samedi 25 février 2017

Saint GERLANDO di AGRIGENTO (GERLAND), évêque et confesseur


Saint Gerland

Évêque en Sicile et confesseur (+ 1101)

Il était originaire de Besançon, mais, pour des raisons familiales, il partit en Sicile. Pour l'affranchir des Arabes, Robert Guiscard, le chef normand, en fit un évêque à Catane. Mais l'ambiance morale de la ville ne plaisant pas à saint Gerland, il préféra devenir évêque d'Agrigente, au cœur de l'île. Il y fut soutenu par le Pape Urbain II qui l'encourageait à remettre en activité une Église très malmenée par la présence sarrasine. 

À Agrigente en Sicile, l’an 1100, saint Gerland, évêque. Originaire de Bourgogne, il réorganisa son Église, libérée de l’occupation des Sarrasins.

Martyrologe romain

SOURCE : http://nominis.cef.fr/contenus/saint/5859/Saint-Gerland.html

Gerland d’Agrigente

† 1100

Comme son nom ne l’indique pas, Gerland naquit à Besançon (Doubs), au début du 11e siècle, apparenté à la famille de Roger de Hauteville. Son nom latin est Geriandus.

C’était un homme de grandes vertus, connu pour sa formation approfondie et sa piété. 

Il fut appelé en Sicile par deux princes normands, Robert Guiscard et Roger qui, en 1086, avaient reconquis une partie de cette île sur les Sarrazins et désiraient y rapporter la semence de la foi.

On le nomma d’abord premier chapelain à la cathédrale de Catane (Sicile), puis premier chantre au chapitre de celle de Mileto (Calabre).

Attristé par la dépravation qui régnait dans cette dernière ville, il rentra en Bourgogne avec la résolution d’y vivre dans la solitude.

Sur les instances du comte Roger, il reprit cependant le chemin de la Sicile et, cette fois, fut nommé évêque d’Agrigente et sacré en 1088 par le bienheureux pape Urbain II, ce pape qui, à Reims, avait été disciple de s.Bruno (v. 6 octobre).

Le nouvel évêque se lança hardiment à la reconquête spirituelle de son diocèse. Il commença par réparer les ruines causées par l’occupant. Mais il ne traita pas en ennemis les Sarrazins vaincus : il travailla au contraire à leur conversion, ainsi qu’à celle des Juifs présents dans l’île. Une de ses conquêtes fut justement l’émir Hamud.

Sa charité envers les pauvres lui valut le titre de père nourricier des veuves et des orphelins.

Quand Urbain II fut malade, c’est Gerland qui fut appelé à Rome pour assister le pontife à ses derniers moments.

Gerland mourut le 25 février 1100. On dira donc qu’il est mort au onzième siècle, le douzième commençant en 1101.

Ses obsèques se firent avec grand honneur.

Le culte dont il fut l’objet amena à faire inscrire le bienheureux Gerland au Martyrologe du 25 février.

SOURCE : http://www.samuelephrem.eu/2015/11/gerland-d-agrigente.html

San Gerlando di Agrigento

La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento

Cathédrale de San Gerlando, Agrigento.

San Gerlando di Agrigento

La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento

Cathédrale de San Gerlando, Agrigento.


Saint Gerland the Bishop

Also known as

Gerland of Agrigento

Gerlando….

Giullannu….

Memorial

25 February

Profile

Bishop of Girgenti (Agrigento), Sicily. Worked for the restoration of Christianity throughout Sicily after the Saracens were driven out by his relative, Robert Guiscard of Normandy.

Born

at Besancon, France

Died

1104 on Sicily of natural causes

Patronage

AgrigentoSicily

AgrigentoItalyarchdiocese of

Additional Information

Saints of the Day, by Katherine Rabenstein

books

Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints

other sites in english

Medieval Religion Listserv

Wikipedia

images

Wikimedia Commons

sitios en español

Martirologio Romano2001 edición

fonti in italiano

Cathopedia

Comuni Italiani

Santi e Beati

Wikipedia

MLA Citation

“Saint Gerland the Bishop“. CatholicSaints.Info. 11 July 2022. Web. 5 April 2025. <https://catholicsaints.info/saint-gerland-the-bishop/>

SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-gerland-the-bishop/

Gerland of Girgenti B (AC)

Born in Besançon, France; died 1104. Saint Gerland is said to have been related to the Norman conqueror of Sicily, Robert Guiscard. He was consecrated bishop of Girgenti by Urban II, and labored for the restoration of Christianity in Sicily after the expulsion of the Saracens. It is said that Gerland was continually saddened by the sight of the world (Benedictines, Encyclopedia).

