Saint Pomponius
Évêque de Naples (VIe siècle)
Il construisit à
l'intérieur de la ville une église au nom de Marie Mère de Dieu et, sous
l'occupation des Goths, pendant le règne de Théodore le Grand qui dominait
l'Italie, préserva son peuple de l'hérésie arienne.
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/10877/Saint-Pomponius.html
Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, Napoli
POMPONIAN BASILICA, the Pietra Santa
“The Church, the Temple, the Pomponian Basilica, so called by its Founder, who was the glorious St. Pomponius, who was edifying it to expand it before the Most Blessed Virgin so much as his heart, like that of the whole neapolitan herd entrusted to his care”. Pasquale Ventre, 1880
The
Basilica was founded in the sixth century after Christ, between 525 and 533, at
the behest of the bishop Pomponius. The foundation of the church is linked to
an ancient popular legend according to which the Devil, under the guise of a
pig, infested the area between Piazza Miraglia and the ancient center, and
scared with its grunts the passers-by during the night hours.
Pomponius
had the basilica built as a result of a dream during which The Virgin Mary
ordered him to build a church in the place where he would find a heavenly
cloth. Under the cloth, the Pietra Santa, holy stone: a rock engraved with a
cross, which would have been venerated by the worshippers over the years as a
source of indulgence.
SOURCE : https://www.polopietrasanta.com/storia-en/
Also
known as
Pomponio
Profile
Bishop of Naples, Italy from 508 to 536.
Fierce opponent of Arianism.
Additional
Information
Book
of Saints, by the Monks of
Ramsgate
Roman
Martyrology, 1914 edition
books
Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints
other
sites in english
sitios
en español
Martirologio Romano, 2001 edición
fonti
in italiano
MLA
Citation
“Saint Pomponius of
Naples“. CatholicSaints.Info. 5 December 2021. Web. 30 April 2022.
<https://catholicsaints.info/saint-pomponius-of-naples/>
SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-pomponius-of-naples/
Article
(Saint) Bishop (May 14)
(6th
century) He was for twenty-eight years Bishop of Naples,
where his shrine is
in great veneration. Pope Saint John
I, in an Epistle he wrote from his prison,
commends Saint Pomponius
for his zeal and courage in confuting the Arians,
then under the patronage of Theodoric, King of
the Ostro-Goths. Not much else is now known of the Saint.
MLA
Citation
Monks of Ramsgate.
“Pomponius”. Book of Saints, 1921. CatholicSaints.Info.
2 December 2016. Web. 30 April 2022.
<https://catholicsaints.info/book-of-saints-pomponius/>
SOURCE : https://catholicsaints.info/book-of-saints-pomponius/
Naples - Santa Maria Maggiore o Pietrasanta by Mark Sukhija
The
Christian Basilica of Santa Maria Maggiore was built in 533 by the then Bishop
of Naples San Pomponio on the ruins of a Roman building.
The
name of "Pietrasanta" began to be used in the 17th Century as a stone
inside was believed to grant indulgences to whoever kissed it.
During
the 17th Century, Cosimo Fanzago started the reconstruction of the church with
a large dome to which the tile and the majicola floor was added later in the
18th Century.
The
Campanile, meters away, dates from the 10th and 11th Centuries and is the
oldest in the city.
Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta a Napoli
The Basilica of Santa Maria Maggiore in Pietrasanta is the first church in Naples dedicated to the cult of the Virgin. It stands on the ruins of the Ancient Temple of Diana, and becomes a basilica following the appearance of the Madonna at San Pomponio, which tells him to build a church and to dedicate it to her where he would have found a stone wrapped in a blue cloth.
Italia, regione Campania, Napoli, Cappella dei Pontano e campanile di Santa Maria Maggiore.
San Pomponio di
Napoli Vescovo
VI sec.
Martirologio
Romano: A Napoli, san Pomponio, vescovo, che costruì all’interno della
città una chiesa dedicata al Nome di Maria Madre di Dio e durante l’occupazione
dei Goti difese dall’eresia ariana il popolo a lui affidato.
