SOURCE : http://magnificat.ca/cal/fr/saints/saint_evariste.html
SOURCE : http://www.introibo.fr/26-10-St-Evariste-pape-et-martyr
SOURCE : http://www.abbaye-saint-benoit.ch/gueranger/anneliturgique/pentecote/pentecote05/058.htm
Saint Evariste
Pape (5 ème) de 97 à 105 et martyr (✝ 108)
Pape et martyr sous le règne de l'empereur Trajan. Juif originaire de Bethléem, il devint chrétien. Il organisa les paroisses de Rome et le service diaconal dans la ville de Rome. Il vivait à l'époque où saint Ignace d'Antioche vint à Rome consommer son martyre.
Martyrologe romain
SOURCE : http://nominis.cef.fr/contenus/saint/2081/Saint-Evariste.html
Bassorilievo in marmo su una colonna della navata
sinistra della Basilica di San Pietro in Vaticano che ritrae s.Evaristo papa.
Évariste, né en Grèce, d'un père Juif nommé Juda, de la cité de Bethléem, siégea treize ans, six mois et deux jours, sous les règnes de Domitien, de Nerva et de Trajan, depuis le consulat de Valens et Veter (96), jusqu'à celui de Gallus et Bradua (108).
Ce pontife partagea entre les Prêtres les titres de la ville de Rome. Il établit par une constitution sept diacres qui devaient assister l'Évêque et lui servir de témoins authentiques. En trois Ordinations célébrées au mois de décembre, il promut six Prêtres, deux diacres et cinq Évêques destinés à diverses Églises.
Saint Évariste reçut la couronne du martyre. Il fut enseveli près du corps du bienheureux Pierre, au Vatican, le 6 des calendes de novembre (25 octobre 108). Le siège épiscopal demeura vacant dix-neuf jours.
Une épée et une crèche, tels sont les attributs de Saint Évariste dans l'art populaire.
Cromolitografia in L. Tripepi, Ritratti e biografie
dei romani pontefici: da S. Pietro a Leone 13, Roma, Vaglimigli Davide, 1879. Municipal
Library of Trento
Grec de naissance, St Évariste était cependant d'origine juive. On ignore à quelle époque il embrassa la foi et comment il vint à Rome, mais on sait qu'étant devenu prêtre, il édifia grandement les fidèles par ses exemples, sa charité et ses instructions. Après le martyre du St pape Anaclet, alors que la seconde persécution générale sévissait avec la plus grande fureur, St Evariste fut élu pape d'une voix unanime. Ce véritable Père de la chrétienté mit tous ses soins à pourvoir aux besoins de l'Église dans un temps où elle était persécutée par les païens et déchirée par les hérétiques. Il veilla si bien à la garde de son troupeau que les fidèles de Rome conservèrent toujours la pureté de la foi et que le poison de l'hérésie ne put jamais gagner ni le coeur ni l'esprit des chrétiens romains. Évariste ne se reposait pas uniquement sur les prêtres de Rome pour distribuer la parole de Dieu, mais il prêchait souvent lui-même et visitait les différentes paroisses de la ville avec un zèle infatigable. La persécution de Trajan, la troisième dans l'histoire de l'Église, commença sous son pontificat. Saisi et jeté en prison, St Evariste fit éclater si fortement sa joie de souffrir pour Jésus-Christ que les magistrats en étaient interdits et stupéfaits. Il endura le martyre en même temps que l'illustre évêque d'Antioche, St Ignace. L'héroïque et glorieuse confession de ces deux grands Saints, unit les Églises d'Orient et d'Occident dans une même profession de foi.
SOURCE : http://www.religion-orthodoxe.com/article-saint-evariste-pape-de-rome-108-87341089.html
This illustration is from The Lives and Times of the Popes by Chevalier Artaud de
Montor, New York: The Catholic Publication Society of America, 1911. It was
originally published in 1842.
Pope Saint Evaristus
Also
known as
- Aristo
- Aristus
- Evarisus
- Ewaryst
Profile
Son of an Hellenic Jew
from Bethlehem. Fifth pope, reigning for eight
years, and about whom almost nothing is known. Traditionally considered a martyr, but there is no
documentation of the event.