SOURCE : http://www.saintpatrickdc.org/ss/0225.shtml

San Gerlando di Agrigento

Statua di san Gerlando (part. Volto del santo), XV secolo, legno intagliato; Agrigento, Museo Diocesano


San Gerlando di Agrigento Vescovo

25 febbraio

Al vescovo Gerlando si deve la riorganizzazione della diocesi di Agrigento dopo la lunga occupazione musulmana che durò dall'829 al 1086. Secondo alcuni studiosi Gerlando era nativo di Besançon e fu nominato primicerio della «Schola cantorum» della chiesa di Mileto (Catanzaro) dal gran conte di Sicilia Ruggero I degli Altavilla. Dopo la riconquista di Agrigento dall'occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell'isola, Gerlando fu nominato dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088. Venne consacrato a Roma da papa Urbano II. La sua opera di riorganizzazione della comunità cristiana di Agrigento, che oggi lo venera come patrono, lo portò in sei anni a costruire l'episcopio e la cattedrale, dedicati alla Madonna e a san Giacomo. A lui si deve la fortificazione del castello di Agrigento, che allora si chiamava Girgenti dal precedente nome arabo «Gergent». Partecipò al convegno di Mazara del 1098 e battezzò il signore arabo Chamud, chiamato poi Ruggero Achmet. Morì il 25 febbraio 1100. (Avvenire)

Martirologio Romano: Ad Agrigento, san Gerlando, vescovo, che riordinò la sua Chiesa liberata dal potere dei Saraceni.

Qualche studioso lo dice nativo di Besançon, appartenente alla popolazione celtica ‘allobroga’ e parente del gran conte di Sicilia Ruggero I degli Altavilla (†1101), fu uomo di grande carità, erudito nelle sacre discipline. 

Nominato da Ruggero primicerio della ‘Schola cantorum’ della chiesa di Mileto (Catanzaro), dopo la riconquista di Agrigento (1086) dall’occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell’isola, fu nominato dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088 (la bolla di conferma pontificia è del 1098), venendo consacrato a Roma dallo stesso papa Urbano II. 

Nel suo viaggio di ritorno, passando per Bagnara in provincia di Reggio Calabria, predisse al priore del locale monastero Drogone che sarebbe stato suo successore. 

Ritornato ad Agrigento, Gerlando si adoperò alla riorganizzazione della diocesi, che dopo l’occupazione musulmana durata dall’829 al 1086, contava ben pochi cristiani e in sei anni edificò l’episcopio e la cattedrale che dedicò alla Madonna e a S. Giacomo; fortificò il castello di Agrigento, nome assunto dalla città nel 1927, ma che allora si chiamava Girgenti dal nome messo dagli arabi ‘Gergent’. 

Sappiamo inoltre che partecipò al convegno di Mazara del 1098 in cui il gran conte Ruggero I e i vescovi della Sicilia si accordarono per la ripartizione delle decime; a lui si dà il merito di aver battezzato e evidentemente convertito, il signore arabo Chamud, chiamato poi Ruggero Achmet. 

Gerlando dopo dodici anni di episcopato, morì il 25 febbraio 1100; le sue reliquie ebbero varie ricognizioni e traslazioni ad opera dei vescovi agrigentini nel 1159 e 1264. 

Il vescovo Giovanni Oroczo de Covarruvios, nel 1598, ordinò in onore del santo patrono della città, delle solenni feste, rimaste famose negli annali storici agrigentini, vi parteciparono fra l’altro ben 8640 confratelli di 29 confraternite, tutti in divisa propria, oltre a tutto il clero secolare e regolare della diocesi. 

L’ultima traslazione delle reliquie è del 1630, esse poste in una magnifica arca d’argento sbalzato, furono sistemate nella cappella della cattedrale dove sono tuttora. 

Una volta la festa della traslazione era celebrata con grande solennità e partecipazione di tutta la diocesi, oggi il culto esterno è alquanto ridotto.