Governava la Chiesa di Napoli quasi certamente nel novembre del 536, quando i Greci di Belisario, dopo duro assedio della città, fecero strage non solo dei Goti, loro diretti nemici, ma anche di cittadini inermi e di ecclesiastici.
La cronaca dei vescovi gli assegna il ventunesimo posto e ventotto anni di governo (520-548?). Durante la dominazione gotica difese il suo gregge dall’eresia ariana, e lasciò come testimonianza della sua fede e della sua devozione mariana una superba basilica, che eresse nel centro della città probabilmente a ricordo del primo centenario del Concilio di Efeso (431). Il tempio, detto di santa Maria Maggiore e successivamente anche della Pietra Santa, subì varie trasformazioni; completamente rifatto nel 1653, rimane oggi della basilica romanica soltanto il campanile.
Durante la visita dell’arcivescovo Annibaie di Capua (1581) fu vista, sotto l’altare maggiore dell’antica chiesa, l’urna contenente i resti mortali del santo, ma nel 1743, durante la visita del cardinale arcivescovo Giuseppe Spinelli, se ne trovarono solo frammenti.
La leggenda, posteriore di circa dieci secoli e celebrata da G. Pontano e J. Sannazzaro, attribuisce al diretto intervento della Vergine l’edificazione del tempio. Pomponio avrebbe fatto ricorso alla Madre di Dio per ottenere la liberazione della città dall’incubo di un cinghiale invasato dal demonio e la Vergine, apparsagli in sogno, gli avrebbe ordinato di erigerle un tempio là dove avrebbe rinvenuto un panno di colore ceruleo. Il ricordo del favoloso episodio si celebrò fino al 1625 con i cosiddetti ludi della porchetta o porcella, che si tenevano sul sagrato del duomo nella festa di maggio del santo patrono.
La commemorazione di Pomponio era assegnata nei Calendari marmoreo, tutiniano, lotteriano e cassinese al 30 aprile, giorno della deposizione. La festa, caduta in oblio forse sulla fine del secolo XVI, fu ripristinata, con decreto della santa Congregazione dei Riti del 19 luglio 1634, al 14 maggio, data in cui è iscritta nel Martirologio Romano.
Autore: Domenico Ambiasi
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/51370
Altare maggiore della chiesa della Pietrasanta a Napoli
San Pomponio Vescovo di
Napoli
Martirologio Romano: A
Napoli, san Pomponio, vescovo, che costruì all’interno della città una chiesa
dedicata al Nome di Maria Madre di Dio e durante l’occupazione dei Goti difese
dall’eresia ariana il popolo a lui affidato.
Tratto da http://www.vesuviolive.it/cultura-napoletana/140263-la-leggenda-della-pietrasanta-le-janare-diavolo-maiale-terrorizza-centro-napoli/
È stata la prima struttura partenopea ad essere dedicata alla Madonna La chiesa
Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta è situata nel centro storico di Napoli lì
dove un tempo era stato costruito un tempio dedicato a Diana, dea della Luna e
della caccia, protettrice delle donne. Le sue seguaci erano conosciute nel
capoluogo campano con il nome di janare, da dianare, cioè sacerdotesse di
Diana. Il complesso fu costruito per volere del vescovo Pomponio nel 533 d. C.
Una leggenda narra che il religioso decise di far edificare la chiesa dopo che
la Vergine gli comparve in sogno per chiedergli la realizzazione di un
santuario a Lei dedicato.
