San Tiziano, vescovo di Oderzo,
Madonna dell'Orto (Venice), Chapel San Mauro
Saint Titien
Évêque (Ve siècle)
À Oderzo, au Ve siècle, saint
Titien, évêque.
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/11368/Saint-Titien.html
Saint
Titian of Oderzo
Also known as
- Titian
of Venice
- Tiziano
of Oderzo
Profile
Born to the Italian nobility. Educated by Bishop Floriano of Oderzo, Italy. Priest. Treasurer of the diocese of Oderzo. Noted for his charity. When Floriano was
assigned to another diocese, Titian was chosen by
popular acclaim as the reluctant new bishop of Oderzo; he tried to get
Floriano to return, but eventually took over the see. He was a model of
religious life and shepherd to his people, noted for his ability as a preacher. Fought against Arianism.
Born
- Heraclea, Italy
- 16 January 632 in Oderzo, Italy of natural causes
- buried in the cathedral of Oderzo, which no longer exists
- relics re-interred in a bronze Byzantine
sarcophagus in Vittorio Veneto
- Pre-Congregation; cultus known to have been active in the 8th century
St. Titian of Oderzo
January 16, Bishop.
Author: Andie Rocha | Source: Catholicsaints.info
Bishop in the outlying regions near Venice, Italy, in a see that no
longer exists. He served in the office for more than thirty years.
Born to the Italian nobility. Educated by Bishop Floriano of Oderzo,
Italy. He was a Priest, treasurer of the diocese of Oderzo and noted for his
charity. When Floriano was assigned to another diocese, Titian was chosen by
popular acclaim as the reluctant new bishop of Oderzo; he tried to get Floriano
to return, but eventually took over the see. He was a model of religious life
and shepherd to his people, noted for his ability as a preacher. Fought against
Arianism.
San Tiziano di Oderzo Vescovo
Eraclea, VI secolo - Oderzo (TV), 16 gennaio 632
Martirologio Romano: A Oderzo
in Veneto, san Tiziano, vescovo.
È un santo vescovo nato e vissuto nella zona del Veneto comprendente
Vittorio Veneto e buona parte della provincia di Treviso.
Tiziano nacque nella seconda metà del sec. VI
da una nobile famiglia di Eraclea nel Veneto, antica città che fino al 1950 si
chiamava Grisolera.
Ebbe come maestro s. Floriano vescovo di Opitergium, Comune veneto, attuale
Oderzo e da lui fu ordinato diacono e sacerdote e poi economo di quella
diocesi.
Primeggiò nell’amore verso i poveri, che invitava a casa sua e nutriva con i
propri mezzi; la sua fama si estese in tutta la regione.
S. Floriano lasciò poi la diocesi per diventare missionario nelle terre
inospitali e al suo posto, il clero e il popolo elesse Tiziano vescovo di
Oderzo, sebbene questi avesse tentato di far ritornare Floriano in sede.
Resse la diocesi di Oderzo in modo eccellente, ammaestrò con la parola e
l’esempio, visse molto santamente, divenne famoso per la sua appropriata
predicazione, nel fuggire l’eresia ariana allora dilagante fra i Longobardi
invasori, non accettando lo scisma istriano detto dei “Tre Capitoli”.
(Scisma provocato dal rifiuto dei vescovi di Aquileia e di Milano, di
riconoscere l’accettazione fatta nel 555 da papa Pelagio I della condanna
emanata dall’imperatore Giustiniano nel 544, degli scritti detti Tre Capitoli,
di Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e Iba di Edessa, favorevoli
all’eresia nestoriana).
Pieno di meriti e santità, Tiziano morì ad Oderzo (Opitergium) il 16 gennaio
632 e fu sepolto nella chiesa cattedrale della sua città dove, dice la
tradizione, avvennero molti miracoli.
Da questo punto la venerazione per il santo vescovo, per eventi esterni prese a
diffondersi in altri luoghi della regione. I suoi concittadini e parenti di
Eraclea, un giorno che erano venuti a visitare il sepolcro, di notte
trafugarono il suo corpo dalla tomba per trasportarlo nella loro patria.
Ma il mattino seguente gli opitergini, cioè gli abitanti di Opitergium
(Oderzo), accortisi del furto, inseguirono armati i rapitori per farglielo
restituire. Raggiunti si stava per ingaggiare una battaglia quando comparve un
vecchio, che consigliò alle parti di avere concordia e li persuase a lasciare
il corpo del vescovo Tiziano in una barca, facendola andare da sola sul fiume
Livenza, così che il volere di Dio indicasse il luogo dove fermarsi
definitivamente; il corpo approdò in un posto chiamato Settimo.
Deposto sulla riva, gli Opitergini tentarono ancora di riprenderlo, ponendolo
su un carro che i buoi non furono capaci di smuovere; riapparve il vecchio che
consigliò di pregare per comprendere il volere divino.
Dopo tre giorni di digiuno e per divina rivelazione, fu imposto ad una buona
vedova del luogo di attaccare al carro la sua mucca e il vitello, misero sopra
il corpo e lasciarono liberi gli animali di condurlo dove volevano.
I bovini si fermarono nella città di Céneda (Comune del Veneto, dal 1866 fuso
insieme a Serravalle nell’unica città di Vittorio Veneto).
All’arrivo del carro, una donna posseduta dal demonio ne venne liberata
prodigiosamente, gli abitanti di Céneda accolsero degnamente il sacro corpo in
un luogo dove, dopo la distruzione di Opitergium nel 665 da parte di Grimoaldo
re dei Longobardi, fu istituito l’Episcopio della città; tutto ciò sembra sia
avvenuto verso la metà del VII secolo.
Eraclea detta anche Cittanova, era posta in una piccola isola chiamata
Melidissa, in una laguna ora interrata detta Laguna Eracleana o anche
Opitergina posta fra i fiumi Piave e Livenza; ora Eraclea è totalmente
scomparsa.
Opitergium oggi Oderzo, era una città posta sulla via Postumia poco distante
dalla laguna omonima, in quel tempo era sede vescovile la cui diocesi
comprendeva anche Eraclea.
Bisogna aggiungere che generalmente gli studiosi ritengono che la traslazione
del corpo di s. Tiziano da Oderzo a Céneda, sia avvenuta ad opera dei
Longobardi della regione o del duca longobardo di Céneda, i quali intesero
trasferire così anche la sede del vescovo, avendo intenzione di distruggere
Opitergium come poi avvenne nel 665.
Per quanto riguarda il culto di s. Tiziano, esso è comprovato sin dall’VIII
secolo ed è menzionato nei vari Martirologi come quello di Usuardo dell’875 e
il Romano a partire dal 1584, più alcuni importanti documenti storici del 743,
794, 962.
S. Tiziano è il patrono della città e diocesi di Céneda, ora diocesi di
Vittorio Veneto, considerato l’apostolo della zona nel VII secolo, viene
celebrato il 16 gennaio.
Le reliquie sono venerate nella cripta della cattedrale di Céneda, poste in una
bellissima urna di bronzo di stile neobizantino in forma di sarcofago.
Svariate opere d’arte lo raffigurano nelle cattedrali di Céneda e di Oderzo e
in altre chiese venete, una decina di parrocchie sono dedicate al suo nome. Lo stesso Tiziano
Vecellio lo ha raffigurato in due dipinti a Pieve di Cadore e a Lentinai di
Belluno.
Autore: Antonio Borrelli