Sainte Augusta
Martyre honorée à Trévise (Ve siècle)
Elle était la fille du duc de Frioul
qui ne put admettre que sa fille se soit convertie au christianisme. Au cours
d'une violente querelle, il la tua de sa propre main. A Trévise, elle est
considérée et honorée comme une martyre depuis les temps immémoriaux.
Santuario di Santa Augusta di
Serravalle (Vittorio Veneto): reliquie di Santa Augusta
Augusta of Treviso VM (AC)
5th century. Saint Augusta's conversion to Christianity so enraged her father, the Teuton duke of Friuli, that he killed her with his own hand. She had an early cultus at Serravalle, near Treviso, in northern Italy (Benedictines). Augusta's emblem in art is a sword. She is generally pictured on her funeral pyre holding a sword. Sometimes the image includes her father who is killing her (like Saint Barbara, who is more likely to be the saint portrayed in this way) or with a wheel like Saint Catherine of Alexandria. She is venerated in Serravalle (Treviso) (Roeder).
Photographie de Mauro
Girotto
Saint Augusta of Treviso
Also
known as
Augusta di Serravalle
Augusta of Tarvisium
Memorial
Profile
Fith
century daughter
of the Teutonic duke of Friuli. Convert to Christianity. Killed by her father with his own hands for her faith.
Died
buried at Treviso, northern Italy
Representation
sword
holding a sword on a funeral pyre, sometimes
with her father nearby
Saint Augusta of Treviso
Also
known as
- Augusta
of Ceneda
- Augusta
di Serravalle
- Augusta
of Tarvisium
- Augusta
the Martyr
Profile
Fith century daughter of the
Teutonic duke of Friuli. Convert to Christianity. Killedby her father with his own hands
for her faith.
- beheaded by her father in the 5th century
- buried at Treviso, northern Italy
- Pre-Congregation
- venerated for centuries
in Serravalle, Italy
- sword
- funeral pyre
- wheel
- holding a sword on a funeral pyre, sometimes with her father nearby
- being killed by her father
- woman in royal robes with a palm of martyrdom
Sant' Augusta di Serravalle Vergine
e martire
Serravalle (Vittorio Veneto), † 100 ca.
Gli
«Atti» di sant'Augusta furono redatti alla fine del XVI secolo da Minuccio de'
Minucci di Serravalle, segretario di papa Clemente VIII. Le notizie sono
leggendarie, come del resto accadde per molti martiri dei primi tempi del
cristianesimo. Augusta sarebbe stata figlia di Matruco, capo alemanno
(dell'Alemagna, la Germania), che aveva conquistato e sottomesso il Friuli.
Questi risiedeva a Serravalle (attuale borgo antico della città di Vittorio
Veneto) ed era un accanito nemico della religione cristiana. Augusta abbracciò
la nuova fede segretamente, ma il padre ne venne comunque a conoscenza e la
fece arrestare. Giacché si rifiutò di apostatare, intorno all'anno 100 fu
gettata in un carcere e dopo varie torture, venne decapitata. (Avvenire)
Gli “Atti” di s. Augusta,
cioè le notizie sulla sua vita e martirio, furono redatte alla fine del XVI
secolo da Minuccio de’ Minucci di Serravalle, protonotario apostolico e
segretario di papa Clemente VIII (1592-1605).
Questi “Atti” furono inviati agli editori dei volumi “De probatis sanctorum
historiis” di Lorenzo Surio, certosino e agiografo tedesco (1522-1578) e furono
inseriti nel vol. VII dell’edizione stampata a Colonia in Germania.
Le notizie sono senz’altro leggendarie, come del resto accadde per molti martiri
dei primi tempi del cristianesimo, oppure di martiri che molto tempo dopo la
loro morte, si siano trovate le reliquie e quindi ci si è spesso inventati la
vita.
Secondo questi “Atti”, Augusta era figlia di Matruco, capo alemanno (Alemagna -
Germania), che aveva conquistato e sottomesso il Friuli; questi risiedeva a
Serravalle (attuale borgo antico della città di Vittorio Veneto) ed era un
accanito nemico della religione cristiana.
Augusta abbracciò la nuova fede segretamente, ma il padre ne venne comunque a
conoscenza e la fece arrestare. Giacché si rifiutò di apostatare, fu gettata in
un carcere e dopo varie torture, venne decapitata; il suo corpo fu ritrovato
alcuni anni dopo sepolto su una collina, sovrastante Serravalle, che prese il
suo nome; qui le fu dedicata dal V secolo, una chiesa molto frequentata dagli
abitanti.
L’epoca del suo martirio è circa il 100 d.C.; la santa è anche conosciuta come
Augusta di Ceneda, (secondo nucleo di Vittorio Veneto, città posta ai piedi
delle Prealpi Bellunesi, in provincia di Treviso).
S. Augusta viene raffigurata con i simboli del suo martirio, una ruota dentata
per la tortura, i denti che le furono strappati, la palma. Sulla collina di S.
Augusta, vi sono ancora i resti del castello del truce padre Matruco, e la
grande chiesa a lei dedicata.
Il nome
Augusto/a significa “consacrato”; esso fu premesso a parecchie città per
onorare l’imperatore romano Augusto, come: Augusta Praetoria (Aosta), Augusta
Taurinorum (Torino); Augusta Treverorum (Treviri), ecc. inoltre si chiamano
così Augusta in provincia di Siracusa, la capitale del Maine negli U.S.A.,
Augusta in Georgia, Augsburg, importante città tedesca.
Autore: Antonio Borrelli