La Madonna gli suggerì di
farlo costruire nel luogo in cui la presenza del diavolo era più forte poiché
cercava di insinuarsi nelle vite dei fedeli, spaventando i residenti con un
grugnito infernale e prendendo le sembianze di un animale all’apparenza
domestico: un maiale. Per sconfiggere il male, durante i secoli a venire, i
vescovi continuarono a sgozzare, affacciati alla finestra della basilica,
un’enorme scrofa. La pratica fu poi abbandonata perché ritenuta vergognosa. La
Vergine inoltre suggerì al vescovo di costruire la chiesa solo dopo aver
trovato una pietra di marmo celata sotto al terreno da un panno di colore
celeste. Questa pietra aveva il potere di concedere l’indulgenza a coloro che
la baciavano. La tradizione vuole che sotto di essa sia stato sepolto papa
Evaristo, celebrato il 27 ottobre dalla Chiesa. Ma a distanza di anni la pietra
non è mai stata trovata. Eppure queste parole bastarono a Pomponio per far
erigere, nel giro di pochi anni, la basilica di Santa Maria Maggiore alla
Pietrasanta.
L’attuale struttura è, però, opera di Cosimo Fanzago che la riedificò seguendo lo stile barocco diffusosi in tutta Italia nel Seicento. Ulteriori modifiche furono apportate nel XIX secolo durante il quale il santuario fu anche utilizzato come caserma dei pompieri. Dopo i danni prodotti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il complesso non fu più utilizzato fino al 1975, anno durante il quale iniziarono i lavori di restauro necessari a risanare l’interno complesso. All’interno dell’edificio, spoglio di altari e dipinti, vi sono un pavimento maiolicato di Giuseppe Massa, databile metà Settecento, e statue in stucco raffiguranti san Simone e David di Matteo Bottigliero. L’unico elemento superstite della basilica voluta da Pomponio è il campanile che sorge in via dei Tribunali e che vanta il primato di essere il più antico d’Italia. La torre campanaria, alta più di trenta metri, è in stile romanico dell’XI secolo. Nel laterizio incorpora alcuni pezzi da museo della città greca come un’anfora a becco d’anatra, con sopra una croce. Negli ultimi anni è stata rinvenuta, nella parte inferiore del campanile, anche la scacchiera del gioco romano ludus latrunculorum, il gioco dei soldati, predecessore del gioco della dama e dell’Otello.
Fonti: Agnese Palumbo, Maurizio Ponticello, “Il giro di Napoli in 501 luoghi”, Roma, Newton Compton, 2014
Stella Casiello, “Verso una storia del restauro: dall’età classica al primo Ottocento”, Firenze, Alinea, 2008
Laure Raffaëlli-Fournel, Cécile Gall, “Napoli e Pompei”, Milano, Touring Club,
2003
Leggere
anche http://cosedinapoli.com/curiosita/il-diavolo-e-la-pietra-santa/
Napoli - Chiesa e campanile romanico di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Alinari.
La Chiesa della
Pietrasanta, un “viaggio” in oltre mille anni di storia partenopea
il
30 Aprile 2019
Di
Per la rubrica “Ciento ‘e
sti juorne”, oggi 30 aprile, nel giorno in cui si celebra San Pomponio, vescovo
di Napoli nel VI secolo, vi raccontiamo la storia della Chiesa di
Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, da lui fondata e la leggenda legata alla
sua nascita, ovvero quella del maiale demoniaco che terrorizzava il centro di
Napoli a quell’epoca.
La Chiesa della
Pietrasanta è situata lungo via Tribunali, in un punto che oggi è
diventato un crocevia strategico per il turismo, in cui si incontrano luoghi
simbolo della Napoli più antica, com’è appunto la chiesa, il suo campanile, e a
pochi passi da lì Cappella Sansevero e il suo Cristo velato, e della Napoli più
moderna, con le sue pizzerie storiche o l’Istituto “Diaz”, dove campeggia uno
striscione in ricordo del suo studente più celebre, Pino Daniele.
Una stratificazione che non è solo architettonica, ma anche culturale, con un sovrapporsi di storia, leggende e tradizioni, fra passato e presente di Napoli.
