Anastasius of Lérida (AC)
Date unknown. The people of Lérida, Spain, insist that their patron was a
native of this Catalonian town. It is, however, unknown with which of the many
Anastasii martyrs he should be identified (Benedictines). Saint Anastasius is
represented as a young man hung on a gibbet and pierced with arrows. He is venerated
at Lérida, Spain (Roeder).
Saint Anastasius of Lérida
Also known as
- Anastasius of Badalona
- Anastasi of…
Profile
Son of Lleida.
Imperial Roman soldier. Martyred in the persecutions of Diocletian.
Born
Santi Anastasio, Teopista e figli
Sposi e martiri
† Camerino, Macerata, 251
Emblema: Palma
Intere
famiglie, in ormai duemila anni di cristianesimo, hanno dovuto affrontare il
martirio testimoniando così sino allo spargimento del oro sangue la fede in
Cristo. Coppie di sposi con i loro figli, come per esempio: Flaviano e Dafrosa,
Marcellino e Mannea, Paolo e Tatta, Eustachio Placido e Teopista, Catervio e
Severina, Claudio e Ilaria, Mario e Marta, Fileto e Lidia, Mauro e Beneria, i
servi di Dio Jozef e Wiktoria Ulma, parecchie coppie di sposi giapponesi; per
quanto riguarda le Chiese Ortodosse si segnalano Nicola II ed Aleksandra,
ultimi zar russi, ed il sacerdote Metrofane Tzi con sua moglie Tatiana, vittime
della rivolta dei Boxer in Cina. Tutti questi coniugi con le rispettive proli
costituirono validi modelli di famiglie cristiane, pronte a tutto per non
tradire gli insegnamenti evangelici.
In data odierna è invece commemorata una famiglia marchigiana, il cui culto è
assai diffuso in tale zona, ma non è più riconosciuto dal Martyrologium
Romanum. Sant’Anastasio era di Camerino, paese oggi in provincia di Macerata, e
secondo gli Atti sulla sua vita era un corniculario, cioè ispettore di
giustizia.
Convertitosi di fronte alla serenità e sicurezza con cui il giovane San
Venanzio, suo compaesano, affrontò il martirio, si fece battezzare dal
sacerdote Porfirio con tutti i suoi familiari: la moglie Teopista ed i figli
Aradio, Evodio (Ebodi), Callisto, Felice, Eufemia e Primitiva.
Sull’esempio di Venanzio, anch’essi furono chiamati a scegliere se vedere salva
la propria vita terrene o preferire quella del Cielo. Optando per la seconda
scelta, il loro martirio si consumò nel 251 sulla via Lata, fuori dalla porta
orientale di Camerino.
Il Martirologio Romano li commemorava in passato l’11 maggio, mentre la diocesi
di Camerino ancora oggi li ricorda il giorno seguente.
Autore: Fabio
Arduino