mardi 20 juillet 2021

Saint AURÈLE de CARTHAGE (AURELIUS, AURELIO), évêque et confesseur

 

Saint Aurèle

Évêque de Carthage (+ 430)

Il fut évêque de Carthage de 392 à 430. Pendant tout ce temps, il fut le chef véritable de l'Église d'Afrique qui comptait alors cinq cents évêques. Il la gouverna de manière exemplaire, aidé et conseillé par son grand ami saint Augustin. Saint Aurèle dut réunir plus de trente conciles tant étaient nombreux et turbulents les évêques qui se laissaient aller à des déviances hérétiques. Il présidait le concile convoqué et saint Augustin parlait et définissait la doctrine. Il lui demanda aussi d'écrire un traité à l'usage des monastères afin de contrer les moines qui trafiquaient les reliques des martyrs pour s'en faire de l'argent ou qui taxaient lourdement les fidèles qui venaient les vénérer.

À Carthage, vers 427, saint Aurèle, évêque. Colonne très ferme de l'Église en Afrique, il réunit fréquemment des conciles, lutta énergiquement pour extirper dans le peuple fidèle les traces du paganisme et fit dresser son siège épiscopal à l'emplacement d'une statue de la déesse Caelestis (ou Tanit).

Martyrologe romain

SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/7642/Saint-Aurele.html

Saint Aurelius of Carthage

Memorial

20 July

Profile

Bishop of Carthage in North Africa. Worked with Saint Augustine of Hippo. One of the first to denounce the heresy of Pelagianism.

Died

c.426

Canonized

Pre-Congregation

Additional Information

Book of Saints, by the Monks of Ramsgate

Lives of the Saints, by Father Alban Butler

books

Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints

sitios en español

Martirologio Romano2001 edición

fonti in italiano

Cathopedia

Santi e Beati

MLA Citation

“Saint Aurelius of Carthage“. CatholicSaints.Info. 2 February 2019. Web. 20 July 2021. <https://catholicsaints.info/saint-aurelius-of-carthage/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-aurelius-of-carthage/

July 20

St. Aurelius, Bishop of Carthage, Confessor

HE was archdeacon of Carthage, when, in 388, he was promoted to the archiepiscopal dignity of that see, to which was annexed a jurisdiction little inferior to that of a patriarch over all the metropolitans of the different provinces of Africa. He cultivated a strict friendship with St. Austin, held several councils against the Donatists, and was the first who condemned Celestius the Pelagian in a council held in 412, and Pelagius himself in another council in 416. He anathematized their heresy before St. Austin entered the lists against it. St. Aurelius died in 423. He is highly extolled by St. Fulgentius, 1 and is mentioned in the African Calendar of the fifth age, on the 20th of July. See the Acts of the Councils of Carthage, Baronius, Baillet, &c.

Note 1. L. 2, de Prædest. [back]

Rev. Alban Butler (1711–73).  Volume VII: July. The Lives of the Saints.  1866

SOURCE : https://www.bartleby.com/210/7/205.html

Sant' Aurelio di Cartagine Vescovo

20 luglio

Nord Africa, IV secolo - Cartagine (Tunisia), 430

Amico di Sant’Agostino, Aurelio diventa vescovo a Cartagine, nell’odierna Tunisia, tra le macerie di una Chiesa in rovina. La solleverà con il lavoro manuale e la predicazione dottrinale, la zappa e la parola, ma soprattutto con la carità e l’accoglienza. Muore intorno al 430.

Etimologia: Aurelio = oro e sole - latino e greco; che brilla, splendente - dall'etrusco

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Cartagine, nell’odierna Tunisia, sant’Aurelio, vescovo, che, salda colonna della Chiesa, protesse i suoi fedeli dalle usanze pagane e collocò il seggio episcopale sul luogo in cui prima si trovava la statua della dea del cielo.

Nell’anno 388 è diacono a Cartagine e fa amicizia col futuro sant’Agostino: è la prima cosa che sappiamo su Aurelio, di cui s’ignorano data e luogo di nascita. Nel 391 o 392, eccolo vescovo di Cartagine. (Intanto Agostino diventa sacerdote nel 391 e nel 395 vescovo di Ippona, presso l’attuale Annaba, in Algeria). A Cartagine, Aurelio è il numero uno della Chiesa nella “Provincia d’Africa” (la fascia Nord del continente, escluso l’Egitto). Ma questa è una Chiesa in macerie, da quando l’ha spaccata uno scisma a inizio secolo.

La crisi era esplosa alla fine delle persecuzioni: allora molti cristiani rimasti fedeli negli anni sanguinosi delle persecuzioni, erano propensi a riaccogliere e perdonare chi aveva momentaneamente ceduto per debolezza. Altri respingevano invece ogni indulgenza, e trovarono un capo energico – il vescovo Donato, della Numidia – che trasformò uno stato d’animo in forza religiosa e anche politica, tesa alla purificazione della Chiesa, separandola dal mondo profano e dall’impero.

La maggioranza dei cristiani accettò (contro la volontà del Papa e dell’imperatore) Donato come vescovo di Cartagine, e la Chiesa si divise: i cattolici da una parte, i “donatisti” dall’altra. Dopo la morte di Donato in deportazione (ca. 355) i suoi si divisero ancora, vescovi contro vescovi, fedeli contro fedeli.