La Chiesa di Santa Maria
Maggiore, detta della Pietrasanta, fatta costruire da San Pomponio
San Pomponio fu vescovo
di Napoli a metà del VI secolo, anche durante l’assedio della città, avvenuto
nel 536, da parte dell’esercito dell’Impero romano d’Oriente guidato dal
generale Belisario, arrivato per strapparne il possesso agli Ostrogoti.
Alcuni anni dopo
l’assedio, che devastò la città decimandone la popolazione, intorno al 533, per
iniziativa del vescovo Pomponio, venne edificata una basilica maestosa sui
resti del tempio di Diana di epoca romana. Il tempio era riservato
esclusivamente alle donne che vi si recavano per invocare la dea e chiederle
protezione durante il parto. Quelle che, invece, decidevano di diventare
sacerdotesse del tempio di Diana, facendo voto di castità, presero il nome di
“dianare”, termine poi trasformatosi in senso dispregiativo in “janare”, con
tutte le persecuzioni che ne conseguirono, dovute alle accuse di stregoneria e
adorazione del demonio.
La Chiesa fatta costruire
dal vescovo Pomponio, dunque, fu innalzata sui resti del tempio romano, al
confine con le antiche mura difensive della città, e fu chiamata Santa Maria
Maggiore, la prima in città ad essere dedicata alla Vergine.
La leggenda del maiale
demoniaco che terrorizzava il centro storico
La fondazione della
chiesa della Pietrasanta è legata ad un’antica leggenda popolare, secondo la
quale nella zona a ridosso dell’attuale piazza Miraglia di notte si aggirava un
maiale – che altri non era che il diavolo in persona – i cui grugniti
terrorizzavano i cittadini nelle ore notturne.
Secondo la leggenda, al
vescovo Pomponio che voleva liberare la zona infestata dal maligno apparve in
sogno la Madonna che gli ordinò di erigere una basilica in suo onore nel luogo
in cui sarebbe stato ritrovato un panno celeste, che avrebbe ricoperto la
“pietra santa”, ovvero una roccia con l’incisione di una croce, che in futuro
sarebbe stata venerata dai fedeli come fonte dell’indulgenza.
Fu così che Pomponio, per
respingere gli assalti del demonio, fece erigere la Chiesa, dedicandola alla
Vergine Maria e che prese il nome della “Pietrasanta”.
Dalla leggenda del
maiale-demone sarebbe poi derivata la “festa o gioco della porcella” che si
svolgeva ogni anno nel mese di maggio per rievocare la vittoria sul maligno.
L’usanza vedeva l’abate della Chiesa della Pietrasanta sgozzare nel Duomo di
Napoli una grossa scrofa, simbolo del male, offerta dai fedeli, per poi farla
consumare dall’Arcivescovo della città. Questa festa si svolse fino al 1625,
quando poi fu abolita perché considerata indecorosa e frutto di tradizioni
pagane.
Una chiesa che racconta oltre
mille anni di storia
Nel corso dei secoli la
chiesa originale subì delle importanti trasformazioni, finché a metà del 1600
fu abbattuta a causa dei danni causati dai terremoti, per poi essere
completamente ricostruita fra il 1653 e il 1678, su progetto di Cosimo Fanzago,
che la riedificò in chiave barocca.
La facciata rimase
incompiuta, mentre il portale fu realizzato nel 1675 da Pietro Sanbarberio. A
quell’epoca della basilica romanica era rimasto soltanto il campanile, il più
antico ad essere “sopravvissuto”in città, che tuttora si erge davanti alla
chiesa su via Tribunali.