Papal Ascension
- c.99
- c.107
- buried in the Vatican near Saint Peter the Apostle
Kirsch, Johann Peter. "Pope St. Evaristus." The Catholic Encyclopedia. Vol. 5. New York: Robert Appleton Company, 1909.26 Oct. 2015 <http://www.newadvent.org/cathen/05646a.htm>.
Mentre del suo predecessore Clemente conosciamo la celebre lettera ai cristiani di Corinto, di Evaristo nulla è giunto. Tutto ciò che si sa è nel Liber Pontificalis e negli scritti di Ireneo ed Eusebio: sembra sia stato un greco di Antiochia nato a Betlemme e divenuto il quarto o forse il quinto successore di Pietro intorno all’anno 100. Governò per 9 anni. Leggendarie sono considerate la notizie che sia morto martire, che sia sepolto presso San Pietro e che abbia suddiviso Roma in 25 parrocchie e istituito 7 diaconi per assisterlo nella liturgia, come testimoni della sua ortodossia e come «stenografi» delle sue prediche. I resoconti, in ogni caso, non ci sono giunti. (Avvenire)
Le scarse informazioni giunte a noi su papa Evaristo sono contenute nel Liber pontificalis, che è una raccolta cronologica di biografie di papi del VI secolo. Di Evaristo dice soltanto che ha ordinato quei diaconi e consacrato diciassette preti e quindici vescovi.
Siamo dunque di fronte a un “papa senza voce”. Non conosciamo di lui neppure una parola, mentre del suo predecessore Clemente I ci è giunto un documento importantissimo: la lettera famosa agli agitati cristiani di Corinto, con l’affermazione solenne dell’autorità che al vescovo di Roma compete. Ma questa autorità di Clemente comincia a risultare fastidiosa per i vertici dell’impero. E nell’anno 97, sotto l’imperatore Nerva, egli viene arrestato e condotto poi in esilio nel Chersoneso Taurico (Crimea). Ha quindi dovuto lasciare ad altri il governo della Chiesa, e la sua scelta è caduta su Evaristo. Il quale dev’essere perciò una figura di punta nella comunità cristiana di Roma; un uomo nel quale papa Clemente deve avere la massima fiducia.
Questo è ben più che probabile, secondo logica: però, come si è già detto, nessun documento ci parla di Evaristo e ci dice chi era e che cosa faceva prima della chiamata a quella responsabilità. E poi, oltre a quelle nomine di vescovi, preti e diaconi, della sua opera come papa non si sa nulla. Una tradizione assai antica afferma che Evaristo sarebbe morto martire sotto l’imperatore Traiano, e che poi avrebbero seppellito il suo corpo vicino alla tomba dell’apostolo Pietro. Ma di questo non esistono conferme attendibili.
Ci si è pure domandati se Evaristo debba essere considerato vero papa (ossia non “vice”, “luogotenente”) dall’anno 97, quando Clemente va in esilio; oppure solo dal 101, anno in cui Clemente muore martire in Crimea, secondo Eusebio di Cesarea (IV secolo) nella sua Storia Ecclesiastica. Per Eusebio è chiaro: Clemente, dopo nove anni di pontificato (88-97) "trasmise il sacro ministero a Evaristo". Nessuna delega, insomma. Investitura piena. E anche ai tempi nostri l’Annuario pontificio indica Evaristo come papa a pieno titolo già nel 97.
Autore: Domenico Agasso
EVARISTO, santo
di Francesco Scorza Barcellona - Enciclopedia dei Papi
(2000)
Evaristo, santo
Successore diretto di Clemente
I nelle liste episcopali romane attestate da Ireneo di Lione e
da Eusebio
di Cesarea, e in quante ad esse si conformano; di Anacleto nelle liste che
pongono quest'ultimo, identico o distinto da Cleto, dopo Clemente.