Autore: Antonio Borrelli

SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/91011

Sciacca: Chiesa di San Gerlando

Parrocchia Maria SS. del Buon Consiglio

Chiesa Madre di Porto Empedocle

San Gerlando - Un santo patrono mai festeggiato dagli empedoclini

Il 25 febbraio di ogni anno, la chiesa agrigentina fa memoria di san Gerlando patrono della città di Agrigento e di Porto Empedocle. Ma è pur vero che gli empedoclini sono poco legati a questa figura, forse perché dal punto di vista popolare le feste della Madonna del Carmine e di san Calogero sono più sentite. Infatti, gli abitanti del paese marittimo non hanno tanta devozione verso il patrono, forse oserei dire, che se non fosse per la chiusura di uffici e scuole, gli empedoclini non ricorderebbero per nulla il giorno della commemorazione del santo patrono. Ma devo pur dire che la Chiesa, dal canto suo, fa di tutto per cercare di accrescere la devozione verso san Gerlando, infatti, ogni anno nella chiesa madre viene celebrata una santa messa in sua memoria con la presenza di tutte le altre realtà parrocchiali del territorio.

Della vita di san Gerlando si hanno poche notizie, alcune di queste si trovano nel libro scritto da mons. Domenico De Gregorio San Gerlando Storia e racconti popolari. San Gerlando nacque a Besançon intorno al 1030-1040. Il nome Gerlando deriva dall’antico tedesco ger, gairu, lancia, o gairm, grido guerresco, oppure da Herr, signore, ma il significato finale sarebbe quello di combattente, conquistatore di terra. Non è a noi chiaro quando e perché abbia lasciato la sua patria; tante sono le ipotesi, una di queste è che forse venne a Roma per visitare le tombe degli apostoli, poi si fermò in Calabria. Rientrato a Besançon, in seguito ritornò di nuovo in Italia e precisamente in Sicilia, dove nel 1088 venne eletto vescovo di Agrigento. La sua opera più grande fu l’opera di evangelizzazione per far accrescere la fede in quei pochissimi cristiani che ivi trovò e poi di convertire ebrei e musulmani. Morì ad Agrigento il 25 Febbraio 1100 e in seguito venne proclamato santo nel 1159. L’agiografia del santo si intreccia anche con racconti e leggende popolari, tra l’altro è una delle caratteristiche della nostra provincia far intrecciare qualcosa di sacro come la vita di un santo con alcune leggende di tipo fantastico che derivano dalle tradizioni popolari. Una di queste narra dell’esistenza, ad Agrigento, di un drago che terrorizzava la città a tal punto che ogni giorno gli doveva essere consegnata una donna vergine che poi veniva mangiata dallo stesso. Il papa, per cercare di sconfiggere il drago e nello stesso tempo per convertire i saraceni presenti nella città, mandò prima san Libertino il quale venne ucciso dagli stessi saraceni e poi inviò san Gerlando affiancato dal cugino Ruggero re di Borgogna. Arrivati nella città, il santo incominciò a convertire tutti i saraceni e poi si fece portare nella casa del drago. Questi incatenò con la sua forza il santo, ma egli, aprendo le braccia, fece scivolare le catene a terra e con un sol filo di capello, trasformatosi in una corda resistente, riuscì a catturare il drago liberando così la città dalle sue grinfie. Questo racconto poc’anzi citato è di origine agrigentina, racconti o leggende empedocline che parlino delle gesta o dei miracoli del santo sono a noi sconosciute o comunque forse non ne esiste nessuna. Questo indica ancora come non esista nel nostro paese un culto radicato verso il santo patrono. Ma viene spontaneo porsi una domanda: come mai san Gerlando è patrono di Porto Empedocle? La risposta a questa domanda va ricercata nel passato e precisamente il 26-11-1896, quando la chiesa Maria SS. del Buon Consiglio (attuale chiesa vecchia) venne elevata a parrocchia e chiesa Madre del paese, con il suo primo arciprete il canonico Ignazio Valenti. Prima dell’elevazione a parrocchia, la chiesa, già esistente, non era altro che una rettoria della cattedrale di Agrigento; quindi, quando venne elevata a parrocchia indipendente (e poiché esisteva già da circa 50 anni l’indipendenza e l’autonomia del paese), l’arciprete non dovette fare altro che proclamare patrono san Gerlando per continuare comunque una tradizione che già esisteva per la dipendenza della stessa chiesa alla cattedrale agrigentina che aveva come patrono san Gerlando. Forse l’unica cosa che ci tiene ancora un po’ legati verso il santo è la statua lignea ubicata nel quinto altare a destra nella chiesa Madre, scolpita da Calogero Cardella intorno al decennio 1870-1880 e ivi e posta su un altare di marmo grigio e rosso Sant’Agata, bianco di Carrara e billiemi, donato dalla cassa operaia San Gerlando nel 1906.