A Cartagine, ora, Aurelio trova i suoi cattolici uniti, sì, ma scadenti nella fede come nelle opere. Si è dimenticata la dottrina, le chiese servono anche per i banchetti, e persino certi monaci rifiutano il lavoro. Questi, il vescovo Aurelio li rimanda presto alla zappa, e Agostino ne spiega loro il perché col trattato De opere monachorum. Il pensiero del vescovo di Ippona nutre e incoraggia l’attivismo di Aurelio per rivitalizzare la Chiesa e richiamarvi i lontani.

Come Donato, anche lui conosce bene stati d’animo, attese e paure della sua gente. Perciò ai dissidenti Aurelio porge subito una mano amica, innanzitutto con la sua carità (lodata da Agostino nel De civitate Dei) e anche con precisi atti ufficiali. Già al Concilio di Ippona (393) egli offre cordiale accoglienza ai vescovi donatisti desiderosi di ritornare con i loro fedeli all’unità; e ammette al sacerdozio anche chi è stato battezzato da scismatici. Aurelio risolve insomma questa grave crisi disciplinare in Africa, e tra africani. Nelle cose che invece toccano la fede, sull’esempio di Agostino, egli cerca immediatamente la sintonia con Roma.

Aurelio e Agostino muoiono nelle loro sedi episcopali di Cartagine e di Ippona nello stesso anno, il 430. E intanto per la “Provincia d’Africa” incomincia un’altra dura stagione: è in arrivo infatti l’invasione dei Vandali.

Autore: Domenico Agasso

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/63750

Sant' Aurelio di Cartagine

Nome: Sant' Aurelio di Cartagine

Titolo: Vescovo

Nascita: IV secolo, Nord Africa

Morte: 430, Cartagine, Tunisia

Ricorrenza: 20 luglio

Tipologia: Commemorazione

Aurelio fu diacono a Cartagine, in Africa settentrionale, alla fine del i v secolo. Non si sa quasi niente della sua vita, tranne che divenne vescovo. S. Agostino (28 ago.), che lo incontrò nel 388 circa, a Cartagine, divenne suo amico, e scrisse della grande carità di Aurelio verso i poveri in questi primi anni, e del suo zelo nelle celebrazioni liturgiche.

Quasi nello stesso momento in cui Agostino fu consacrato vescovo d'Ippona (ca. 396), Aurelio lo divenne a Cartagine, incarico che lo rese primate, anche se non ufficialmente, della Chiesa dell'Africa settentrionale e uno dei vescovi più importanti in Occidente.

Per molti dei trentasette anni del suo episcopato, dovette affrontare la minaccia dei due potenti movimenti eretici, il donatismo e il pelagianesimo, e presiedette numerosi sinodi e concili, sulle relative questioni. Nella propria diocesi fu capace di porre termine agli abusi nella celebrazione delle feste dei martiri, e chiese ai suoi sacerdoti di predicare nella cattedrale in sua presenza. Introdusse il canto dei salmi durante la Messa per incoraggiare una maggiore partecipazione dei laici alla celebrazione.

Gli ultimi anni di vita di Aurelio furono disturbati dalle invasioni dei vandali nell'Africa settentrionale; morì nel 430, e, anche se la sua fama è stata oscurata da quella del suo grande contemporaneo, è degno di essere venerato.

Agostino lo teneva in alta considerazione e lo consultava frequentemente; gli dedicò alcune sue opere e scrisse anche un trattato sulla vita monastica per replicare alle lamentele di Aurelio che alcuni monaci stavano usando il pretesto della contemplazione per giustificare la loro pigrizia. Papa Innocenzo I (401-417) e S. Giovanni Crisostomo (13 set.) lo stimavano moltissimo.

I decreti dei suoi concili e sinodi sono un monumento alla sua abilità, e per quanto riguardava le questioni gravi che aveva affrontato, è stato definito uomo d'azione, mentre Agostino era il pensatore (Bibl.SS.).

I vescovi africani lo chiamavano Sanctus senex, sanctus papa Aurelius (Vecchio santo, santo papa Aurelio).

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cartagine, nell’odierna Tunisia, sant’Aurelio, vescovo, che, salda colonna della Chiesa, protesse i suoi fedeli dalle usanze pagane e collocò il seggio episcopale sul luogo in cui prima si trovava la statua della dea del cielo.

SOURCE : https://www.santodelgiorno.it/sant-aurelio-di-cartagine/

SANT'AURELIO VESCOVO di Cartagine. La Chiesa, Signore, è nostra madre, poiché è nel suo seno che abbiamo ricevuto la vera nascita con il Battesimo. Concedeteci per le preghiere di sant'Aurelio un amore sincero & pieno di riconoscenza per lei. La sua fede, la sua disciplina & la sua morale sono il patrimonio che voi le avete affidato, & al quale noi abbiamo parte. Non permetteteci di essere nel numero di coloro che l'attaccano attraverso la loro infedeltà, non credendo ai divini misteri che ci insegna, che la dilaniano con lo scisma, o che la disonorano con la corruzione dei costumi. Essa è nostra madre, rendeteci perciò sensibili a tutti i suoi mali. Se non siamo in grado di difenderla, possiamo pregare, gemere, soffrire con lei. Fatecene la grazia, affinché possiamo sperare di essere perfezionati con lei nell'eternità.

SOURCE : https://www.santodelgiorno.it/sant-aurelio-di-cartagine/

Voir aussi : https://www.youtube.com/watch?v=T6jVn9dJM30