Ulteriori restauri furono
compiuti tra il ‘700 e l’ ‘800, quando il complesso conventuale annesso alla
chiesa venne adibito a caserma dei pompieri. Purtroppo i bombardamenti della
seconda guerra mondiale danneggiarono gravemente la struttura religiosa, il cui
restauro è stato completato solo nel 1976, e successivamente ha conosciuto
delle nuove chiusure, salvo poi essere definitivamente riaperta nel 2016, come
vi avevamo raccontato qui
Visita alla Chiesa della
Pietrasanta, ovvero un “viaggio nel tempo”
Attualmente la Chiesa
basilicale di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta consente di effettuare una
sorta di “viaggio nel tempo”. Nel visitarla, infatti si effettua un percorso
che attraversa i secoli ammirando i diversi elementi architettonici che si sono
sovrapposti in oltre mille anni di storia. Dal campanile, il più antico della
città, passando accanto alla Cappella del Pontano, di epoca rinascimentale, e
davanti al Tempietto del Santissimo Salvatore, incuneato fra la Cappella e la
Chiesa della Pietrasanta, fino ad inoltrarsi negli ambienti sotterranei dove si
trova la cripta. Il piano ipogeo e i sotterranei della chiesa rappresentano una
preziosa testimonianza della storia della città di Napoli, dove è
possibile osservare porzioni di muro in “opus reticulatum”, mosaici di epoca
romana e resti di una domus.
Il campanile della
Pietrasanta, opera di tradizioni romana con influssi bizantini,
risalirebbe al IX – X secolo, ed è una delle più antiche torri campanarie
d’Italia. La sua caratteristica principale è l’arco, che rispetto alle origini
oggi appare più basso a causa dell’innalzamento del fondo stradale avvenuto nel
corse del tempo. Il campanile conserva numerosi elementi architettonici e
iscrizioni di epoca romana in marmo, rilavorati e riutilizzati, che si trovano
alla base della struttura. Del Campanile, ed in particolare della sua
“tabula lusoria” e dei recenti danni che ha subit vi avevamo raccontato in questo articolo di Enzo Di Paoli.
La riapertura dopo il
restauro, con mostre e visite guidate
Dalla sua riapertura –
completata solo nel 2018 con l’apertura al pubblico della cripta e della cavità
sotterranea – la Chiesa della Pietrasanta ha ospitato diverse mostre, come
quelle che hanno richiamato un grande numero di visitatori, a cura di Vittorio
Sgarbi: “Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito” e il “Museo
della follia: da Goya a Bacon”.
Attualmente sono in corso
le attività del “Lapis Museum”, che nella cripta e nel sottosuolo della
Basilica della Pietrasanta, ospitano le mostre “Sacra Neapolis – culti, miti e
leggende”, organizzata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di
Napoli, e anche “Napoli: storia, arte, vulcani” insieme con l’Osservatorio
Vulcano, che termineranno il 15 settembre.
Sempre all’interno della
Chiesa è allestita la mostra dedicata a “Chagall. Sogno d’amore” con dipinti
originali dell’autore, in corso fino al prossimo 30 giugno, e che anche avevamo
presentato in
occasione dell’inaugurazione.
Per sabato 4 maggio
l’associazione “NarteA”, invece, organizza una visita guidata teatralizzata,
“Tufo – Nel cuore della Pietrasanta”, con due turni (ore 19 e ore 20,30),
che condurrà i visitatori nei diversi ambienti della chiesa, in suggestivo
percorso a ritroso nel tempo. Per informazioni si può visitare la pagina Fb
dell’Associazione.
Giornalista pubblicista.
Napoletana, diplomata in pianoforte al Conservatorio di musica, insegnante di
scuola primaria. Grande appassionata del cinema in bianco e nero, in
particolare di Totò, naturalmente supertifosa del Napoli. Incontra il
Collettivo di Identità Insorgenti, diventato poi SulSud, quando con la
sua associazione, NapoliEvviva, si impegna per la battaglia di intitolazione
delle scale di via Crispi a Massimo Troisi. Battaglia poi vinta.
SOURCE : https://sulsud.it/la-chiesa-della-pietrasanta-un-viaggio-in-oltre-mille-anni-di-storia-partenopea/
Nápoles, Santa Maria Maggiore desde la Certosa di San Martino.
Voir aussi : https://www.facebook.com/lapismuseo/videos/san-pomponio-e-san-francesco-caracciolo/808450740052216/