Saints Ptolémée et Lucius
Martyrs à Rome (+ 160)
Nous connaissons leur vie par l'écrivain et apologiste saint Justin. Ptolémée avait converti une femme aux mœurs douteuses ce qui lui valut la dénonciation par un de ses amants déçus. Comme on le conduisait à la mort, un autre chrétien, Lucius, interpella le juge: «Comment sous le règne d'un empereur si pieux, peut-on punir un homme qui n'a rien fait de mal si ce n'est d'avoir reconnu sa qualité de chrétien?» Arrêté lui aussi, Lucius partagea le témoignage de la foi avec Ptolémée.
Commémoraison des saints martyrs Ptolémée, Lucius et un autre compagnon. Comme le rapporte saint Justin, chrétiens éprouvés de Rome, ils furent condamnés à mort, vers 160, sous Antonin le Pieux par le préfet Lollus Urbicus, pour lui avoir reproché une vie dissolue ou une sentence injuste.
Martyrologe romain
SOURCE : http://nominis.cef.fr/contenus/saint/8634/Saints-Ptolemee-et-Lucius.html
LE
MARTYRE DE SAINT PTOLÉMÉE ET DE SES COMPAGNONS. A ROME, L'AN 160
LE MARTYRE DE SAINT PTOLÉMÉE
LES MARTYRS. Recueil de pièces authentiques sur les martyrs depuis les origines du Christianisme jusqu'au XXe siècle, traduites et publiées Par le R. P. Dom H. LECLERCQ, Moine bénédictin de Saint-Michel de Farnborough, TOME I Les Temps Néroniens et Le Deuxième Siècle. Précédé d'une introduction. Quatrième édition. Imprimi potest. Fr. Ferdinandus CabroL, Prior Sancti Michaelis Farnborough. Die 4 Maii 1903. Imprimatur. Turonibus, die 18 Octobris 1920. P. Bataille, vic. gén. ANIMULAE NECTAREAE EORGINAE FRANCISCAE STUART
Profile
Arrested and martyred in
the persecutions of Antoninus
Pius for the crime of teaching a woman about Christianity.
His story was written by Saint Justin
Martyr.
Additional Information
Book
of Saints, by the Monks of
Ramsgate
Lives
of the Saints, by Father Alban
Butler
books
Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints
sitios en español
Martirologio Romano, 2001 edición
fonti in italiano
Martirologio Romano, 2005 edition
MLA Citation
“Saint Ptolemy of Rome“. CatholicSaints.Info. 2
June 2018. Web. 27 February 2021.
<https://catholicsaints.info/saint-ptolemy-of-rome/>
Butler’s
Lives of the Saints – Saints Ptolemy, Lucius, and a Third Companion, Martyrs
Article
Ptolemy, a zealous Christian at Rome, had converted a
married woman to the faith, whose brutish husband treated her on that account
in the most barbarous manner, and never ceased to blaspheme God, the Creator of
all things. She making use of the liberty which both the Roman law and the
gospel gave her in that case, proceeded to a legal separation. The husband, in
revenge, accused Ptolemy of being a Christian. The martyr lay a long time in a
stinking dungeon, and being at length brought to his trial before Urbicius,
prefect of Rome, boldly confessed his faith in Christ, and, without more ado,
was condemned by the judge to lose his head. Lucius, a Christian, who was
present, said to the prefect: “Where is the justice to punish a person who has
not been convicted of any crime?”
Urbicius said: “I presume you are also a Christian?”
“I have that happiness,” replied Lucius.
Urbicius, whose heart was hardened in injustice,
passed sentence also on him. A third who declared himself to have the same
faith, and whose name is not known, was beheaded with them. They received their
crowns in 166, in the reign of Marcus Aurelius. The saints looked on the goods
and evils of this world with indifference, and went with joy to martyrdom,
because they regarded this life only as a preparation for a better, and
considered that they were immense gainers by death, which puts us in secure
possession of eternal happiness.
MLA Citation
Father Alban Butler. “Saints Ptolemy, Lucius, and a
Third Companion, Martyrs”. Lives of the Fathers,
Martyrs, and Principal Saints, 1866. CatholicSaints.Info.
19 October 2013. Web. 27 February 2021. <https://catholicsaints.info/butlers-lives-of-the-saints-saints-ptolemy-lucius-and-a-third-companion-martyrs/>
Santi Tolomeo e Lucio Martiri
Sec. II
Emblema: Palma
Martirologio Romano: A Roma, commemorazione dei
santi Tolomeo, Lucio e un altro compagno, che, come riferisce san Giustino,
riconosciuti come cristiani per aver biasimato la licenziosità dei costumi e
l’ingiustizia delle sentenze, furono condannati sotto l’imperatore Antonino Pio
dal prefetto Lollo Urbico.
Furono tre, veramente, i Martiri che in uno stesso giorno, a Roma, verso l'anno 160, ebbero la testa mozzata per la loro fede, sotto il " Pio " Imperatore Antonino, o forse il suo successore il saggio Marc'Aurelio. Del terzo, però, non ci è stato tramandato il nome. Di Tolomeo, di Lucio e del terzo compagno innominato, ci parla uno scrittore del tempo li filosofo Giustino, anch'egli Martire dopo pochi anni.
Anche il Martire Tolomeo aveva qualcosa del filosofo, per il suo amore per la verità, la sua chiarezza non soltanto spirituale, ma anche intellettuale.
