samedi 30 avril 2022

Saint POMPONIO di NAPOLI (POMPONIUS), évêque

 




Facciata, Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, Napoli

Saint Pomponius

Évêque de Naples (VIe siècle)

Il construisit à l'intérieur de la ville une église au nom de Marie Mère de Dieu et, sous l'occupation des Goths, pendant le règne de Théodore le Grand qui dominait l'Italie, préserva son peuple de l'hérésie arienne.

Martyrologe romain

SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/10877/Saint-Pomponius.html

Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, Napoli

POMPONIAN BASILICA, the Pietra Santa

“The Church, the Temple, the Pomponian Basilica, so called by its Founder, who was the glorious St. Pomponius, who was edifying it to expand it before the Most Blessed Virgin so much as his heart, like that of the whole neapolitan herd entrusted to his care”. Pasquale Ventre, 1880

The Basilica was founded in the sixth century after Christ, between 525 and 533, at the behest of the bishop Pomponius. The foundation of the church is linked to an ancient popular legend according to which the Devil, under the guise of a pig, infested the area between Piazza Miraglia and the ancient center, and scared with its grunts the passers-by during the night hours.

Pomponius had the basilica built as a result of a dream during which The Virgin Mary ordered him to build a church in the place where he would find a heavenly cloth. Under the cloth, the Pietra Santa, holy stone: a rock engraved with a cross, which would have been venerated by the worshippers over the years as a source of indulgence.

SOURCE : https://www.polopietrasanta.com/storia-en/


Saint Pomponius of Naples

Also known as

Pomponio

Memorial

30 April

Profile

Bishop of NaplesItaly from 508 to 536. Fierce opponent of Arianism.

Died

536

Canonized

Pre-Congregation

Additional Information

Book of Saints, by the Monks of Ramsgate

Roman Martyrology1914 edition

books

Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints

other sites in english

Catholic Online

Wikipedia

sitios en español

Martirologio Romano2001 edición

fonti in italiano

Santi e Beati

MLA Citation

“Saint Pomponius of Naples“. CatholicSaints.Info. 5 December 2021. Web. 30 April 2022. <https://catholicsaints.info/saint-pomponius-of-naples/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-pomponius-of-naples/

Book of Saints – Pomponius

Article

(SaintBishop (May 14) (6th century) He was for twenty-eight years Bishop of Naples, where his shrine is in great veneration. Pope Saint John I, in an Epistle he wrote from his prison, commends Saint Pomponius for his zeal and courage in confuting the Arians, then under the patronage of Theodoric, King of the Ostro-Goths. Not much else is now known of the Saint.

MLA Citation

Monks of Ramsgate. “Pomponius”. Book of Saints1921. CatholicSaints.Info. 2 December 2016. Web. 30 April 2022. <https://catholicsaints.info/book-of-saints-pomponius/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/book-of-saints-pomponius/




Naples - Santa Maria Maggiore o Pietrasanta by Mark Sukhija

The Christian Basilica of Santa Maria Maggiore was built in 533 by the then Bishop of Naples San Pomponio on the ruins of a Roman building.

The name of "Pietrasanta" began to be used in the 17th Century as a stone inside was believed to grant indulgences to whoever kissed it.

During the 17th Century, Cosimo Fanzago started the reconstruction of the church with a large dome to which the tile and the majicola floor was added later in the 18th Century.

The Campanile, meters away, dates from the 10th and 11th Centuries and is the oldest in the city.

SOURCE : http://www.markstravelnotes.com/europe/italy/campania/naples/places_of_interest/santa_maria_maggiore/

Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta a Napoli

The Basilica of Santa Maria Maggiore in Pietrasanta is the first church in Naples dedicated to the cult of the Virgin. It stands on the ruins of the Ancient Temple of Diana, and becomes a basilica following the appearance of the Madonna at San Pomponio, which tells him to build a church and to dedicate it to her where he would have found a stone wrapped in a blue cloth.

