IV. Secondo le leggende,
diffusesi in quella circostanza o poco dopo, e il cui nucleo essenziale sembra
sicuro, il martire sarebbe apparso ad un cieco della Tuscia invitandolo a
chiedere la grazia della vista nell'oratorio di san Prosdocimo a Padova, là
ov'era la sua tomba, del tutto ignorata. Alla guarigione miracolosa seguirono
diligenti ricerche, che portarono alla scoperta di un'arca marmorea. Il martire
vi giaceva così com'era stato ucciso: il corpo, disteso supino sopra una tavola
di legno e coperto da una lastra di marmo, era trapassato da molti lunghi
chiodi. Un'iscrizione diceva: Hic corpus Danielis martyris et levitae quiescit.
Il vescovo Ulderico, presente a quella prima ricognizione, fece trasportare il
3 gennaio 1076 l'arca nella nuova cattedrale di santa Maria, entro le mura
della città e, per placare le opposizioni dei monaci di santa Giustina e degli
abitanti del luogo, fece erigere un oratorio dedicato a san Daniele nel luogo
ove ora è l'omonima chiesa parrocchiale. La salma del martire, dall'altare
maggiore della vecchia cattedrale, nel 1592 fu traslata nel sottocoro della
nuova.(Avvenire)
Emblema: Palma
Martirologio
Romano: A Padova, commemorazione di san Daniele, diacono e martire.
Diacono, forse, della Chiesa
padovana, fu martirizzato probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano,
al principio del sec. IV. Se ne conobbe però l'esistenza solo dopo l'invenzione
del suo corpo, avvenuta nel 1075. Secondo le leggende, diffusesi in quella
circostanza o poco dopo, e il cui nucleo essenziale sembra sicuro, il martire
sarebbe apparso ad un cieco della Tuscia invitandolo a chiedere la grazia della
vista nell'oratorio di S. Prosdocimo a Padova, là ov'era la sua tomba, del
tutto ignorata. Alla guarigione miracolosa seguirono diligenti ricerche, che
portarono alla scoperta di un'arca marmorea. Il martire vi giaceva così com'era
stato ucciso: il corpo, disteso supino sopra una tavola di legno e coperto da
una lastra di marmo, era trapassato da molti lunghi chiodi. Un'iscrizione
diceva: "Hic corpus Danielis martyris et levitae quiescit". Il
vescovo Ulderico, presente a quella prima ricognizione, fece trasportare il 3
gennaio 1076 l'arca nella nuova cattedrale di S. Maria, entro le mura della
città e, per placare le opposizioni dei monaci di S. Giustina e degli abitanti
del luogo, fece erigere un oratorio dedicato a S. Daniele nel luogo ove ora è
l'omonima chiesa parrocchiale.
La salma del martire, dall'altare maggiore della vecchia cattedrale, nel 1592
fu traslata nel sottocoro della nuova. Quando nel 1953 questo fu sistemato ad
oratorio invernale, l'arca di Daniele fu liberata dai marmi e dai bronzi che
l'occultavano: è la stessa in cui era stato ritrovato il martire, un'antica
arca romana di marmo di Carrara, cui era stata tolta, probabilmente all'epoca
del ritrovamento, l'antica decorazione pagana ed aggiunta un'enigmatica
iscrizione. I competenti (Gloria, Gasparotto, Pagnin, Egger, Silvagni e altri)
vi decifrarono con qualche variante l'iscrizione delle leggende. È festeggiato
nella diocesi di Padova, come patrono secondario, il 3 gennaio, data della
prima traslazione.
Autore: Ireneo Daniele
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/90275
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affresco, chiesa di San Daniele Martire, Padova
La leggenda
di san Daniele - Blog
Non tutti ricordano che i
santi patroni di Padova sono quattro: accanto ai più noti Antonio,
Giustina, e Prosdocimo, c’è anche san Daniele. Le notizie della sua vita
terrena si perdono nella notte dei tempi: fu forse diacono, e morì molto
probabilmente sotto le persecuzioni di Diocleziano, nel IV secolo. Le su
spoglie giacevano insieme a molte altre nel sottosuolo
della Basilica di Santa Giustina, ma, come le altre, furono nascoste
durante le incursioni barbariche e poi dimenticate.
LA LEGGENDA. Siccome nessuno sembrava ricordarsi delle sue ossa che
giacevano sotto terra ignorate, pensò di manifestarsi ad un cieco della Tucsia
(cioè l’Etruria) dicendogli di andare a pregare nell’oratorio padovano di San
Prosdocimo, dove si trovavano le sue spoglie, e lui gli avrebbe ridato la
vista. Il miracolo avvenne e allora iniziarono, frenetiche, le ricerche, che
portarono ben presto alla luce l’arca dove il Santo giaceva così com’era stato
ucciso: il corpo, disteso supino sopra una tavola di legno e coperto da una
lastra di marmo, era trapassato da molti lunghi chiodi.
affresco, chiesa di San Daniele
Martire, Padova
UNA CHIESA PER SAN DANIELE. Ma non è finita qui. I
padovani infatti, non si volevano proprio decidere a erigere una chiesa in suo
onore: il 30 gennaio del 1076 il vescovo Ulderico decise di far portare le
reliquie alla cattedrale, già dedicata all’Assunta. San Daniele andò proprio su
tutte le furie, all’altezza dell’attuale via Umberto I fece scurire il cielo
che diventò cupo e minaccioso e fece sì che l’arca che conteneva le sue spoglie
divenisse talmente pesante che non fosse possibile trasportarla. A quel punto
Ulderico capì l’antifona e fondò la chiesa di San Daniele. Il patrono
non è però sepolto nella sua chiesa, le sue reliquie si trovano al Duomo.
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