samedi 11 avril 2020

Bienheureux SYMPHORIEN (FELIKS) DUCKI, religieux capucin et martyr

Bienheureux Symphorien Ducki

Religieux capucin et martyr sous les nazis (+1942)
Capucin 1888 - 1942, béatifié le 13 juin 1999.

Son intervention héroïque et son témoignage de Foi lors du massacre de prisonniers préserva la vie d'une quinzaine de personnes.

Sinforiano Ducki, la bénédiction d'un martyr, site du Vatican (en italien)

Au camp de concentration d'Auschwitz (Oswiecin), près de Cracovie en Pologne, l'an 1942, le bienheureux Symphorien Ducki, religieux capucin et martyr. Sous l'occupation de son pays par les troupes du régime nazi, il fut arrêté avec les autres religieux de son couvent, plongé plusieurs fois dans l'eau glacée et enfin massacré par les vigiles du camp.
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/11584/Bienheureux-Symphorien-Ducki.html

Bienheureux Symphorien Ducki, religieux et martyr

Né à Varsovie le 10 mai 1888, Symphorien Ducki demande à 22 ans son admission chez les Pères capucins et commence son noviciat pour finalement prononcer ses vœux perpétuels en 1925. Après s’être occupé de récolter des fonds pour la construction d’un petit séminaire, il seconda le provincial de l’ordre tout en conservant une fervente vie de prière. Le 27 juin 1941 la Gestapo vint arrêter les 22 capucins du couvent de Varsovie où il se trouvait. D’abord mis en prison il fut transféré à Auschwitz le 3 septembre 1941. Ayant aperçu le soir du 11 avril 1942 des gardiens fracassant la tête de prisonniers à coups de matraques, il se porta à l’entrée de son bloc pour les empêcher d’entrer, tout en avertissant ses camarades du danger. Les gardiens s’en prirent alors à lui avec une violence terrible mais il eut le temps avant d’être achevé, de faire un signe de croix sur eux. Ses compagnons estimèrent que son intervention leur avait sauvé la vie car les massacres prirent fin.


 

mug shot of Blessed Symforian Ducki

Blessed Symforian Ducki


Also known as
  • Felix Ducki
  • Antonio Ducki
  • prisoner 20364
Profile

Son of Julian and Marianna Lenardt; his father was a locksmithFranciscan Capuchin friar, entering the community on 3 January 1918, taking the name Antonio; his religious name is later changed to Symforian and makes his final vows on 22 May 1925. He served his community as cookArrested for his faith in the Nazi persecutions on 3 September 1941, and sentenced to forced labour at the Auschwitz concentration camp. Martyr.

Born
SOURCE : https://catholicsaints.info/blessed-symforian-ducki/

BLESSED SYMFORIAN DUCKI

BLESSED SYMFORIAN DUCKI


Capuchin martyr (1888-1942)

Feliks was Born to Julian Ducki and Marianna Lenardt in Warsaw on 10 May 1888, and was baptised seventeen days later. He attended elementary school in Warsaw. When the Capuchins returned to their friary in 1918 after the tsarist suppression o 1864, Feliks joined them first as an inquirer, making himself useful in the reorganisation of the friary. He became a postulant in June 1918. After a two year probation, he began his novitiate at Nowe Miasto on 19 May 1920, taking the name Symforian. The novitiate ended with temporary vows on 20 May 1921. He then devoted himself to the service of the brothers in the friaries of Watsaw, Lomza and back in Warsaw again on 27 May 1924, until his solemn profession on 22 May 1925.
In Warsaw, he first had the role of brother questor, buy in the collection of offerings for the construction of the minor seminary of Saint Fidelis. Then for a number of years he was appointed socius of the Provincial minister. A simple and friendly character, he easily won the sympathy of the people and new friends for the Order. Despite his very active life among people he never lost the spirit of prayer and devotion. In fact he distinguished himself for his devout and fervent prayer. The citizens of Warsaw highly esteemed.
At the outbreak of the Second World War he busied himself so that the brothers and the need would not be in want of the necessities. He did this until 27 June 1941 when the Gestapo arrested all twenty-two Capuchins in the Warsaw friary. At first Symforiano was interned in Pawiak, and then in Auschwitz on 3 September. He was physically robust and therefore suffered and persecutions more than the others. He bore it all silently. The paltry rations supplied by the Germans were hardly enough to meet the physical requirements of an average person. After seven months, he was condemned to a slow death.
One evening, when the Germans had begun the ghastly slaughter of the prisoners, cracking their skulls with clubs, Symfronian faced them and made the Sign of the Cross over them. An eye-witness and fellow inmate, Czeslaw Ostankowicz, states that there was a brief moment of consternation followed by the order to beat him. Br. Symforian was struck on the head by a club and he crashed to the ground at the feet of the Germans, between them and them and the prisoners. Then they murdered him. It was 11 April 1942. The death of Symforian ended the terrifying execution that the Germans were perpetrating and about fifteen prisoners were saved thanks to his intervention.  With profound veneration those prisoners carried the Fr. Symforian’s body in a cart, along with the others, to the crematorium. By his martyrdom Symforian showed great heroism and professed his faith in the Holy Trinity and saved from misfortune the lives of many of his companions.