Source : https://www.tripadvisor.ca/Attraction_Review-g187785-d2537883-Reviews-Basilica_di_Santa_Maria_Maggiore_alla_Pietrasanta-Naples_Province_of_Naples_Campa.html

Italia, regione CampaniaNapoliCappella dei Pontano e campanile di Santa Maria Maggiore.


Il campanile della Chiesa di di Santa Maria Maggiore (Napoli)


San Pomponio di Napoli Vescovo

30 aprile

VI sec.

Martirologio Romano: A Napoli, san Pomponio, vescovo, che costruì all’interno della città una chiesa dedicata al Nome di Maria Madre di Dio e durante l’occupazione dei Goti difese dall’eresia ariana il popolo a lui affidato.

Governava la Chiesa di Napoli quasi certamente nel novembre del 536, quando i Greci di Belisario, dopo duro assedio della città, fecero strage non solo dei Goti, loro diretti nemici, ma anche di cittadini inermi e di ecclesiastici.

La cronaca dei vescovi gli assegna il ventunesimo posto e ventotto anni di governo (520-548?). Durante la dominazione gotica difese il suo gregge dall’eresia ariana, e lasciò come testimonianza della sua fede e della sua devozione mariana una superba basilica, che eresse nel centro della città probabilmente a ricordo del primo centenario del Concilio di Efeso (431). Il tempio, detto di santa Maria Maggiore e successivamente anche della Pietra Santa, subì varie trasformazioni; completamente rifatto nel 1653, rimane oggi della basilica romanica soltanto il campanile.

Durante la visita dell’arcivescovo Annibaie di Capua (1581) fu vista, sotto l’altare maggiore dell’antica chiesa, l’urna contenente i resti mortali del santo, ma nel 1743, durante la visita del cardinale arcivescovo Giuseppe Spinelli, se ne trovarono solo frammenti.

La leggenda, posteriore di circa dieci secoli e celebrata da G. Pontano e J. Sannazzaro, attribuisce al diretto intervento della Vergine l’edificazione del tempio. Pomponio avrebbe fatto ricorso alla Madre di Dio per ottenere la liberazione della città dall’incubo di un cinghiale invasato dal demonio e la Vergine, apparsagli in sogno, gli avrebbe ordinato di erigerle un tempio là dove avrebbe rinvenuto un panno di colore ceruleo. Il ricordo del favoloso episodio si celebrò fino al 1625 con i cosiddetti ludi della porchetta o porcella, che si tenevano sul sagrato del duomo nella festa di maggio del santo patrono.

La commemorazione di Pomponio era assegnata nei Calendari marmoreo, tutiniano, lotteriano e cassinese al 30 aprile, giorno della deposizione. La festa, caduta in oblio forse sulla fine del secolo XVI, fu ripristinata, con decreto della santa Congregazione dei Riti del 19 luglio 1634, al 14 maggio, data in cui è iscritta nel Martirologio Romano.

Autore: Domenico Ambiasi

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/51370

Altare maggiore della chiesa della Pietrasanta a Napoli


San Pomponio Vescovo di Napoli

Martirologio Romano: A Napoli, san Pomponio, vescovo, che costruì all’interno della città una chiesa dedicata al Nome di Maria Madre di Dio e durante l’occupazione dei Goti difese dall’eresia ariana il popolo a lui affidato.

Tratto da http://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/140263-la-leggenda-della-pietrasanta-le-janare-diavolo-maiale-terrorizza-centro-napoli/

È stata la prima struttura partenopea ad essere dedicata alla Madonna La chiesa Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta è situata nel centro storico di Napoli lì dove un tempo era stato costruito un tempio dedicato a Diana, dea della Luna e della caccia, protettrice delle donne. Le sue seguaci erano conosciute nel capoluogo campano con il nome di janare, da dianare, cioè sacerdotesse di Diana. Il complesso fu costruito per volere del vescovo Pomponio nel 533 d. C. Una leggenda narra che il religioso decise di far edificare la chiesa dopo che la Vergine gli comparve in sogno per chiedergli la realizzazione di un santuario a Lei dedicato.