Esiste però un rosario di tradizione prettamente empedoclina dedicato al santo, che recita così:

(posta) San Gerlando mio pastore avvocato e protettore, per quest’anima tutta zelo impetratemi su dal cielo,                        

            tanto amore poco a poco di divenire tutto foco e volesse il petto mio divampare sol per Dio.

(grani piccoli) San Giurlannu nn’aviti a guardari da tutt’ i mali e brutti guai,

                      e ludamu cu’ firvuri San Giurlannu prutitturi

Il suddetto rosario viene recitato come triduo nei giorni 23-24-25 Febbraio. In queste poche parole troviamo appunto alcune di queste che riprendono tratti delle virtù del Santo come per esempio: pastore di anime e protettore della città, da lodare con grande fervore affinché custodisca i suoi devoti e li renda invulnerabili dai mali.

SOURCE : https://web.archive.org/web/20110603070259/http://www.chiesamadreportoempedocle.it/sangerlando.htm

San Gerlando di Agrigento

La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento

Cathédrale de San Gerlando, Agrigento.

San Gerlando di Agrigento

La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento

Cathédrale de San Gerlando, Agrigento.

San Gerlando di Agrigento

La Cattedrale di San Gerlando ad Agrigento

Cathédrale de San Gerlando, Agrigento.

La Chiesa di San Gerlando

“San Giullannu senza dannu“

Nata nel grande solco della tradizione normanna, è una preziosa testimonianza di espressioni artistiche diverse:

Arabo-normanno, lo stile originario che oggi si riconosce nel transetto e nella torre dell’orologio che si eleva sopra la cappella di San Bartolomeo,

Gotico- chiaramontano, quello che si ammira nella prima parte della chiesa con le sue colonne a base ottogonale che sorreggono gli archi a sesto acuto;

Rinascimentale è il motivo architettonico che si mostra nella facciata e nel campanile che la fiancheggia magnificamente;

Barocca la decorazione del presbiterio e la sezione centrale della chiesa.

La costruzione durò sei anni (1096-1102). Faceva parte di una “ecclesia munita” cioè luogo di culto e di difesa ad un tempo, che dominava e concludeva in luogo eminente il complesso fortificato di Agrigento. L’edificio a pianta a croce latina, ha una lunghezza di circa 100 metri ed una larghezza di metri 40. La costruzione inizialmente fu dedicata alla Vergine Maria Assunta e successivamente consacrata a San Gerlando dal Vescovo Bertaldo de Labro. Lungo la navata sinistra si susseguono sepolcri di arcivescovi e notabili appartenenti ai secoli che vanno dal XV al XVII. Nell’urna di vetro, vicino alla porta meridionale si trova il corpo imbalsamato di San Felice Martire. La tradizione popolare riconosceva nella figura umana un cavaliere di Carlo Magno, Brandimarte, paladino del re. Morto nel duello dei “tri contro tri” a Lampedusa..

Testo tratto dal libro “Agrigento, visita al centro storico” di Giuseppe Di Giovanni. Per gentile concessione dell’autore.

SOURCE : https://www.lavalledeitempli.it/itinerari/agrigento/chiese/cattedrale-san-gerlando/

Errico Cuozzo, « Les évêques d'origine normande en Italie et en Sicile » dans Pierre Bouet et François Neveux, Les évêques normands du XIe siècle : Colloque de Cerisy-la-Salle (30 septembre - 3 octobre 1993), Caen, Presses universitaires de Caen, 1995, 330 p. (ISBN 2-84133-021-4), p. 67-78.

Voir aussi http://www.sangerlando.it/