Martyrs de l’Église
d’Albanie (Les 40)
XXe siècle
40 Martyrs du Christ de
l’Église en Albanie
Fête le
+ en Albanie de 1913 à
1974
Groupe : « Vinçenc
Prendushi et 37 compagnons avec Luigj Paliq et Gjon Gazulli »
Le procès canonique pour
les Martyrs Albanais a été ouvert fin 2002, victimes de la persécution
religieuse en Albanie durant les années de dictature communiste (1943-1989). Le
procès concerne le père Luigj Paliq, Franciscain, assassiné au Kosovo en 1913,
et du P. Gjon Gazulli, pendu sur une place de Shkodrë en 1927, ainsi que 38
autres martyrs de la période de la dictature communiste 1945-1990, dont des
Franciscains et des Jésuites. Cela concerne sept évêques, de nombreux prêtres
diocésains (Mark Gjani), trois jésuites, treize franciscains, un séminariste.
Outre le Frère Gjon Pantalia, les autres martyrs jésuites sont les Pères
Giovanni Fausti et Daniel Dajani.
Les 40 témoins de la foi
tués en Albanie durant la persécution communiste :
Vinçenc Prendushi,
O.F.M., Frano Gjini (1948), Jul Bonati, Dom Alfons Tracki, Dom Anton Muzaj, Dom
Anton Zogaj, Dom Dedë Maçaj, Dom Dedë Malaj, Dom Dedë Plani, Dom Ejell Deda,
Dom Jak Bushati, Josif Mihali, dom Josef Marksen, Dom Lazër Shantoja, Dom Lekë
Sirdani, Dom Luigj Prendushi, Dom Marin Shkurti, Dom Mark Xhani, Dom Mikel
Beltoja, Dom Ndoc Suma, Dom Ndre Zadeja (Tirana, Albanie), Dom Pjetër Çuni, Dom
Shtjefën Kurti, Bernardin Palaj, O.F.M., Çiprian Nika, O.F.M., Gaspër Suma,
O.F.M., Gjon Sllaku (Shllaku), O.F.M., Karl Sarreqi, O.F.M., Mati Prenushi,
O.F.M., Serafin Koda, O.F.M., Daniel Dajani, S.J., Giovanni Fausti, S.J.,
Gjon Pantalia, S.J., Fran Miraku, Mark Çuni, Gjelosh Lulashi, Qerim Sadiku,
Maria Tuci, Luigj Paliq (assassiné au Kosovo en 1913), O.F.M. et Dom Gjon
Gazulli (Scutari en 1927).
L’Église
Catholique de Shkodër
SOURCE : http://www.martyretsaint.com/martyrs-de-leglise-dalbanie-les-40/
Beato Serafino (Gjon)
Koda Sacerdote francescano, martire
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Janjevo, Serbia, 25
aprile 1893 – Lezhë, Albania, 11 maggio 1947
Padre Serafin Koda, al
secolo Gjon, fu missionario nelle zone montagnose dell’Albania del Nord e, in
seguito, parroco a Lezhë. Fu arrestato nel 1947 con il pretesto di un complotto
che avrebbe fomentato, con i suoi fratelli francescani, contro il regime
comunista. Rifiutatosi di firmare la testimonianza con cui sarebbe stato
giustificato l’arresto degli altri frati, fu torturato per quindici giorni e,
infine, gli venne strappata la laringe. Morì quindi l’11 maggio 1947. Compreso
nell’elenco dei 38 martiri albanesi, di cui fanno parte altri sei frati e un
vescovo francescani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.
Gjon Koda nacque a
Janjevo, nell’attuale Serbia, il 25 aprile 1893. Entrato tra i Frati Minori col
nome di fra Serafin (Serafino), fu ordinato nel 1925 e celebrò la Prima Messa
il 30 luglio dello stesso anno. Fu a lungo missionario nelle zone più difficili
dell’Albania del Nord, nei villaggi di montagna, seguendo la scia degli altri
suoi confratelli, la cui presenza lì datava al XIII secolo.
In seguito ricevette
l’incarico di parroco a Lezhë. La diocesi era senza vescovo dal 1944, per cui
padre Serafin cercò di calmare i suoi fedeli e, allo stesso tempo, prese
contatti con monsignor Ndre Lufi, il vicario capitolare.
Tuttavia, in quell’epoca,
il partito comunista aveva preso il potere, iniziando una sistematica
persecuzione contro i credenti di tutte le fedi. In ambito cattolico, erano
particolarmente presi di mira i gesuiti e i francescani, questi ultimi per la
loro opera di consolidamento delle tradizioni popolari e di educazione, tramite
il liceo “Illyrikum” di Scutari, aperto anche a studenti musulmani.
Padre Serafin venne
arrestato nel 1947. Il pretesto fu causato da una riunione cui aveva
partecipato con alcuni confratelli, per discutere di questioni economiche:
tanto bastò per gridare al complotto. Quando gli fu ordinato di firmare una
testimonianza con la quale accusava gli altri frati e, quindi, acconsentiva al
loro arresto, rifiutò con decisione.
Subì quindi torture per
quindici giorni: alla fine, gli fu strappata la laringe dalla gola. Morì quindi
a Lezhë l’11 maggio 1947.
L’Ordine dei Frati Minori
ha dato altri martiri alla Chiesa in Albania: molti di essi sono compresi
nell’elenco dei 38 beatificati a Scutari il 5 novembre 2016. Precisamente, si
tratta del vescovo di Durazzo monsignor Vinçenc Prennushi e dei padri Gjon
Shllaku, Bernardin Palaj, Mati Prendushi, Cyprian Nika, Gaspër Suma e Karl
Serreqi.
Autore: Emilia
Flocchini
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/95822
Lindi në Kosovë më
25.04.1893. U shugurua meshtar më 30.06.1915. Mësues. Famullitar në
Rajë-Mertur, Bizë, Shalë, Prekal, Bushkash, Vukël e Lezhë. Definitor e Ekonom
Provincial. U arrestua dhe u burgos në Lezhë më 13.10.1946 në kuvendin e kthyer
në burg. Pa gjyq dhe pa dënim, vdiq për shkak të torturave në Lezhë më
11.05.1947. Trupi i tij pushon në kishën e Fretërve Minorë të Lezhës.
It.
Nacque nel Kossovo il
25.04.1893. Fu ordinato sacerdote il 30.06.1915. Insegnante. Parroco a
Raja-Mertur, Bizë, Shalë, Prekal, Bushkash, Vukël e Lezhë. Definitore ed
Economo Provinciale. Fu arrestato e imprigionato a Lezhë il 13.10.1946 nel suo
stesso convento trasformato in carcere. Senza processo e senza condanna,
morì a causa delle torture a Lezhë l’11.05.1947. Il suo corpo riposa nella chiesa
dei Frati Minori di Lezhë.
SOURCE : http://www.kishakatolikeshkoder.com/martiret-e-komunizmit/at%c3%ab-serafin-koda-ofm/
Voir aussi : https://www.iskk.gov.al/wp-content/uploads/2017/03/fjalori-enciklopedik-i-ri-D-G-1.pdf