Translation from the article in Sulle orme dei Santi, 2000, p. 135-136.


Beato Sinforiano (Feliks) Ducki Religioso cappuccino, martire



Varsavia, Polonia, 10 maggio 1888 – Auschwitz, Polonia, 11 aprile 1942

Feliks Ducki, nativo di Varsavia in Polonia, al ritorno dei frati Cappuccini nella sua città chiese di essere ammesso tra le loro fila. Nel 1920 entrò quindi in noviziato e assunse il nome di fra Sinforiano. Il 27 giugno 1941 fu arrestato insieme agli altri 21 confratelli del suo convento e trasportato prima a Pawiak, poi nel campo di sterminio di Aushwitz. Già debilitato dalla prigionia, venne ucciso a colpi di manganello dalle guardie del campo, per il solo fatto di aver tracciato il segno della croce su alcuni prigionieri che venivano massacrati a morte. Incluso nel gruppo dei 108 martiri polacchi della seconda guerra mondiale insieme ad altri quattro confratelli, è stato beatificato da san Giovanni Paolo II a Varsavia il 13 giugno 1999.

Martirologio Romano: Nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beato Simproniano Ducki, religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martire, che, arrestato durante la guerra per la sua fedeltà a Cristo, concluse sotto tortura il suo martirio.

Nacque il 10 maggio 1888 a Varsavia da Giuliano Ducki e Marianna Lenardt. Al battesimo, celebrato il 27 maggio seguente, ricevette il nome di Felice (Feliks). Frequentò le scuole elementari nella nativa Varsavia.


Quando nel 1918 i cappuccini fecero ritorno al proprio convento, abbandonato in seguito alla soppressione zarista del 1864, Felice, "definendosi aspirante di vecchia data all'Ordine", si uní a loro, prima come aspirante, rendendosi utile alla riorganizzazione del convento; e poi come postulante, nel giugno del 1918. Dopo un biennio di prova, il 19 maggio 1920, iniziò a Nowe Miasto, con il nome di Sinforiano, il noviziato, che concluse il 20 maggio 1921 con la professione temporanea. Terminato l'anno dí noviziato, si dedicò al servizio fraterno nei conventi di Varsavia, di Lomza ed ancora di Varsavia (dal 27 maggio 1924), fino alla professione solenne, il 22 maggio 1925.

A Varsavia svolse prima la mansione di fratello questuante, impegnandosi nella raccolta di offerte per la costruzione del seminario minore di San Fedele e poi fu nominato, per diversi anni, fratello compagno del ministro provinciale. Di carattere semplice e amichevole, facilmente conquistava la simpatia del popolo e nuovi amici all'Ordine. Nonostante la sua vita molto attiva tra la gente, non perse mai lo spirito di preghiera e di devozione, distinguendosi per una preghiera devota e fervorosa. Era stimato dagli abitanti della capitale.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale si adoperò per non far mancare il necessario né ai suoi frati né ai bisognosi fino al 27 giugno del 1941, giorno in cui la Gestapo arrestò tutti i 22 cappuccini del convento della capitale. In un primo tempo Sinforiano fu internato nella prigione di Pawiak, e poi, il 3 settembre ad Auschwitz. Di costituzione robusta, soffrí piú degli altri la fame e le persecuzioni, sopportando tutto in silenzio. Le misere razioni fornite dai tedeschi, infatti, non coprivano nemmeno un quarto del fabbisogno dell'organismo di un uomo normale. Dopo sette mesi fu condannato a una morte lenta.