La Madonna gli suggerì di farlo costruire nel luogo in cui la presenza del diavolo era più forte poiché cercava di insinuarsi nelle vite dei fedeli, spaventando i residenti con un grugnito infernale e prendendo le sembianze di un animale all’apparenza domestico: un maiale. Per sconfiggere il male, durante i secoli a venire, i vescovi continuarono a sgozzare, affacciati alla finestra della basilica, un’enorme scrofa. La pratica fu poi abbandonata perché ritenuta vergognosa. La Vergine inoltre suggerì al vescovo di costruire la chiesa solo dopo aver trovato una pietra di marmo celata sotto al terreno da un panno di colore celeste. Questa pietra aveva il potere di concedere l’indulgenza a coloro che la baciavano. La tradizione vuole che sotto di essa sia stato sepolto papa Evaristo, celebrato il 27 ottobre dalla Chiesa. Ma a distanza di anni la pietra non è mai stata trovata. Eppure queste parole bastarono a Pomponio per far erigere, nel giro di pochi anni, la basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.

L’attuale struttura è, però, opera di Cosimo Fanzago che la riedificò seguendo lo stile barocco diffusosi in tutta Italia nel Seicento. Ulteriori modifiche furono apportate nel XIX secolo durante il quale il santuario fu anche utilizzato come caserma dei pompieri. Dopo i danni prodotti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il complesso non fu più utilizzato fino al 1975, anno durante il quale iniziarono i lavori di restauro necessari a risanare l’interno complesso. All’interno dell’edificio, spoglio di altari e dipinti, vi sono un pavimento maiolicato di Giuseppe Massa, databile metà Settecento, e statue in stucco raffiguranti san Simone e David di Matteo Bottigliero. L’unico elemento superstite della basilica voluta da Pomponio è il campanile che sorge in via dei Tribunali e che vanta il primato di essere il più antico d’Italia. La torre campanaria, alta più di trenta metri, è in stile romanico dell’XI secolo. Nel laterizio incorpora alcuni pezzi da museo della città greca come un’anfora a becco d’anatra, con sopra una croce. Negli ultimi anni è stata rinvenuta, nella parte inferiore del campanile, anche la scacchiera del gioco romano ludus latrunculorum, il gioco dei soldati, predecessore del gioco della dama e dell’Otello.

Fonti: Agnese Palumbo, Maurizio Ponticello, “Il giro di Napoli in 501 luoghi”, Roma, Newton Compton, 2014

Stella Casiello, “Verso una storia del restauro: dall’età classica al primo Ottocento”, Firenze, Alinea, 2008

Laure Raffaëlli-Fournel, Cécile Gall, “Napoli e Pompei”, Milano, Touring Club, 2003

Leggere anche http://cosedinapoli.com/curiosita/il-diavolo-e-la-pietra-santa/

SOURCE : http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=4835:14-05-memoria-di-san-pomponio-vescovo-di-napoli&catid=199:maggio&lang=it

Napoli - Chiesa e campanile romanico di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Alinari.


CIENTO 'E STI JUORNE

La Chiesa della Pietrasanta, un “viaggio” in oltre mille anni di storia partenopea

il

 30 Aprile 2019

Di

 Sabrina Cozzolino

Per la rubrica “Ciento ‘e sti juorne”, oggi 30 aprile, nel giorno in cui si celebra San Pomponio, vescovo di Napoli nel VI secolo, vi raccontiamo la storia della Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, da lui fondata e la leggenda legata alla sua nascita, ovvero quella del maiale demoniaco che terrorizzava il centro di Napoli a quell’epoca.

La Chiesa della Pietrasanta è situata lungo via Tribunali, in un punto che oggi è diventato un crocevia strategico per il turismo, in cui si incontrano luoghi simbolo della Napoli più antica, com’è appunto la chiesa, il suo campanile, e a pochi passi da lì Cappella Sansevero e il suo Cristo velato, e della Napoli più moderna, con le sue pizzerie storiche o l’Istituto “Diaz”, dove campeggia uno striscione in ricordo del suo studente più celebre, Pino Daniele.

