Busto argenteo di San Ruggero (part.), scuola napoletana del XVI sec. Il busto ingloba l'antico reliquiario del volto (XIV sec.), che ha contenuto il cranio del santo fino al 1996
Saint Roger
Saint légendaire, vénéré à Barletta, dans les
Pouilles (✝
v. 1129)
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/1113/Saint-Roger.html
Saint Roger de Cannes
Écrit par Ratovoarivelo Ndrasantsoa Marie
Frédeline
30 décembre — Saint Roger est né à Cannes vers
l'an 1060. Il a vécu dans les ravages de la guerre dus à l'opposition des
barons normands contre l'autorité de Robert Guiscard.
Guiscard a complètement détruit la ville de Cannes
pour punir la rébellion du comte Herman. Roger était l'évêque de cette ville et
il a fait de son mieux pour alléger les souffrances de ses ouailles. À pied,
sans chaussures, il va à la recherche de nourritures pour le peuple. Certaines
sources suggèrent que les papes Gélase II et Pascal II ont souvent consulté
Roger pour régler les différends entre l'Église et la communauté. Roger mourut
le 30 décembre 1129 et fut inhumé dans la cathédrale de Cannes.
Peu de temps après la mort de Roger, ses reliques ont
été enlevées par les habitants de Barletta, c'était une pratique courante à
l'époque. Ils ont pris son cercueil, sa cathèdre. Un an plus tard, le pape
ordonna la restitution de ces objets pris par les habitants de Barletta, ils
les rendirent, à l'exception du cercueil que l'évêque successeur considérait
comme n'ayant que peu de valeur. Les habitants de Barletta, cependant, avaient
un grand respect pour cette relique, et proclamaient Roger saint parce qu'ils
étaient convaincus de ses vertus et de sa sainteté. Ils ont même composé une prière
spéciale pour la messe de commémoration de Roger : "O Dieu ! Tu as permis
la venue du bienheureux Roger, à Barletta, accorde-nous, par sa prière et sa
bonté, la protection contre tout mal pour toujours".
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SOURCE : https://www.rdb.mg/fr/emissions-fav/credo-fr-fav/saint-du-jour-fav/5451-saint-roger-de-cannes.html
Canes, the ancient not far city from Barletta, near
the skillful river of the Ofanto, Middle Ages maintained one its importance
also, being episcopal center. Roberto the Guiscardo, in the second part of XI
the century, has created in the South of Italy its reign normanno, continuously
laid a trap from local rebellions fomented of the emperor of East, is during
one of these, capeggiata from conte the Ermanno di Canne, than the troops of
the Guiscardo they defeat in 1083, seeding the destruction in the city.
To Ruggero already miracles are attributed while still
alive, and after the dead women (placed to 30 December 1129) are the popular
voice to proclamare endured its holiness.
SOURCE : http://www.ruggero.altervista.org/english/news/marzo/sanruggero.htm
Also known as
Roger
Profile
Pious youth. Deacon.
Reluctant bishop of Canne, Italy at
age 30. Legend says that when he travelled his diocese,
an eagle flew
above him to shelter him from the weather.
Born
mid-11th
century
30
December 1129 of
natural causes
buried in
the cathedral in Canne, Italy
relics transferred
to Barletta, Italy in 1276
Trani-Barletta-Bisceglie, Italy, archdiocese of
Additional Information
books
Book of Saints, by the Monks of
Ramsgate
Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints
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images
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Martirologio Romano, 2001 edición
sites en français
fonti in italiano
MLA Citation
“Saint Ruggero of Canne“. CatholicSaints.Info. 10
February 2019. Web. 4 August 2021.
<https://catholicsaints.info/saint-ruggero-of-canne/>
SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-ruggero-of-canne/
Affresco di San Ruggero presente nella chiesa del SS. Crocifisso in Barletta. XXI secolo.
San Ruggero di Canne Vescovo
Canne, Barletta, seconda metà dell’XI
secolo - Canne, 30 dicembre 1129
Mentre l'antica città pugliese di Canne, già risorta altre volte dalle
rovine, stava vivendo un'ulteriore disfatta causata dal normanno Roberto il
Guiscardo, il vescovo Ruggero (sec XI) si trovò a reggere le sorti della sua
città natale, restando unico riferimento per la sua gente prostrata dalla
miseria e dalla fame. Il suo episcopio restò sempre aperto, divenendo la casa
degli ultimi e degli indifesi. Un'antica sua fonte biografica riporta:
"Andava scalzo con lo piede nudo per quelle campagne cercanno le limosine
per li poveri". Ruggero fu tenuto in grande stima anche dai pontefici
Pasquale II e Gelasio II, i quali più volte gli affidarono incarichi delicati,
quale messaggero di pace. Morì il 30 dicembre 1129; aveva circa 60 anni.
