大村市(長崎県)中心部周辺の空中写真。
Photo
aérienne de la zone autour du centre de la ville d'Omura (préfecture de
Nagasaki).
Omura city center area Aerial photograph
Bienheureux Matthieu
d'Arima
Martyr au
Japon (+ 1620)
Catéchiste martyr au
Japon lors de la grande persécution qui plongea l'Église catholique dans le
silence des catacombes.
À Ōmura, au Japon, en
1620, le bienheureux Matthieu d'Arima, catéchiste, martyr. Pour avoir refusé de
livrer un missionnaire, il fut soumis à la torture jusqu'à la mort.
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/7055/Bienheureux-Matthieu-d-Arima.html
Also
known as
Matthias of Omura
Mattia
Profile
Layman catechist who
worked with Jesuit missionaries in Japan. Seized and tortured to
get information about the missionaries;
he told his torturers nothing. Martyr.
Born
tortured to death in
May 1620 in
Omura, Japan
26
February 1866 by Pope Pius
IX (decree of martyrdom)
Additional
Information
other
sites in english
sitios
en español
Martirologio
Romano, 2001 edición
siti
in italiano
Martirologio
Romano, 2005 edition
MLA
Citation
“Blessed Matthias of
Arima“. CatholicSaints.Info. 27 December 2021. Web. 22 May 2024.
<https://catholicsaints.info/blessed-matthias-of-arima/>
SOURCE : https://catholicsaints.info/blessed-matthias-of-arima/
Bl. Matthias of Arima
Feastday: May 22
Death: 1622
Martyr of Japan. He was a
native Japanese catechist who worked for the Jesuit provincial superior.
Matthias would not testify against the Jesuit and died after long and cruel
tortures. He was beatified in
1867.
SOURCE : https://www.catholic.org/saints/saint.php?saint_id=4986
Blessed Matthias of
Arima, martyr (†1620). Catechist from Oruma, Japan; tortured to death for
refusing to denounce the missionaries.
SOURCE : https://catholicmagazine.news/may-22-4/
27 May 1620 in
Nagasaki (Japan)
27. MATTHIAS
FROM ARIMA
[マチアス・デ・有馬]
layperson of the
archdiocese of Nagasaki; catechist
born: c. 1572 in
Kazusagoko (Japan)
~ Martyrs of Japan ~ (†
1597-1637) [2]
SOURCE : http://newsaints.faithweb.com/martyrs/Japan02.htm
Beato Mattia da
Arima Martire
Festa: 22
maggio
Arima, Giappone, 1572 -
Omura, Giappone, 22 maggio 1620
Nato nobile ad Arima nel
1572, si avvicinò al cristianesimo grazie ai missionari gesuiti e si battezzò a
vent'anni. Divenuto catechista, diffuse la fede con passione, diventando un
punto di riferimento per i cattolici di Arima. Ma nel 1587, l'epoca Bunroku
portò persecuzioni feroci. Mattia, nonostante i pericoli, continuò a predicare
e sostenere i suoi fratelli nella fede. Arrestato nel 1620, Mattia rifiutò di
rinnegare la fede, anche sotto tortura. Il 22 maggio 1620 fu decapitato a
Omura, raggiungendo il martirio. Nel 1868 fu beatificato da Papa Pio IX.
Martirologio
Romano: A Omura sempre in Giappone, beato Mattia da Aríma, martire, che,
catechista, essendosi rifiutato di tradire un altro missionario, fu torturato
fino alla morte.
Mattia nacque ad Arima,
in Giappone, nel 1572, in seno a una nobile famiglia locale. Fin dalla tenera
età, dimostrò un'indole incline alla fede e un profondo interesse per la
dottrina cristiana. Attratto dai racconti dei missionari gesuiti giunti in
Giappone, decise di abbracciare la fede cristiana all'età di vent'anni,
ricevendo il battesimo con il nome Mattia.
Acceso da un fervore
religioso ardente, Mattia si dedicò anima e corpo alla diffusione del Vangelo
nella sua terra natale. Divenne catechista, istruendo con dedizione e passione
i suoi concittadini sui principi della fede cristiana. La sua eloquenza e il
suo zelo lo resero presto un punto di riferimento importante per la comunità
cattolica di Arima.
Tuttavia, l'espansione
del Cristianesimo in Giappone non avvenne senza ostacoli. Nel 1587, il Paese
subì una feroce ondata di persecuzioni, nota come "epoca Bunroku". I
cristiani furono perseguitati, torturati e messi a morte con crudeltà inaudita.
Mattia, nonostante i pericoli, non vacillò mai nella sua fede. Continuò a
predicare il Vangelo e a sostenere i suoi fratelli cristiani, anche di fronte
alla minaccia di morte.
Nel 1620, Mattia fu
arrestato insieme ad altri cristiani. Durante l'interrogatorio, gli fu offerto
il perdono in cambio del rinnegamento della sua fede e della abiura del
Cristianesimo. Mattia, con incrollabile fermezza, rifiutò categoricamente.
Nonostante le torture e le sofferenze inflittegli, non tradì mai i suoi
principi e la sua fede in Gesù Cristo.
Il 22 maggio 1620, Mattia
da Arima fu decapitato a Omura, raggiungendo la corona del martirio. La sua
eroica testimonianza di fede non fu vana. La sua storia ispirò molti altri
cristiani a perseverare nella fede anche di fronte alle persecuzioni. Nel 1868,
Papa Pio IX beatificò Mattia da Arima, riconoscendolo come esempio luminoso di
coraggio, fedeltà e incrollabile devozione a Cristo.
Autore: Franco
Dieghi