Una sera, mentre i tedeschi avevano iniziato a trucidare in modo bestiale i prigionieri, fracassando loro la testa a manganellate, Sinforiano li affrontò facendo su di loro il segno della croce. Il testimone oculare e compagno di prigionia, Czeslaw Ostankowicz, dichiara che ci fu un attimo di sbigottimento, seguito dall'ordine di bastonarlo. Fra Sinforiano fu colpito da una manganellata in testa e stramazzò al suolo, ai piedi dei tedeschi, fra loro e i prigionieri. Poco dopo ebbe la forza di risollevarsi e rifece il segno della croce. Fu allora che lo assassinarono. Era l'11 aprile 1942. La morte dí Sinforiano mise fine alla tremenda esecuzione che i tedeschi stavano perpetrando e una quindicina di prigionieri si salvò grazie al suo intervento. Questi caricarono con grande venerazione la salma di fr. Sinforiano insieme alle altre sul carro che le avrebbe portate al forno crematorio. Con il suo martirio Sinforiano ha dimostrato grande eroismo, ha professato la fede nella SS. Trinità, e ha salvato la vita a molti compagni di sventura.


Fonte:
Santa Sede



Sinforiano Ducki  

(1888-1942)

"LA BENEDIZIONE DI UN MARTIRE"

Nacque il 10 maggio 1888 a Varsavia da Giuliano Ducki e Marianna Lenardt. Al battesimo, celebrato il 27 maggio seguente, ricevette il nome di Felice (Feliks). Frequentò le scuole elementari nella nativa Varsavia.

Quando nel 1918 i cappuccini fecero ritorno al proprio convento, abbandonato in seguito alla soppressione zarista del 1864, Felice, "definendosi aspirante di vecchia data all'Ordine", si unì a loro, prima come aspirante, rendendosi utile alla riorganizzazione del convento; e poi come postulante, nel giugno del 1918. Dopo un biennio di prova, il 19 maggio 1920, iniziò a Nowe Miasto, con il nome di Sinforiano, il noviziato, che concluse il 20 maggio 1921 con la professione temporanea. Terminato l'anno di noviziato, si dedicò al servizio fraterno nei conventi di Varsavia, di Lomza ed ancora di Varsavia (dal 27 maggio 1924), fino alla professione solenne, il 22 maggio 1925.

A Varsavia svolse prima la mansione di fratello questuante, impegnandosi nella raccolta di offerte per la costruzione del seminario minore di San Fedele e poi fu nominato, per diversi anni, fratello compagno del ministro provinciale. Di carattere semplice e amichevole, facilmente conquistava la simpatia del popolo e nuovi amici all'Ordine. Nonostante la sua vita molto attiva tra la gente, non perse mai lo spirito di preghiera e di devozione, distinguendosi per una preghiera devota e fervorosa. Era stimato dagli abitanti della capitale.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale si adoperò per non far mancare il necessario né ai suoi frati né ai bisognosi fino al 27 giugno del 1941, giorno in cui la Gestapo arrestò tutti i 22 cappuccini del convento della capitale. In un primo tempo Sinforiano fu internato nella prigione di Pawiak, e poi, il 3 settembre ad Auschwitz. Di costituzione robusta, soffrì più degli altri la fame e le persecuzioni, sopportando tutto in silenzio. Le misere razioni fornite dai tedeschi, infatti, non coprivano nemmeno un quarto del fabbisogno dell'organismo di un uomo normale. Dopo sette mesi fu condannato a una morte lenta.

Una sera, mentre i tedeschi avevano iniziato a trucidare in modo bestiale i prigionieri, fracassando loro la testa a manganellate, Sinforiano li affrontò facendo su di loro il segno della croce. Il testimone oculare e compagno di prigionia, Czeslaw Ostankowicz, dichiara che ci fu un attimo di sbigottimento, seguito dall'ordine di bastonarlo. Fra Sinforiano fu colpito da una manganellata in testa e stramazzò al suolo, ai piedi dei tedeschi, fra loro e i prigionieri. Poco dopo ebbe la forza di risollevarsi e rifece il segno della croce. Fu allora che lo assassinarono. Era l'11 aprile 1942. La morte di Sinforiano mise fine alla tremenda esecuzione che i tedeschi stavano perpetrando e una quindicina di prigionieri si salvò grazie al suo intervento. Questi caricarono con grande venerazione la salma di fr. Sinforiano insieme alle altre sul carro che le avrebbe portate al forno crematorio. Con il suo martirio Sinforiano ha dimostrato grande eroismo, ha professato la fede nella SS. Trinità, e ha salvato la vita a molti compagni di sventura.