Patronato: Barletta, Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
Etimologia: Ruggero =
lancia gloriosa, dal tedesco
Emblema: Bastone
pastorale, Aquila
Martirologio Romano: A
Canne in Puglia, san Ruggero, vescovo.
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/83450
Lapide commemorativa della traslazione del corpo di San Ruggero da Canne a Barletta.
San Ruggero di Canne: il suo episcopio divenne casa
per i poveri
30/12/2020
San Ruggero di Canne è una delle figure più influenti
del medioevo cristiano: nei tempi in cui la sua città era in rovina, offrì
ospitalità agli indifesi.
San Ruggero di Canne (photo websource)
“Andava scalzo con lo piede nudo per quelle campagne
cercanno le limosine per li poveri”. Con queste parole si apriva una delle
fonti biografiche relative al Santo Vescovo Ruggero di Canne. Questo
passaggio della sua biografia è in realtà emblematico: anche se non sappiamo
molto della sua infanzia e della sua giovinezza, sappiamo che il Santo, nei
tempi in cui la sua città (vicino a Barletta) era in grave crisi, fece di tutto
per aiutare gli ultimi, i poveri, gli indifesi.
San Ruggero di Canne Vescovo
Come accennato, e questo accade molto spesso con le
personalità più remote, non abbiamo molte fonti circa la sua giovinezza. Le
prime informazioni che troviamo fanno cenno alla sua nomina vescovile, per
l’appunto a Canne, a seguito di un grande disastro cittadino. I gravi disastri
erano causati, come spesso accadeva, dalle guerre, che portavano disperazione,
desolazione e malcontento cittadino. In questo contesto dovette muoversi il
Santo, che fece di tutto per far rialzare la testa al popolo. Chi veramente si
sentì sollevato dalla sua elezione vescovile furono però gli ultimi, gli
indifesi.
L’opera caritatevole del Santo Vescovo
Una delle fonti più attendibili circa l’operato
del Santo Vescovo è una fonte popolare risalente al XV secolo. Questa
recita così: “Un puro ospitio che sempre stava aperto de nocte et de giorno ad
alloggiare le viandanti et le pellegrini, et le vidue et le pupilli (orfani)”.
Si tratta dello stesso ignoto autore che parlava di lui come uomo scalzo
intento ad aiutare gli umili.
La grande azione diplomatica
Ma San Ruggero fu anche un grande uomo diplomatico.
Sappiamo infatti che due Pontefici come Pasquale II e Gelasio II (il primo in
carica dal 1099 e il secondo dal 1119) ricorsero senza dubbio ai suoi
consigli e alla sua grande esperienza per risolvere diverse dispute e
placare le rivalità in seno al popolo, in quel momento molto diviso.
Culto
San Ruggero di Canne morì in odore di Santità.
Già in vita, infatti, si attribuivano al Santo diversi miracoli. A seguito
della sua morte, avvenuta il 30 dicembre del 1129, il popolo acclamò a gran
voce la sua Santità. Il suo corpo fu sepolto nella Cattedrale di Canne. La
Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica nel suo dies natalis.
SOURCE : https://www.lalucedimaria.it/san-ruggero-canne-vescovo-poveri/
15 ottobre
30 dicembre
SAN RUGGERO
Vescovo
Il santo vescovo Ruggero nacque nella celebre e antica
città di Canne tra il 1060 e il 1070. Di vita intemerata, caritatevole, amante
della preghiera il giovane Ruggero era in grande stima tra i suoi concittadini
i quali, a morte del loro vescovo, dovendo eleggere il successore, non
esitarono a posare lo sguardo su di lui ritenendolo il più idoneo ad assumere
l'ufficio pastorale. Ruggero. nella sua umiltà, unita a prudenza, riputandosi
indegno e inadatto cercò di sfuggire, ma constatata l'insistenza del clero e
del popolo, scorse in essa la volontà di Dio accettando l'episcopato. La
tradizione vuole avesse 30 anni ed era diacono. Assunse l'onere di guidare le
sorti spirituali di Canne che, a quell'epoca, veniva fuori da una grande e
dolorosa prostrazione causata nel 1083 dalla distruzione della città per una
rissa tra il Conte Ermanno di Canne e il duca di Puglia, Roberto il Guiscardo.
