samedi 8 juillet 2017

Saint PANCRACE de TAORMINA, évêque et martyr

Saint Pancrace de Taormina

Premier évêque de Taormina en Sicile (1er s.)

Selon la tradition sicilienne, né à Antioche, Pancrace aurait été sacré évêque par Saint Pierre et envoyé en Sicile à Taormina où il subit le martyre par lapidation.

La "foi chrétienne fut prêchée à Taormina par l'apôtre saint Pierre, qui, après avoir débarqué à Syracuse vers l'an 43, et y avoir ordonné le premier évêque, se rendit a Taormina, où il ordonna pour premier évêque saint Pancrace, qui fut martyrisé dans cette ville même, et dont on célèbre la fête le 3 avril. Saint Pancrace eut pour successeur immédiat Évagre, envoyé également par saint Pierre."

(source: Taormina - Dictionnaire universel des sciences ecclésiastiques... par Jean Baptiste Glaire)

Saint Pancrace fut le premier évêque de Taormina et ses concitoyens élevèrent en l'honneur de leur pasteur cette église au XVIIe s., utilisant pour cela un temple que leurs ancêtres avaient dédié à Zeus Sérapis: des vestiges en subsistent sur le flanc gauche du sanctuaire, dont le portail, gracieux, flanqué de niches abritant des statues de saints, est en pierre de Taormina. (Chiesa di San Pancrazio - Taormina)

À Taormina en Sicile, saint Pancrace, évêque et martyr, que l’on pense avoir été le premier à la tête de cette Église. (8 juillet au martyrologe romain)


Martyrologe romain



Saint Pancras of Taormina

Also known as
  • Pancratius
  • Pankratios
  • Pancrazio
  • Pankratiy
Profile

Travelled from Turkey to Jerusalem as a boy during the ministry of Jesus. Back in Antioch, he and his entire family converted. Hermit in a cave in Pontus. Consecrated as a missionary bishop by the Saint Peter the Apostle, and sent to Taormina, Sicily. Miraculously saved the city from destruction by the pagan commander Aquilinus. Martyred by other pagans who opposed Christianity.

Born
  • Antioch, Cilicia (modern Adana, Turkey)

Hieromartyr Pancratius the Bishop of Taormina in Sicily



The Hieromartyr Pancratius, Bishop of Taormina, was born when our Lord Jesus Christ yet lived upon the earth.

The parents of Pancratius were natives of Antioch. Hearing the good news of Jesus Christ, Pancratius’ father took his young son with him and went to Jerusalem in order to see the great Teacher for himself. The miracles astonished him, and when he heard the divine teaching, he then believed in Christ as the Son of God. He became close with the disciples of the Lord, especially with the holy Apostle Peter. It was during this period that young Pancratius got to know the holy Apostle Peter.

After the Ascension of the Savior, one of the Apostles came to Antioch and baptized the parents of Pancratius together with all their household. When the parents of Pancratius died, he left behind his inherited possessions and went to Pontus and began to live in a cave, spendng his days in prayer and deep spiritual contemplation. The holy Apostle Peter, while passing through those parts, visited Pancratius at Pontus. He took him along to Antioch, and then to Sicily, where the holy Apostle Paul then was. There the holy Apostles Peter and Paul made Saint Pancratius Bishop of Taormina in Sicily.

Saint Pancratius toiled zealously for the Christian enlightenment of the people. In a single month he built a church where he celebrated divine services. The number of believers quickly grew, and soon almost all the people of Taormina and the surrounding cities accepted the Christian Faith.

Saint Pancratius governed his flock peacefully for many years. However, pagans plotted against the saint, and seizing an appropriate moment, they fell upon him and stoned him. Thus, Saint Pancratius ended his life as a martyr.

The saint’s relics are in the church named for him in Rome. He is also commemorated on February 9.


San Pancrazio di Taormina Vescovo e martire


I secolo d.C.

