jeudi 11 mai 2017

Saint ANTHIME de ROME (ANTHIMUS, ANTIMO), prêtre et martyr, et ses compagnons, martyrs

Antimo Puca, litografia di Sant'Antimo Prete e Martire

Bienheureux Anthime

(4ème s.)

Prêtre de Rome qui, durant la persécution de Dioclétien, fut jeté dans le Tibre pour avoir rendu témoignage au Christ.

SOURCE : http://nominis.cef.fr/contenus/saint/6895/Bienheureux-Anthime.html

Anthimus of Rome M (RM)

Died 303. Saint Anthimus, a Roman priest, is said to have converted the pagan husband of a Christian matron named Lucina, who was well-known for her charity to imprisoned Christians. Saint Anthimus was thrown into the Tiber, miraculously rescued by an angel, later recaptured, and beheaded (Benedictines).

SOURCE : http://www.saintpatrickdc.org/ss/0511.shtml

Saint Anthimus of Rome

Memorial

11 May

Profile

Parish priest in RomeItaly, noted for his conversions, including that of a Roman prefect. The official’s change of faith brought Anthimus to the attention of Roman officials who condemned him to drown in the Tiber for his religion. Thrown in, he was rescued by an angel. Continuing his work, Anthimus was later recaptured and martyred.

Died

beheaded in 303 on the Via Salaria outside RomeItaly

Canonized

Pre-Congregation

Representation

man being pulled from a river by an angel

Additional Information

Book of Saints, by the Monks of Ramsgate

Roman Martyrology1914 edition

books

Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints

other sites in english

Catholic Online

Katherine Rabenstein

Wikipedia

sitios en español

Martirologio Romano2001 edición

fonti in italiano

Cartantica

Martirologio Romano2005 edition

Santi e Beati

Wikipedia

MLA Citation

“Saint Anthimus of Rome“. CatholicSaints.Info. 10 May 2020. Web. 15 May 2022. <https://catholicsaints.info/saint-anthimus-of-rome/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-anthimus-of-rome/

At Rome, on the Salarian road, the birthday of blessed Anthimus, priest, who, after having distinguished himself by his virtues and preaching, was precipitated into the Tiber, in the persecution of Diocletian. He was rescued by an angel, and restored to his oratory. Being afterwards decapitated, he went victoriously to Heaven.

SOURCE : https://catholicsaints.info/roman-martyrology-may-11th/

Book of Saints – Anthimus – 11 May

Article

ANTHIMUS (Saint) Martyr (May 11) (4th century) A priest at Rome, who is said to have converted the Pagan husband of the Christian matron Lucina, well known for her charity to her imprisoned fellow-Christians. Saint Anthimus, thrown into the Tiber but miraculously rescued by an angel, was afterwards retaken and beheaded (A.D. 303).

MLA Citation

Monks of Ramsgate. “Anthimus”. Book of Saints1921. CatholicSaints.Info. 21 July 2012. Web. 9 December 2020. <http://catholicsaints.info/book-of-saints-anthimus-11-may/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/book-of-saints-anthimus-11-may/

Santuario di Sant'Antimo Prete e Martire, in Piazza della Repubblica, Sant'Antimo (NA)


Sant' Antimo e compagni Martiri

11 maggio

Martirologio Romano: A Roma al ventiduesimo miglio della via Salaria, sant’Ántimo, martire.

ANTIMO, prete, MASSIMO, BASSO, FABIO, martiri sulla VIA SALARIA in SABINA, SISINNIO, diacono, DIOCLEZIANO e FIORENZO, martiri ad OSIMO nel PICENO, FALTONIO PINIANO e ANICIA LUCINA, santi, confessori. 

Questi martiri, venerati in luoghi diversi, sono collegati fra loro dagli Acta S. Anthimi. Faltonio Piniano, sposo di Anicia Lucina pronipote dell'imperatore Gallieno, era stato inviato dagli imperatori Diocleziano e Massimiano come proconsole nell'Asia. Scosso dalla fine miseranda del suo consigliere Cheremone, persecutore dei cristiani, era caduto egli stesso in gravissima malattia. La moglie, fallite tutte le cure, decise di rivolgersi ai cristiani ancora in prigione e chiedere loro la guarigione del marito. Vi erano tra gli altri il prete Antimo, il diacono Sisinnio e ancora Massimo, Basso, Fabio, Diocleziano (Dioclezio) e Fiorenzo. Antimo assicurò che il malato sarebbe guarito se avesse abbracciato il Cristianesimo, e così avvenne. 