Siamo inoltre nell'XI secolo, periodo cruciale per la storia della Chiesa: da
una parte si avvertiva il peso dell'influenza dello strapotere civile, che
condizionava negativamente la vita di essa, causando corruzione e
controtestimonianze nell'ambito ecclesiastico; dall'altro si assisteva ad una
grande fioritura di santità che faceva ben sperare in una rinascita spirituale.
L'esigenza di riforma, ormai diffusa un po' dovunque, di ritornare cioè alla
primitiva vita evangelica, di riottenere l'autonomia della Chiesa dal potere
temporale, fu fatta propria dal santo Pontefice Gregorio VII, Ildebrarido di
Soana, per la cui causa pagò di persona morendo esule a Salerno. In quell'arco
di storia brillarono figure quali san Pier Damiani, san Bernardo di
Chiaravalle, san Norberto. Il nostro santo patrono Ruggero s'inserisce su
questa scia, in quanto concepì l'episcopato non come onore, ma come servizio.
Visse per il gregge che gli era stato affidato, senza mai spadroneggiare su di
esso, facendosi, secondo il programma dell'apostolo Paolo, tutto a tutti.
Contribuì alla ricostruzione morale e materiale della città; con instancabile
ardore esortò i fedeli e li sostenne spezzando loro il Pane eucaristico e la
Parola divina. "Era assai pietoso e fenoroso per la salute delle
anime", ci dice l'Anonimo Cannese (XIV sec.), fonte popolare della sua
vita. Non solo, ma fece dell'episcopio "un puro hospitio che sempre stava
aperto de noete et de giorno ad alloggiare le viandanti et le pellegrini, et le
vidue et le pupilli dove trovavino le loro conforto et le loro
consolationi". Per le sue doti, fu stimato perfino dai due pontefici
contemporanei: Pasquale Il e Celasio Il, i quali gli affidarono incarichi
delicati. La gente vide in lui il vero padre per questo non fa meraviglia
sapere che alla sua morte fu acclamato santo e le sue venerande spoglie
adagiate in Cattedrale di Canne, presso l'altare maggiore, quasi a sentirlo
ancora vicino come quand'era in vita, per godere della sua immediata
protezione. Povero di beni terreni, Ruggero entrò ricco di meriti nel regno dei
cieli al 30 dicembre 1129, all'età di 60 anni circa. A causa del repentino
decadimento di Canne, dietro richiesta dell'arciprete e di un canonico della
città, nel 1276 circa il corpo di san Ruggero fu messo al sicuro nella città di
Barletta, dove già molti cannesi si erano rifugiati, e custodito in S. Maria
Maggiore prima, poi presso le monache benedettine di Santo Stefano, attualmente
di San Ruggero. Dai documenti esistenti si evince l'antica fama di santità del
Vescovo Ruggero; infatti risulta che a Canne già dal 1192 esisteva una località
detta "locus Sancti Rogerii". Altra preziosa testimonianza che
attesta il culto del Santo è tratta da una pergamena del 1327 con il sigillo
del vescovo Pascalis che riproduce l'iminagine di san Ruggero il cui capo è
circondato da una aureola. Nel medesimo sec. XIV, periodo in cui i vescovi
cannesi trasferirono la loro residenza a Barletta san Ruggero fu proclamato
protettore di Barletta e sin da quel tempo il Santo ebbe l'ufficio proprio. Nel
1656, in seguito all'epidemia della peste che decimò gli abitanti di Barletta,
sperimentata la protezione di san Ruggero, per voto pubblico della città,
amministratori e cittadini s'impegnarono a digiunare nella vigilia della sua
festa, il 29 dicembre, e a realizzare il busto d'argento. Nel 1929, dietro
interessamento del Can. Giuseppe D'Amato, a spese del Municipio di Barletta,
alla semplice urna lignea fu sostituita l'artistica urna d'argento che d'allora
contiene le ossa del Santo. Nel 1942 la Sacra Congregazione dei Riti approvò i
testi dell'ufficio e Messa in onore di san Ruggero, compilati nel 1918 dai
canonici barlettani. Di recente i testi liturgici sono stati rielaborati a
norma dei decreti del Concilio Ecumenico Vaticano Il e approvati dalla
Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti l' 8
febbraio 1990. Per lodevole iniziativa e interesse di don Franco D'Amato, nel
1969, su un appezzamento di terreno donato alla chiesa nella zona
"Boccuta", si è costruito il Santuario di S. Ruggero. Sul suolo natio
del santo Patrono già sorge un luogo di culto che sicuramente continuerà a
crescere per la gloria di Dio che si manifesta mirabilmente nei suoi santi.