Nacque ad Antiochia, in Cilicia. Narra un'antica tradizione che Pancrazio era appena adolescente quando suo padre infiammato dal desiderio di vedere Gesù, decise di recarsi a Gerusalemme, portando con sé il figlio. Pancrazio ebbe così la straordinaria occasione di vederlo con i suoi occhi. Fatto ritorno ad Antiochia, ebbe poi modo di udire la predicazione di San Pietro, dal quale venne battezzato, avviato al sacerdozio ed infine consacrato vescovo. Nell'anno 40 d.C. Pancrazio fu inviato da San Pietro in Sicilia quale primo vescovo di Taormina. Nella città sicula riuscì a convertire parecchi pagani, tra i quali lo stesso prefetto. I suoi nemici lo invitarono a un banchetto e tentarono di costringerlo a baciare un idolo di legno, oggetto che il vescovo con un segno di croce ridusse in frantumi. Ciò gli costò dunque la vita. Nel XV secolo i taorminesi introdussero il suo culto anche a Canicattì, che ancora oggi lo venera quale patrono. (Avvenire)

Patronato: Taormina, Canicattì

Etimologia: Pancrazio = lottatore, dal tipo di sport greco

Martirologio Romano: A Taormina in Sicilia, san Pancrazio, vescovo e martire, ritenuto primo vescovo di questa Chiesa.

Occorre innanzitutto specificare che il San Pancrazio oggi festeggiato non è assolutamente da confondere con l’omonimo fanciullo del 12 maggio. L’unico fattore che ad onor del vero li accomuna, oltre al martirio, è la forte carenza di notizie certe, storicamente attendibili, sulla loro esistenza.

Il santo odierno nacque ad Antiochia, in Cilicia, regione in cui risuonava forte dalla Palestina l’eco dei fatti prodigiosi narrati circa la vita di Gesù Cristo. Narra un’antca tradizione che San Pancrazio era appena adolescente, quando suo padre, attratto dalla fama dei miracoli e infiammato dal desiderio di vedere Gesù, decise di recarsi a Gerusalemme, portando con sé il figlio. Pancrazio ebbe così la straordinaria occasione di vederlo con i suoi occhi. Fatto ritorno ad Antiochia, ebbe poi modo “post Christi in caelum Ascensum”, cioè dopo l’ascensione di Gesù al cielo, come si legge nella “Vitae Sanctorum Siculorum”, di udire la predicazione di San Pietro. E proprio dall’apostolo venne battezzato, avviato al sacerdozio ed infine consacrato vescovo.

Nell’anno 40 d.C., nel tempo in cui era imperatore Caligola, San Pancrazio fu inviato da San Pietro in Sicilia quale primo vescovo di Taormina. Nella città sicula il protovescovo riuscì a convertire parecchi pagani, tra i quali lo stesso prefetto ed i suoi nemici si mobilitarono allora contro di lui per ucciderlo. Promotore dell’assassinio fu un pagano di nome Artagato, definito infatti “adoratore degli dei”. Egli, con un gruppo di amici, organizzo l’agguato: invitò San Pancrazio a casa sua per un banchetto e tentò di costringerlo a baciare un idolo di legno, oggetto che il vescovo con un segno di croce ridusse in frantumi. Ciò gli costò dunque la vita e venne immediatamente aggredito con bastoni, pugni, morsi, pietre e spade. Il suo cadavere fu infine occultato in un profondo pozzo, ma scoperto poi dai suoi discepoli ricevette finalmente degna sepoltura. La tradizione vuole che tale rinvenimento avvenne tramite un segno di luc: “Divinae lucis indicio repertum deinde corpus discipuli maximo cum luctu sepelivere». Quanto all’età di San Pancrazio si dice invece: “Vixit egregius Pastor ad summam senectutem, et Traiani principatus initia attigit”, cioè arrivò a tarda vecchiaia e visse sino agli inizi del regno di Traiano. Essendo questi asceso al trono romano nel 98 d.C., si presume che l’età di San Pancrazio al momento del martirio dovesse oscillare intorno ai novant’anni circa.

Quando la Sicilia passò sotto il dominio bizantino si intensificò ulteriormente nell’isola il culto di quei santi di origine orientale, fra cui appunto quello di San Pancrazio. Nel XV secoli i taorminesi introdussero il suo culto anche a Canicattì, che ancora oggi lo venera quale patrono.

Il cardinale Baronio nel compilare il martirologio romano iscrisse San Pancrazio di Taormina al 3 aprile, nonostante tutti i calendari orientali lo avessero da sempre commemorato al 9 luglio, ritenuto l’anniversario della morte. Il nuovo Martyrologium della Chiesa Cattolica, approvato all’alba del Terzo Millennio da papa Giovanni Paolo II, ha però tenuto conto dell’opzione orientale citando il santo all’8 luglio.

Autore: Fabio Arduino