Secondo Eusebio di Cesarea il suo episcopato va dal 99 (Historia ecclesiastica
III, 34; cfr. Chronicon, ad a. 99) al 108, ma per un totale di otto o nove anni
(otto in Historia ecclesiastica IV, 1; nove in Chronicon, ad a. 108) inferiore
quindi a quello della cronologia adottata. Il Catalogo Liberiano pone il suo
episcopato, sotto il nome abbreviato di Aristus, dal 96 al 108, per un totale
di tredici anni, sette mesi e due giorni. Queste due date, che di fatto abbracciano
un periodo di tredici anni, sono riprese dal Liber
pontificalis, nr. 6, in cui però si afferma che E. sarebbe rimasto sulla
cattedra episcopale per nove anni, dieci mesi e due giorni. Il Liber
pontificalis aggiunge una serie di dati non controllabili, e, come al solito
per i primi vescovi di Roma,
verosimilmente privi di ogni fondamento storico. E. sarebbe stato greco di nascita
("natione Graecus"), figlio di un giudeo di nome Giuda, di Betlemme. Sarebbe
morto martire, avrebbe assegnato i tituli romani a presbiteri, avrebbe ordinato
sette diaconi "qui custodirent episcopum praedicantem, propter stilum
veritatis". In tre ordinazioni avrebbe consacrato diciassette presbiteri,
due diaconi, quindici vescovi. La sua sepoltura presso s. Pietro, nel cimitero
vaticano, sarebbe avvenuta il 27 ottobre, e la sua morte sarebbe stata seguita
da diciannove giorni di sede vacante. Nella prima redazione del Liber
pontificalis, quale è stata ricostruita da L.
Duchesne sulla base dei compendi feliciano e cononiano, si aggiungeva
dopo la qualifica di "natione Graecus" quella di
"Antiochenus", che mal si spiega con la provenienza del padre.
L'attribuzione di presbiteri ai tituli si può
ricollegare alla notizia su Cleto che avrebbe ordinato venticinque presbiteri
probabilmente in relazione all'esistenza di venticinque tituli romani con
funzioni parrocchiali, situazione verosimile agli inizi del sec. VI. Meno
chiare, a prima vista, sono le motivazioni addotte per l'ordinazione dei sette
diaconi: come ha dimostrato L. Duchesne, è probabile che nel passo citato
"praedicare" indichi la recita del prefazio della messa e del canone,
e che la ragione di custodire il vescovo in questa funzione liturgica fosse
quella di garantire l'esattezza e l'ortodossia del formulario impiegato. Ciò si
evince principalmente dal canone 12 (13 nelle precedenti edizioni) della
raccolta attribuita a un presunto concilio di duecentosettantacinque vescovi
tenutosi sotto papa Silvestro, in realtà uno degli apocrifi composti all'epoca di
papa Simmaco nelle controversie sorte a seguito dello scisma laurenziano:
secondo il più recente editore degli apocrifi simmachiani, E. Wirbelauer, gli
atti di questo concilio costituiscono un documento di parte laurenziana. Il
canone in questione, ripreso nella notizia del Liber pontificalis su E.,
prescrive che i sette diaconi "sint custodes episcopo consecranti propter
stilum veritatis et catholicam rationem et senectutis oraculum, ne in
praedicatione aut Patrem pro Filio aut Spiritum Sanctum pro Patre praedicemus".
Il titolo di martire attribuito a E. non sembra
riposare su alcuna tradizione agiografica. Il suo nome compare nel
Martyrologium Hieronymianum in una lista di vescovi di Roma alla data del 23
dicembre. La sua commemorazione è fissata nel Martyrologium di Adone alla data
del 27 ottobre; nel Martyrologium Romanum essa fu posta al 26 ottobre, ma è
stata espunta dal Calendarium Romanum del 1969 per il fatto che si ignora la
data della morte di E., e perché non risulta che sia stato effettivamente martire.
Tra le decretali pseudoisidoriane figurano quattro epistole attribuite a
Evaristo.FONTI E BIBLIOGRAFIA
Ireneo di Lione, Adversus haereses III, 3, 3, a
cura di A. Rousseau-L. Doutreleau, Paris 1974 (Sources Chrétiennes, 211), pp.