[ Testo di Ruggiero Lattanzio - Barletta]SOURCE :
SOURCE : http://www.enrosadira.it/santi/r/ruggero.htm
RUGGERO, santo
di Maurizio Ulturale - Dizionario Biografico degli
Italiani - Volume 89 (2017)
RUGGERO (Ruggiero da Canne), santo. – Nacque
all’inizio dell’ultimo trentennio dell’XI secolo, originario del territorio di
Canne (Puglia).
Lo retrodaterebbe al V-VI secolo una Vita redatta
da un Anonimo cannese nel XIV secolo, del tutto inattendibile (perché assai
interpolata fin dal secolo successivo; cfr. Russo, 2002, p. 256; Doronzo, 1998,
pp. 23-26, sulla tradizione manoscritta). Tale cronologia – fissata già
nell’Ufficio proprio del santo della fine del Quattrocento (Doronzo, 1998, pp.
24 s.) e nella coeva Vita di s. Riccardo vescovo di Andria (F.
Ughelli, Italia sacra, VII, Venetiis 1721, coll. 789, 924; P.B.
Gams, Series Episcoporum Ecclesiae Catholicae, Ratisbonae 1873, p.
865, e ancora Hierarchia catholica usque ad secula XIII-XIV, a cura
di G. Fedalto, Padova 2012, p. 134) – è stata definitivamente superata dagli
studi di Nicola Monterisi (dopo i dubbi sollevati già nel Settecento dai
bollandisti – Acta Sanctorum Octobris, VII, Bruxelles 1845, pp. 70-72
– e da altri, cfr. Russo, 2002, p. 241), che considerò leggendario il racconto
agiografico trasmesso da Giovanni Battista Grimaldi e da Gianluigi di
Sanmichelarcangelo.
Nel 1100 circa Ruggero compare come vescovo di Canne,
diocesi sorta nei primi decenni della penetrazione normanna in Apulia e nel
1088 confermata nella giurisdizione della metropolìa barese (Codice Diplomatico
barese [= CDB], I, n. 33).
La città era divenuta Contea nel 1047; fu centro
bizantino e poi normanno, economicamente e strategicamente importante, e nucleo
di resistenza a Roberto il Guiscardo, il quale ne aveva deciso la distruzione
nel 1083 (Iorio, 1990).
Una documentazione abbastanza fitta scandisce, in
particolare nei primi anni del XII secolo, la sua attività, innanzitutto in
rapporto con il papa. Nel settembre del 1100 Ruggero dovette essere coinvolto a
Salerno da papa Pasquale II, come giudice nel formulare la sentenza relativa
alla restituzione della chiesa di S. Croce, da parte di Costantino vescovo di
Caiazzo, al monastero di s. Lorenzo in Aversa (Regii Neapolitani archivi
monumenta, 2ª edizione con testi tradotti, a cura di G. Libertini, V, Atella
2011, pp. 346 s.). Non è attestata, tuttavia, la presenza del vescovo Ruggero
all’importante sinodo di Melfi dell’ottobre 1100 (U.-R. Blumenthal, The
early councils of pope Paschal II, Toronto 1978, pp. 16 s.), prima occasione
utile, nel pontificato di Pasquale II, per verificare formule di cooperazione
con i normanni. È invece probabile che abbia partecipato alla sinodo
lateranense del 1102 cui presenziarono – secondo la testimonianza della cronaca
di Ekkehard di Aura – tutti i vescovi d’Apulia (Frutolf und Ekkehards Chroniken...,
a cura di F.J. Schmale - I. Schmale-Ott, Darmstadt 1972, p. 180). Nel settembre
del 1102 partecipò poi a Canosa, in presenza del papa, alla consacrazione della
chiesa di S. Sabino (CDB, II, n. 1, pp. 211 s.). Infine, qualche anno più
tardi, nell’agosto del 1113, sottoscrisse il documento attestante la donazione,
decisa dal papa, della chiesa suddetta a Risone arcivescovo di Bari, da parte
di Costanza, vedova di Boemondo d’Altavilla principe d’Antiochia (CDB, I, n.