Piniano allora liberò quanti più cristiani poté, nascondendoli nelle proprietà che aveva nella Sabina e nel Piceno. Una sua terra presso Osimo fu data a Sisinnio, Diocleziano e Fiorenzo, i quali, tre anni dopo, non avendo voluto sacrificare agli idoli, furono lapidati a furor di popolo. Antimo, nascosto in una villa di Piniano lungo la via Salaria, al XXII miglio, avendo guarito e convertito un sacerdote del dio Silvano e fatto distruggere il simulacro di questa divinità, fu accusato al proconsole Prisco: gettato nel Tevere con una pietra al collo, ne uscì incolume. Fatto decapitare da Prisco, fu sepolto nell'oratorio dove era solito pregare. Massimo, erede dello zelo apostolico di lui, fu decollato poco dopo, il 19 o 20 ottobre, ed egli pure sepolto nel suo oratorio, al XXX miglio della Salaria. Basso, che vi intratteneva i fedeli per incoraggiarli alle nuove prove, fu arrestato, ma, rifiutandosi di sacrificare a Bacco e Cerere, fu massacrato dal popolo nel mercato di Forum Novum. Fabio, invece, fu consegnato al consolare, che, dopo averlo torturato, lo fece decapitare lungo la stessa via. Piniano e Anicia Lucina morirono di morte naturale a Roma. 

I critici sono discordi intorno al tempo in cui furono composti questi Atti (certo non prima della fine del V sec. e non dopo il IX) e se risultino dalla fusione di più documenti agiografici preesistenti oppure siano opera di una sola mano. Sono invece tutti d'accordo con il Delehaye nel giudicarli fittizi e favolosi. Raggruppano, infatti, sub Diocletiano diversi personaggi, che invece ebbero vicende e culto del tutto indipendenti. Il prete s. Antimo compare nel Martirologio Geronimiano l'11 maggio con l'indicazione: “Romae... via Salaria miliario XXII natale sancti Antimi”, sviluppata nel Martirologio Romano con particolari desunti dagli Acta S. Anthimi. Il suo culto era particolarmente vivo a Cu res Sabinorum e anche altrove; diverse chiese s'intitolarono al suo nome. Egli compare in altre leggende come vescovo di Terni, di Spoleto e di Foligno. Nel sinodo romano del 501 il vescovo di Cures si sottoscrive episcopus ecclesiae S. Anthimi. S. Gregorio Magno nel 593 affidò Cures a Grazioso vescovo nomentano. A Montalcino in Toscana sorgeva il celebre monastero di S. Antimo, dove sarebbero state trasportate le spoglie del martire. 

Mentre lo Schuster non dubita che Antimo sia un santo locale, il Delehaye invece lo identifica col vescovo omonimo di Nicomedia, commemorato nel Geronimiano il 27 aprile. Alla data dell'11 maggio lo stesso testo ricorderebbe l'ingressus reliquiarum o il natalis basilicae del martire orientale nella cittadina di Cures. Il Lanzoni, pur ammettendo la possibilità della cosa, non la trova sufficientemente provata e lo stesso Delehaye onestamente riconosce che la sua è solo una congettura, non suffragata da validi argomenti . Invece, il Lanzoni troverebbe più fondata tale supposizione a proposito di Massimo, Fabio e Basso, martiri di Forum Novum o Vescovio di Torri, pure ricordati nel Martirologio Romano l'11 maggio. Si ignora completamente il luogo della loro sepoltura. Secondo gli Acta S. Anthimi il dies natalis di s. Massimo cadeva il 19 o 20 ottobre. Ora proprio il 19 o 20 ottobre un s. Massimo martire era venerato nell'antica Forconio, la cui sede vescovile nel 1256 fu trasferita a L'Aquila, il 27 ottobre a Penne nell'Abruzzo, l'11 a Teramo e il 30 a Cuma nella Campania e a Comsa nel Sannio. Non è impossibile che a Forum Novum si venerassero soltanto delle reliquie di s. Massimo. Due famosi martiri africani si chiamavano appunto Basso e Fabio, come i compagni di s. Massimo. Ora si sa che molte chiese d'Italia, specialmente quelle del centro-meridione, amavano arricchirsi delle reliquie dei martiri africani. L'11 maggio il Martirologio Romano commemora anche i martiri osimani Sisinnio, Diocleziano e Fiorenzo, due dei quali, Diocleziano e Fiorenzo, compaiono nel Martirologio Geronimiano il 16 maggio. Non si sa se il nome di Sisinnio manchi per errore dei copisti o sia presente negli Acta S. Anthimi per influsso di quelli di s. Marcello papa. Comunque le reliquie di tutti e tre, conservate nell'antico monastero di S. Fiorenzo, nel 1437 furono trasportate nella cattedrale di Osimo. Di Faltonio Piniano non sappiamo niente di più di quel che dicono gli Acta S. Anthimi. Lucina, sua sposa, è la ricca matrona, il cui nome ricorre in molti Atti di martiri, da quelli dei ss. Processo e Martiniano a quelli di s. Marcello papa, ed è ricordata nel Martirologio Romano il 30 giugno.

Autore: Ireneo Daniele

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/90554

Voir aussi : http://www.cartantica.it/pages/santitoscani.asp