Una stratificazione che non è solo architettonica, ma anche culturale, con un sovrapporsi di storia, leggende e tradizioni, fra passato e presente di Napoli.

La Chiesa di Santa Maria Maggiore, detta della Pietrasanta, fatta costruire da San Pomponio

San Pomponio fu vescovo di Napoli a metà del VI secolo, anche durante l’assedio della città, avvenuto nel 536, da parte dell’esercito dell’Impero romano d’Oriente guidato dal generale Belisario, arrivato per strapparne il possesso agli Ostrogoti.

Alcuni anni dopo l’assedio, che devastò la città decimandone la popolazione, intorno al 533, per iniziativa del vescovo Pomponio, venne edificata una basilica maestosa sui resti del tempio di Diana di epoca romana. Il tempio era riservato esclusivamente alle donne che vi si recavano per invocare la dea e chiederle protezione durante il parto. Quelle che, invece, decidevano di diventare sacerdotesse del tempio di Diana, facendo voto di castità, presero il nome di “dianare”, termine poi trasformatosi in senso dispregiativo in “janare”, con tutte le persecuzioni che ne conseguirono, dovute alle accuse di stregoneria e adorazione del demonio.

La Chiesa fatta costruire dal vescovo Pomponio, dunque, fu innalzata sui resti del tempio romano, al confine con le antiche mura difensive della città, e fu chiamata Santa Maria Maggiore, la prima in città ad essere dedicata alla Vergine.

La leggenda del maiale demoniaco che terrorizzava il centro storico

La fondazione della chiesa della Pietrasanta è legata ad un’antica leggenda popolare, secondo la quale nella zona a ridosso dell’attuale piazza Miraglia di notte si aggirava un maiale – che altri non era che il diavolo in persona – i cui grugniti terrorizzavano i cittadini nelle ore notturne.

Secondo la leggenda, al vescovo Pomponio che voleva liberare la zona infestata dal maligno apparve in sogno la Madonna che gli ordinò di erigere una basilica in suo onore nel luogo in cui sarebbe stato ritrovato un panno celeste, che  avrebbe ricoperto la “pietra santa”, ovvero una roccia con l’incisione di una croce, che in futuro sarebbe stata venerata dai fedeli come fonte dell’indulgenza.

Fu così che Pomponio, per respingere gli assalti del demonio, fece erigere la Chiesa, dedicandola alla Vergine Maria e che prese il nome della “Pietrasanta”.

Dalla leggenda del maiale-demone sarebbe poi derivata la “festa o gioco della porcella” che si svolgeva ogni anno nel mese di maggio per rievocare la vittoria sul maligno. L’usanza vedeva l’abate della Chiesa della Pietrasanta sgozzare nel Duomo di Napoli una grossa scrofa, simbolo del male, offerta dai fedeli, per poi farla consumare dall’Arcivescovo della città. Questa festa si svolse fino al 1625, quando poi fu abolita perché considerata indecorosa e frutto di tradizioni pagane.

Una chiesa che racconta oltre mille anni di storia

Nel corso dei secoli la chiesa originale subì delle importanti trasformazioni, finché a metà del 1600 fu abbattuta a causa dei danni causati dai terremoti, per poi essere completamente ricostruita fra il 1653 e il 1678, su progetto di Cosimo Fanzago, che la riedificò in chiave barocca.

La facciata rimase incompiuta, mentre il portale fu realizzato nel 1675 da Pietro Sanbarberio. A quell’epoca della basilica romanica era rimasto soltanto il campanile, il più antico ad essere “sopravvissuto”in città, che tuttora si erge davanti alla chiesa su via Tribunali.