38; benché vi siano dubbi sull’autenticità).
Sul piano patrimoniale la documentazione è invece
assai occasionale. Ruggero ricevette in dono, nel febbraio del 1104, una terra
confinante con la chiesa di S. Apollinare, da parte di un cittadino di Canne, e
gliene fu venduta, nell’agosto del 1121, un’altra ubicata proprio «in cluso s.
Apollinaris» (Codice diplomatico barlettano [= Cdbarl], I, n. 66; i
documenti furono transuntati nel 1318 da Pasquale, vescovo di Canne). In questi
documenti e in uno dell’agosto del 1116, egli risulta affiancato dagli avvocati
‘del vescovo’, soggetti giuridici emergenti dall’articolata struttura sociale
cannese. In tale anno il vescovo citava in giudizio alcuni cittadini di Canne
per occupazione indebita di vigne di proprietà della Chiesa (di cui seguì la
restituzione, cfr. CDB, VIII, n. 31).
In ogni caso, in una città con metà popolazione
emigrata nella vicina Barletta (Russo, 2002, p. 236), Ruggero (che l’Anonimo
cannese presenta – qui con una certa credibilità – come uomo dalla profonda
spiritualità e dal grande impegno pastorale) tentò un’operazione di
ricostruzione materiale e spirituale, che non riuscì peraltro a impedire la
lenta ma graduale decadenza del centro urbano e del patrimonio dell’episcopato
(M.C. Ventrella, Note sulla contea di Canne, in Archivio storico pugliese,
XXXVIII (1975), pp. 282 s.). Si inscrivono anche in questo tentativo di
risollevare le sorti della diocesi cannese le donazioni di terre (corredate da
benefici, esenzioni, redditizi diritti: cfr. F. Ughelli, Italia sacra,
VII, cit., coll. 790-793, benché non si segnali il nome del vescovo) che nel
1105 Goffredo conte di Canne fece a Ruggero. Analogamente, nel 1117 il conte e
procuratore imperiale Guglielmo donò al vescovo alcune vigne (CDB, VIII, n.
33), e nel giugno del 1138 assegnò nuove rendite e confermò privilegi al nuovo
vescovo e ai suoi successori, affinché questi «vivere valeant et sustentari,
quia episcopatus Cannarum desolatus penitus et destructus» (n. 43).
Questo orientamento normanno a rafforzare le città è
un tratto generale. I normanni riorganizzarono infatti il sistema diocesano
quale elemento di stabilità e organizzazione del territorio, favorendo la
nascita di nuove diocesi localizzate nelle città sedi di nuove signorie; quindi
provvidero al sostentamento delle strutture ecclesiastiche, spesso investendo i
neoeletti vescovi di consistenti donazioni, cosa di cui dovette beneficiare lo
stesso Ruggero (Cuozzo, 2013).
Ruggero morì probabilmente a Canne nel 1128-1129 e fu
sepolto, inizialmente, presso la chiesa cittadina (cfr. Doronzo, 1998, p. 39,
nota 47; la notizia di Salvatore Santeramo, in prefazione a CDBarl, I, pp.
IX s., relativamente alla presenza di Ruggero all’incoronazione di Ruggero II,
non è documentata; potrebbe invece riferirsi all’investitura ducale ricevuta da
questi a Melfi).
Ruggero era invocato come santo già nel 1192 (n. 10) e
attestato come tale anche presso i barlettani. Ciò risulta dal sigillo di
Pasquale vescovo di Canne, che lo effigia, ed è apposto a una pergamena del
1327 (CDBarl., II, n. 107); l’Anonimo cannese trasmette inoltre notizia di suoi
miracoli (cfr. Doronzo, 1998, pp. 73-86, sino al XIV secolo incluso). Nel 1276,
con l’assenso dei cannesi, per lo stato d’abbandono della città (docc. in Acta
Sanctorum Octobris, VII, pp. 72-74; cfr. anche Russo, 2002, pp.
253-255) il corpo fu traslato alla chiesa barlettana di S. Maria Maggiore (cfr.