Era stato arrestato dal Prefetto di Roma, dietro denunzia di un marito vizioso e furioso, la cui moglie si era convertita al Cristianesimo. Il Martirologio Romano, calcando forse un po' troppo la mano, dice che l'accusa era partita da un libertino, dopo che una donna impudica, una volta convertita, si era convinta a vivere in castità.
Fatto sta che Tolomeo venne arrestato, imprigionato e finalmente interrogato da un Centurione. L'interrogatorio era assai semplice, consistendo in fondo in una sola domanda: quella di essere o meno cristiano.
Per il filosofo Tolomeo, c'erano soltanto due possibili risposte a questa domanda, ambedue semplicissime: sì, oppure no. Qualsiasi altra aggiunta, complicazione, spiegazione, sarebbe stata sterile e colpevole compromesso con la viltà. Perciò rispose brevemente e chiaramente sì.
Dopo una seconda reclusione, più dura, l'imputato venne sottoposto a un nuovo interrogatorio. Questa volta davanti al Prefetto, ma con la domanda sostanzialmente identica. E identica fu la risposta del cristiano Tolomeo.
Tale seconda confessione di fede equivaleva a una condanna. E a questo punto entrò in scena Lucio, cristiano anch'egIi, meno filosofo forse di Tolomeo, ma in compenso uomo di vivo buonsenso.
Presente al processo egli non seppe trattenersi dal rivolgersi al Prefetto, esclamando: " Che bella ragione! Quest'uomo non è né adultero, né ubriacone, né assassino, né brigante, né ladro; non ha fatto insomma nulla di male: ha soltanto riconosciuto la sua qualità di cristiano. E tu lo punisci? ".
" Mi sembri cristiano anche tu! ", esclamò per tutta risposta il Prefetto di Roma. " Certo! ", rispose Lucio. E anch'egli, venne associato alla condanna capitale.
In cammino verso il luogo dei supplizio, incontrarono il terzo compagno, di cui non ci è giunto il nome, come non conosciamo il motivo dei suo gesto. Forse era un cristiano di antica fede, che professandosi tale unì la sua sorte a quella gloriosa di Tolomeo e di Lucio.
O forse fu soltanto un contestatore, un uomo che sfidò la morte, in compagnia
dei due Martiri cristiani, un po' per la fede, e un po' per protesta contro la
società, e le sue ingiustizie.
Fonte : Archivio Parocchia
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/90487
SANTI TOLOMEO E LUCIO
Il martirio dei santi Tolomeo e Lucio, avvenuto dopo un processo svoltosi a Roma intorno al 162 d.C., si lega alla storia di una donna. L'episodio è raccontato da un altro santo, Giustino, destinato anch'esso al martirio dopo qualche tempo.
Una coppia di sposi vive la propria sessualità senza alcuna morale, ma ad un certo punto la moglie conosce e si innamora degli insegnamenti cristiani. Da quel momento, non solo la donna vuole vivere in modo più puro, ma cerca anche di convincere il marito a cambiar vita. Vedendo che i suoi tentativi non avevano successo, e anzi il marito voleva costringerla a "...trar piacere dai rapporti coniugali contro le leggi di natura e contro la giustizia..." la donna, deciso che sarebbe stato troppo immorale vivere accanto ad un simile peccatore, chiese di potersi separare da lui. I parenti però intervennero, esortandola ad aspettare ancora un pò nella speranza che il marito potesse cambiare vita. Lei così fece, però, dopo poco venne a sapere di altri comportamenti immorali del coniuge, e così gli diede il "libello del ripudio".
Il marito non la prese affatto bene, e denunciò di cristianesimo prima la donna e poi il suo maestro spirituale, Tolomeo. Tolomeo venne arrestato dopo che un centurione era andato da lui e gli aveva chiesto se era cristiano; stessa domanda gli venne rivolta dal prefetto Ubrico. Ammessa di nuovo la fede, Tolomeo viene incarcerato e torturato.
Quando Ubrico ordinò che Tolomeo fosse giustiziato, un uomo che assisteva
(Lucio) intervenne gridando: "Per quale motivo hai condannato a morte
quest'uomo, non colpevole di adulterio, né di fornicazione, né di assassinio,
né di furto, né di rapina, né di qualsiasi altro delitto, ma solo di essersi
confessato cristiano? Il tuo modo di giudicare, o Urbico, è indegno dell' imperatore
Antonino Pio, indegno del figlio di Cesare, amico della saggezza, indegno,
infine, del santo senato!". Allora Ubrico si rivolse a Lucio, dicendo:
"Mi sembra che anche tu sia cristiano". Dopo l'ammissione di Lucio,
anche un altro intervenne dichiarandosi cristiano e tutti furono condannati a
morte.
[ Testo del Gruppo Santi di Via Pienza ]
Lucio, santo, martire a Roma verso il 160. Suoi unici resti nell’Urbe si credevano, nel XVIII secolo, a S. Maria in Via. Di Tolomeo non si conoscono reliquie a Roma.
M.R.: 19 ottobre - A Roma il natale dei santi Martiri Tolomeo e Lucio, sotto
Marco Antonino. Il primo (come scrive Giustino Martire), avendo convertito alla
fede di Cristo una donna disonesta, e avendola persuasa ad osservare la
castità, accusato da un impuro uomo del Prefetto Urbicio, fu lungamente
straziato collo squallore del carcere, e da ultimo facendo pubblica
testimonianza della dottrina di Cristo, fu fatto condurre alla morte; Lucio
poi, disapprovando la sentenza di Urbicio e francamente confessandosi
Cristiano, ricevette la stessa sentenza. A loro si aggiunse anche un terzo, che
fu pure condannato al medesimo supplizio.
[ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e
"Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]