Ulteriori restauri furono compiuti tra il ‘700 e l’ ‘800, quando il complesso conventuale annesso alla chiesa venne adibito a caserma dei pompieri. Purtroppo i bombardamenti della seconda guerra mondiale danneggiarono gravemente la struttura religiosa, il cui restauro è stato completato solo nel 1976, e successivamente ha conosciuto delle nuove chiusure, salvo poi essere definitivamente riaperta nel 2016, come vi avevamo raccontato qui

Visita alla Chiesa della Pietrasanta, ovvero un “viaggio nel tempo”

Attualmente la Chiesa basilicale di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta consente di effettuare una sorta di “viaggio nel tempo”. Nel visitarla, infatti si effettua un percorso che attraversa i secoli ammirando i diversi elementi architettonici che si sono sovrapposti in oltre mille anni di storia. Dal campanile, il più antico della città, passando accanto alla Cappella del Pontano, di epoca rinascimentale, e davanti al Tempietto del Santissimo Salvatore, incuneato fra la Cappella e la Chiesa della Pietrasanta, fino ad inoltrarsi negli ambienti sotterranei dove si trova la cripta. Il piano ipogeo e i sotterranei della chiesa rappresentano una preziosa testimonianza  della storia della città di Napoli, dove è possibile osservare porzioni di muro in “opus reticulatum”, mosaici di epoca romana e resti di una domus.

Il campanile della Pietrasanta, opera di tradizioni romana con influssi bizantini, risalirebbe al IX – X secolo, ed è una delle più antiche torri campanarie d’Italia. La sua caratteristica principale è l’arco, che rispetto alle origini oggi appare più basso a causa dell’innalzamento del fondo stradale avvenuto nel corse del tempo.  Il campanile conserva numerosi elementi architettonici e iscrizioni di epoca romana in marmo, rilavorati e riutilizzati, che si trovano alla base della struttura. Del Campanile, ed in particolare della sua “tabula lusoria” e dei recenti danni che ha subit vi avevamo raccontato in questo articolo di Enzo Di Paoli.

La riapertura dopo il restauro, con mostre e visite guidate

Dalla sua riapertura – completata solo nel 2018 con l’apertura al pubblico della cripta e della cavità sotterranea – la Chiesa della Pietrasanta ha ospitato diverse mostre, come quelle che hanno richiamato un grande numero di visitatori, a cura di Vittorio Sgarbi: “Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito” e il “Museo della follia: da Goya a Bacon”.

Attualmente sono in corso le attività del “Lapis Museum”, che nella cripta e nel sottosuolo della Basilica della Pietrasanta, ospitano le mostre “Sacra Neapolis – culti, miti e leggende”, organizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e anche “Napoli: storia, arte, vulcani” insieme con l’Osservatorio Vulcano, che termineranno il 15 settembre.

Sempre all’interno della Chiesa è allestita la mostra dedicata a “Chagall. Sogno d’amore” con dipinti originali dell’autore, in corso fino al prossimo 30 giugno, e che anche avevamo presentato in occasione dell’inaugurazione.

Per sabato 4 maggio l’associazione “NarteA”, invece, organizza una visita guidata teatralizzata, “Tufo  – Nel cuore della Pietrasanta”, con due turni (ore 19 e ore 20,30), che condurrà i visitatori nei diversi ambienti della chiesa, in suggestivo percorso a ritroso nel tempo. Per informazioni si può visitare la pagina Fb dell’Associazione.

Sabrina Cozzolino

Giornalista pubblicista. Napoletana, diplomata in pianoforte al Conservatorio di musica, insegnante di scuola primaria. Grande appassionata del cinema in bianco e nero, in particolare di Totò, naturalmente supertifosa del Napoli. Incontra il Collettivo di Identità Insorgenti, diventato poi SulSud,  quando con la sua associazione, NapoliEvviva, si impegna per la battaglia di intitolazione delle scale di via Crispi a Massimo Troisi. Battaglia poi vinta.

SOURCE : https://sulsud.it/la-chiesa-della-pietrasanta-un-viaggio-in-oltre-mille-anni-di-storia-partenopea/

Nápoles, Santa Maria Maggiore desde la Certosa di San Martino.


Voir aussi : https://www.facebook.com/lapismuseo/videos/san-pomponio-e-san-francesco-caracciolo/808450740052216/