D’Amato, 1977, pp. 23-28), dalla quale le reliquie passarono alla custodia del
monastero femminile cittadino di S. Stefano (poi S. Ruggero) delle benedettine
celestine, presso il cui santuario sono ancora venerate (pp. 14-22, 37-43, per
le vicende relative al corpo del santo e alle ricognizioni effettuate e pp.
127-142 per il culto pubblico a lui tributato). Ruggero divenne compatrono a
Barletta con attestazioni già a partire dal XIV secolo (Doronzo, 1998, pp.
51-71).
Fonti e Bibl.: G.B. Grimaldi, Vitam S. Rugerij
Episcopi Cannensis..., Napoli 1607; Acta Sanctorum Octobris, VII,
Bruxelles 1845, pp. 75-77 (per l’Ufficio proprio, cfr. Roma, Biblioteca
Vallicelliana, Mss., H 4, per il precedente Ufficio proprio del XIV
secolo, nel quale non compaiono ancora le interpolazioni); Anonimo
cannese, Vita di s. Ruggiero, (dal ms. di G. Seccia Della città di
Barletta..., 1850, che tuttavia non trascrive dal testo originale), riportato
in F. D’Amato, S. Ruggiero, vescovo di Canne e protettore di Barletta,
visto nei documenti, Barletta 1970, pp. 74-86; G. di Sanmichelarcangelo, Memorie
della vita del glorioso S. Ruggiero..., Napoli 1860; Codice diplomatico
barese, I, Le pergamene del duomo di Bari (952-1264), a cura di G.B. Nitto
De Rossi - F. Nitti di Vito, Bari 1897; II, Le pergamene del duomo di Bari
(1266-1309), Bari 1899, a cura di G.B. Nitto De Rossi - F. Nitti di Vito (rist.
anast. Trani 1964); VIII, Le pergamene di Barletta. Archivio Capitolare
(897-1285), a cura di F. Nitti di Vito, Bari 1914; Codice diplomatico
barlettano, a cura di S. Santeramo, I-II, Barletta 1924-1931 (rist. anast.
Fasano di Puglia 1988).
Bibliotheca hagiographica latina, II, Bruxelles
1900-1901, p. 1057; N. Monterisi, Leggenda e realtà intorno a S.
Ruggiero..., Trani 1905; Id., Dell’epoca in cui vissero i santi Ruggiero e
Riccardo..., Barletta 1938; N. Monterisi - S. Santeramo, S. Ruggiero
vescovo di Canne e patrono di Barletta. Studi e documenti..., Barletta 1939; S.
Santeramo, R., santo, in Enciclopedia Cattolica, X, Firenze 1953,
col. 1439; G. Lucchesi, R., in Bibliotheca Sanctorum, XI, Roma 1968,
coll. 491-493; A. Cassandro Sernia, Ruggiero di Canne per luci sparse: nel
VII centenario della traslazione del corpo da Canne a Barletta, Barletta 1976;
G. D’Amato, Il VII centenario della traslazione delle sacre ossa del beato
vescovo Ruggiero da Canne a Barletta..., Andria 1977 (pp. 195 s. per una
bibliografia completa); R. Iorio, Ermanno di Canne contro Roberto il
Guiscardo, in Roberto il Guiscardo tra Europa, Oriente e Mezzogiorno, Atti
del Convegno internazionale di studio, a cura di C.D. Fonseca, Galatina 1990,
pp. 115-137; G. Doronzo, San R. da vescovo di Canne a protettore di
Barletta, Barletta 1998; R. Russo, La cittadella di Canne dalla preistoria
al medioevo, Barletta 2002, pp. 237-241, 253-257; B.W. Häuptli, Roger von
Canne, in Biographisch-Bibliographisches Kirkenlexikon, XXVII (2007),
coll. 1161-1164; E. Cuozzo, La struttura diocesana dell’Italia meridionale
altomedioevale e la nascita della diocesi di Avellino, in San Modestino e l’Abellinum
cristiana, Atti del Convegno internazionale... 2011, a cura di S.
Accomando, Avellino 2013, pp. 307-310; R. Manfredonia, Agiografia latina
del Mezzogiorno continentale d’Italia e della Sicilia (1266-1517), in Corpus
Christianorum. Hagiographies, VI, Turnhout 2014, p. 49.
SOURCE : https://www.treccani.it/enciclopedia/santo-ruggero_(Dizionario-Biografico)/