36-8.
Eusebio di Cesarea, Historia ecclesiastica III,
34; IV, 1, a cura di E. Schwartz,
Leipzig 1903 (Die Griechischen Christlichen Schriftsteller. Eusebius Werke, II,
1), pp. 274, 300.
Id., Chronicon, ad aa. 99, 108, a cura di R.
Helm, Berlin 1956 (Die Griechischen Christlichen Schriftsteller. Eusebius
Werke, VII), pp. 193, 195.
Le Liber pontificalis, a cura di L. Duchesne, I, Paris
1886, pp. CXXXVII-CXLI, 54-5, 126; Catalogo Liberiano, ibid., pp. 2-3.
H. Delehaye, Commentarius
perpetuus in Martyrologium Hieronymianum [...], in Acta Sanctorum
Novembris [...], II, pars posterior, Bruxellis 1931, pp. 662-63.
Martyrologium Romanum [...] scholiis historicis
instructum, in Propylaeum ad Acta Sanctorum Decembris, ivi 1940, p. 468.
J. Dubois-G. Renaud, Le Martyrologe d'Adon. Ses
deux familles. Ses trois recensions. Texte et commentaire, Paris 1984, pp.
366-67. Calendarium Romanum ex decreto sacrosancti oecumenici concilii
Vaticani II instauratum auctoritate Pauli PP. VI promulgatum, In Civitate
Vaticana 1969, p. 143.
Fonti agiografiche:
cfr. Bibliotheca Hagiographica Latina [...], I,
Bruxellis 1898-99, p. 419.
ibid., Novum Supplementum, a cura di H. Fros, ivi
1986, p. 319.
Decretali attribuite a E.:
cfr. P. Hinschius, Decretales
pseudo-Isidorianae et Capitula Angilramni [...], Lipsiae 1863, pp. 87-94.
Studi:
Ecclesiastica Historia [...] per aliquot studiosos et
pios viros in urbe Magdeburgica, Centuria II, Caput X, Basileae 1562, coll. 109-10.
C. Baronio, Annales ecclesiastici,
II, Romae 1590, pp. 49, 67-8.
[L.-S.] Lenain de Tillemont, Mémoires pour
servir à l'histoire ecclésiastique des six premiers siècles, t. II, Venise
1732, pp. 212-14, 584.
Acta Sanctorum [...], Octobris, XI, Bruxellis
1864, pp. 799-804.
Ch. Poisnel, Un concile apocryphe du pape saint
Silvestre, "Mélanges d'Archéologie et d'Histoire. École Française de
Rome", 6, 1886, pp. 1-13.
E. Wirbelauer, Zwei Päpste in Rom. Der Konflikt
zwischen Laurentius und Symmachus (498-514), München 1993, pp. 96-9, 330.
A Dictionary of Christian Biography, II, London
1880, s.v., p.426.
Catholicisme, IV, Paris 1949, s.v., col. 772; E.C., V,
s.v., col. 893.
Vies des Saints et des Bienheureux, X, Paris 1952,
s.v., pp. 886-87.
Iconographie de l'art chrétien, III, 1, ivi 1958,
s.v., p. 480.
I. Daniele, Evaristo, in B.S., V, coll. 372-73.
B. Botte, Évariste, in D.H.G.E., XVI, col.
111.
New Catholic Encyclopaedia, V, Washington 1967,
s.v., p. 655.
Lexikon der christlichen Ikonographie, VI, Rom 1974,
s.v., coll. 207-08.
Biographisch-bibliographisches Kirchenlexikon,
I, Hamm 1975,
s.v., col. 1547.
Lexikon für Theologie und Kirche, III, Freiburg 1995³,
s.v., col. 1067.
Il grande libro dei Santi. Dizionario enciclopedico,
I, Cinisello Balsamo 1998, s.v., pp. 645-46.
SOURCE : https://www.treccani.it/enciclopedia/santo-evaristo_(Enciclopedia-dei-Papi)